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Sanità
23 Dicembre 2024 - 10:49
Stefano Scarpetta e Luigi Vercellino
In Piemonte, la sanità non si riforma: si balla. È infatti un valzer senza fine quello delle nomine, dove non importa se i pazienti restano in sala d’attesa per ore: l’importante è che le poltrone siano ben scaldate.
Fiato alle trombe, rullo di tamburi, Luigi Vercellino torna all’Asl To4, e già questa è una notizia. Non perché sia un nome nuovo, ma perché è l’ennesima riproposizione del “già visto”. Come nei migliori film di Hollywood, a lui tocca il sequel: dopo la breve parentesi da commissario nel 2020-2021, torna alla guida di un’azienda che si barcamena tra problemi finanziari e organizzativi cronici. Ce la farà il nostro ad aumentare i posti letto nelle terapie intensive? Ad assumere qualche infermiere in più? A concludere i lavori delle Case di Comunità? Del nuovo ospedale di Ivrea? Il tutto con un bilancio di previsione che guarda dal basso in alto 56 milioni di "perdite"? Boh! Vedremo...
Dal canto suo, Stefano Scarpetta lascia l'Asl To 4 "a gambe levate" per andare a Novara dove si occuperà del faraonico progetto della “Città della Salute”. Un sogno ambizioso che con i ritmi da bradipo che contraddistinguono la sanità, potrebbe trasformarsi nella “Città della Pazienza”.
Nel frattempo, il Lazio “regala” al Piemonte Francesco Marchitelli, nuovo direttore dell’Asl di Alessandria, noto per essere vicino a Fratelli d’Italia.
Tra i nomi più chiacchierati c’è sicuramente quello di Thomas Schael, destinato alla Città della Salute di Torino. Uomo di rigore e poco incline al compromesso – insomma, il collega ideale per una sanità fatta di equilibri precari e beghe interne.
Schael dovrà affrontare il distacco del Regina Margherita per crearne una nuova azienda autonoma. Un’impresa titanica, se non fosse che lo scenario è complicato da un’inchiesta che coinvolge il suo predecessore, Giovanni La Valle, prontamente ricollocato all’Asl To3. Perché, si sa, in Piemonte non si licenzia: si sposta.
L'assessore regionale Federico Riboldi
Il Mauriziano, invece, saluta l’arrivo di Franca Dall’Occo, mentre Carlo Picco, nonostante i rumors, resta saldo all’Asl Città di Torino. La continuità è fondamentale, dicono, soprattutto quando c’è un contratto che non permette movimenti.
A Biella, Mario Sanò resta al suo posto, benedetto da Elena Chiorino e Andrea Delmastro, mentre a Cuneo, Paola Malvasio sale di grado e Livio Tranchida si tiene stretto il suo ruolo al Santa Croce e Carle, l’ospedale che è il fiore all’occhiello del Piemonte. Ma attenzione, perché il progetto per il nuovo polo ospedaliero regionale è ancora fermo al palo, bloccato da contenziosi. Chissà se Tranchida si sente più direttore sanitario o mediatore legale.
E che dire di Eva Colombo, che lascia la guida dell’Asl di Vercelli dopo essere finita al centro delle polemiche per una cena con la Lega? Sarà rimpiazzata da Marco Ricci, fresco di trasferimento da Macerata. Per non parlare di Giovanni Gorgoni, nuovo direttore generale ad Asti, direttamente dalla Puglia. Perché quando c’è da scegliere, il Piemonte non guarda solo in casa: guarda anche oltre l’Appennino, con un occhio di riguardo per la politica.
L’Asl To5, invece, conferma Bruno Osella, che passa da commissario a direttore generale, dimostrando che il modo migliore per non farsi rimuovere è restare immobile.
E così si conclude questo primo giro di valzer. Prossimamente, il turno dei direttori sanitari e amministrativi, perché ogni poltrona è strategica e ogni nomina è un’occasione per ricordarci che, più che la salute dei cittadini, a contare davvero sono gli equilibri di potere. Insomma, il Piemonte si prepara a riscrivere la sua sanità, ma il copione, purtroppo, è sempre lo stesso.
«Sono molto soddisfatto per queste nomine – ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio -, che confermano la compattezza della nostra maggioranza e sono il frutto di un percorso di condivisione e confronto con i territori, gli amministratori e il mondo universitari, nel quale si è trovata la giusta sintesi tra la continuità, con conferme importanti, e inserimenti nuovi, con profili provenienti anche da fuori Regione. Ai direttori che hanno lavorato con noi in questi anni va il mio ringraziamento, insieme agli auguri di buon lavoro per chi inizia ora: abbiamo di fronte sfide importanti che hanno al centro il rilancio della sanità pubblica e il raggiungimento di importanti obiettivi a partire dall’abbattimento delle liste d’attesa».
«Nel ringraziare tutti i Direttori generali, sia i nuovi sia i confermati, per aver accettato l’incarico – ha spiegato l’assessore Riboldi -, vorrei sottolineare come sia stata fatta una scelta ponderata e attenta di ogni singola posizione, perché la sanità piemontese ha assoluta necessità di professionisti di alta statura per avviare quel cambiamento, ormai improrogabile, che porti a una sanità innovativa e universale».
Per fare ciò, l’assessore Federico Riboldi ha già indicato chiaramente quali saranno gli obiettivi di mandato: «Saranno obiettivi vincolanti, che saranno monitorati settimanalmente con incontri plenari. I punti su cui saranno valutati i Direttori generali sono molto chiari: condivisione e aggiornamento costante del cruscotto digitale delle agende, sotto il coordinamento centralizzato di Azienda zero, per l’abbattimento delle liste di attesa, introduzione del Direttore Operativo per la cura generale delle strutture, istituzione della figura del Direttore Socio Sanitario che operi con i Sindaci sui distretti e sul territorio per la realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità e per collegare il servizio sociale a quello sanitario, avvio di progetti di umanizzazione dei pronto soccorso e, sempre per il miglioramento delle liste di attesa, l’avvio di turni serali e festivi. Sarà inoltre richiesto a tutti la massima disponibilità e il proprio contributo per avviare nel minor tempo possibile i primi IRCCS pubblici del Piemonte, oltre a una particolare attenzione alla ricerca clinica e scientifica e la stretta collaborazione con le Università per proseguire e ampliare ancor di più l’importante percorso avviato in questi anni».
AO Santa Croce e Carle di Cuneo: Livio Tranchida (confermato)
AO Ordine Mauriziano di Torino: Franca Dall’Occo (nuova nomina)
AOU SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria: Valter Alpe (confermato)
AOU Maggiore della Carità di Novara: Stefano Scarpetta (nuova nomina)
AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano: Davide Minniti (confermato)
AOU Città della Salute e della Scienza di Torino: Thomas Schael (commissario - nuova nomina)
ASL AL: Francesco Marchitelli (nuova nomina)
ASL AT: Giovanni Gorgoni (nuova nomina)
ASL BI: Mario Scipione Sanò (confermato)
ASL Città di Torino: Carlo Picco (confermato)
ASL CN1: Giuseppe Guerra (confermato)
ASL CN 2: Paola Malvasio (nuova nomina)
ASL NO: Angelo Penna (confermato)
ASL TO3: Giovanni La Valle (nuova nomina)
ASL TO4: Luigi Vercellino (nuova nomina)
ASL TO5: Bruno Osella (nuova nomina)
ASL VCO: Francesco Cattel (nuova nomina)
ASL VC: Marco Ricci (nuova nomina)
Azienda Zero: Adriano Leli (confermato)
Ospedale Infantile Regina Margherita: Giovanni Messori Ioli (commissario - confermato)
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