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20 Dicembre 2024 - 15:37
E' guerra sul Centro Anziani in Canavese
Continuano a Cuorgnè le polemiche sul Centro Anziani: da un lato il gruppo consiliare di “Cuorgnè C’è”, dall’altro l’amministrazione comunale.
“Cuorgnè C’è” aveva preannunciato l’intenzione di avviare una raccolta fondi per sostenere l’associazione ed in effetti, nella giornata di sabato 21 dicembre, verrà allestito un gazebo in Piazza Martiri della Libertà (nella zona della fontana) dalle 9 alle 18,30. L’intenzione è quella di “interrompere con un sostegno economico la chiara volontà dell’amministrazione comunale cuorgnatese di chiudere per sempre il Centro Anziani a Villa Filanda, luogo sociale e di aggregazione per tutta la comunità”. Lo slogan adottato è “A NATALE NON TUTTI SONO BUONI”.
Oggi venerdì 20 dicembre, ovvero il giorno precedente a quello dell’iniziativa, è arrivata la presa di posizione della maggioranza che governa il Comune: in un comunicato lungo e dettagliato ha esposto le vicende del Centro, dal suo insediamento a Villa Filanda ad oggi.
“Cari concittadini – esordisce il comunicato - vorremmo esporvi il nostro punto di vista fornendovi un quadro completo sia della gestione di Villa Filanda sia delle azioni intraprese in queste ultime settimane. Ci sembra doveroso e corretto rivolgerci direttamente a Voi, in quanto si tratta di un immobile di proprietà comunale e quindi di tutti i cittadini. Un immobile che dovrebbe essere fruibile ed aperto a tutti”.
Cronologicamente tutto ebbe inizio nel 1996, durante il primo mandato da sindaco di Giancarlo Vacca Cavalot, quando il consiglio comunale deliberò di voler acquisire l'ex Manifattura Spa. All'interno del complesso, poi acquistato nell’aprile 1997, vi era anche la villa bifamiliare a due piani denominata Villa Filanda, che venne ristrutturata ed affidata gratuitamente al Centro Anziani, con uso esclusivo e gratuito anche dell’area verde attrezzata.
Il Centro Anziani di Cuorgnè
Nel 2011 si insediò una nuova amministrazione, quella guidata da Giuseppe Pezzetto. L’anno successivo la giunta deliberò un intervento di recupero e riqualificazione dell’area verde, finalizzato a favorire l’aggregazione e la socializzazione tra giovani e meno giovani: 30.000 euro di spesa comprendenti anche la realizzazione di un campo da tennis.
A novembre 2013, in vista della scadenza del contratto di Comodato gratuito, sempre con delibera di giunta vennero introdotte importanti modifiche. Al Centro Anziani sarebbe rimasto il primo piano della Villa (con utilizzo gratuito ma con le utenze a carico) mentre il resto sarebbe stato dato in concessione a terzi dietro pagamento di un canone mensile. Assegnataria fu l’Associazione Mastropietro.
L’intento di trasformare quegli spazi in un luogo di aggregazione non ebbe successo. Spiega il comunicato: “Sia la Mastropietro che altre realtà associative segnalarono più volte la difficoltà a collaborare”.
Nel 2018, alla nuova scadenza contrattuale, l’amministrazione propose al Centro Anziani di stipulare un contratto d'affitto per il primo piano e per la tensostruttura: 1.464 euro l’anno oltre alle spese per utenze di acqua, luce e gas da corrispondere alla Mastropietro. Quest’ultima – nonostante le difficoltà di relazione fra le due associazioni – in realtà pagò sempre le utenze di tasca propria.
Entrato in vigore nel 2019, il contratto è scaduto nell’aprile di quest’anno.
Nel 2021 esplosero i problemi: “Anche a causa dei periodi di chiusura delle attività di somministrazione di cibo e bevande dovute al Covid, la Mastropietro si trovò in enorme difficoltà, accumulando un pesante debito nei confronti del Comune e, dopo l’entrata in carica dell’attuale Amministrazione, si decise concordemente di risolvere il contratto. In seguito ha saldato integralmente ogni pendenza”.
Nell’agosto 2022 la Mastropietro lascia Villa Filanda e a quel punto la situazione del Centro Anziani si fa difficile, oltre all’affitto ora deve pagare le utenze dell’intero complesso.
“Le spese – precisa l’amministrazione - ammontano a oltre 10.000 euro l’anno tra gestione impianti termici, ascensore, taglio verde, collaudo periodico tendostruttura, ecc, oltre naturalmente agli interventi di straordinaria manutenzione che purtroppo in un vecchio stabile non mancano mai”.
I tesserati invece diminuiscono.
Fa notare il comunicato: “Quando, negli Anni Novanta, Villa Filanda venne assegnata al Centro Anziani (con a suo carico la manutenzione ordinaria dell’area mentre il Comune si faceva carico di quella straordinaria) i soci erano oltre 500. Nel 2013 erano già scesi a 337 e l’andamento calante non si è più fermato sino ai 70 dell’anno in corso. Di questi meno di una ventina è assiduo frequentatore per l’unica attività rimasta: il gioco delle carte”.
I debiti nel frattempo lievitavano: 3.054 euro per le utenze del 2023 e 1.585 per quelle del periodo agosto-dicembre 2022.
Sono stati pagati 966 euro anche perché il nuovo direttivo - subentrato nell’ottobre 2023 e presieduto da Antonino Lupica, successore di Santo Zaccaria – si è ritrovato senza liquidità (il saldo del conto corrente era passato dai 3.000 euro dell’ottobre 2019 ai 250 di quattro anni dopo) e non si ritiene responsabile per i debiti pregressi.
Precisa però il Comune: “Abbiamo tentato più volte di spiegare che, anche se cambiano il presidente o il direttivo, il soggetto giuridico è sempre il medesimo e quindi debiti e crediti restano invariati”.
Nel maggio 2023 l’amministrazione comunale aveva pubblicato un bando per un nuovo affidamento, comprendente questa volta anche la tensostruttura, che però sarebbe stata utilizzata dagli anziani la domenica pomeriggio da giugno a settembre. Nessuno si è mostrato interessato. Nuovo tentativo nell’agosto di quest’anno, anche questo inutile benché stavolta di prevedesse l’affidamento anche del primo piano, da concedere gratuitamente al Centro Anziani per due ore nei pomeriggi infrasettimanali e per l’intero pomeriggio delle domeniche e delle altre festività.
“A fronte del comprensibile sconforto del nuovo Direttivo – precisa l’amministrazione - non potendo rinnovare il contratto ad un soggetto moroso, nell’estremo tentativo di risollevare le sorti del Centro lo abbiamo autorizzato ad utilizzare gratuitamente la tendostruttura, l’area esterna ed i servizi igienici collocati nella medesima dal 1 giugno al 30 settembre (mentre le chiavi del piano primo della Villa, essendo scaduto il contratto al 30 aprile, sono state riconsegnate in Comune”.
Alle accuse mosse dal direttivo dell’associazione e da <Cuorgnè C’è> la maggioranza ribatte che “non è assolutamente nostra intenzione privare i soci rimasti della possibilità di ritrovarsi al pomeriggio per trascorrere qualche ora insieme ed è per questo che abbiamo cercato delle possibili alternative alla Villa. Sin dall’inizio del nostro mandato abbiamo effettuato tentativi di inserimento del Centro nelle attività rivolte alla terza età sul territorio, senza alcun successo. Nel 2022 avevamo offerto un contributo di 500 euro ma non è stato rendicontato e quindi non percepito”.
Rispetto alla sede, tre le soluzioni proposte: “Due a piano terra, in zona centrale con possibilità di utilizzo di un’area esterna, in un caso condivisa (in un immobile in cui sono presenti anche altre associazioni cuorgnatesi) e nell’altro ad uso esclusivo. La terza soluzione invece, pur disponendo di locali molto ampi, è posta al primo piano di uno stabile senza ascensore. L’avere poche spese da sostenere consentirebbe anche al Centro di rientrare, seppur gradualmente, di quelle ad oggi già scadute (pari a 3.500,00 euro circa) ed a quello dovute per l’anno 2024, che verranno conteggiate e richieste a marzo 2025”.
La risposta qual è stata?
“Dopo un mese e messo dalle nostre proposte, una settimana fa si sono svolti i sopralluoghi. Ci siamo detti disponibili ad aiutarli nel trasloco e nella sistemazione. Purtroppo ad oggi non ci è pervenuta nessuna risposta ed i soci continuano a ritrovarsi all’interno dei locali della Villa (di cui avevano restituito le chiavi a maggio!), utilizzandoli senza avere né contratto né autorizzazione alcuna”.
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