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Abbazia di Fruttuaria, stop al riscaldamento: messe trasferite a Santa Croce

Con l’inverno alle porte, l’abbazia sceglie una soluzione sostenibile per le celebrazioni religiose

Abbazia di Fruttuaria

Abbazia di Fruttuaria, stop al riscaldamento: messe trasferite a Santa Croce (foto di repertorio)

Nel Canavese, a San Benigno, l'iconica Abbazia di Fruttuaria affronta una sfida che accomuna molti edifici storici: i costi proibitivi del riscaldamento. Con l’arrivo dell’inverno, il parroco Don Mario Viano ha preso una decisione necessaria per tutelare le risorse economiche della parrocchia: fino alla fine di marzo, le messe domenicali delle 9 e delle 11.15 si terranno nella più accogliente chiesa di Santa Croce, situata proprio di fronte all’abbazia.

La scelta, comunicata ai fedeli all’inizio di dicembre, ha trovato una motivazione sia pratica che economica. "Santa Croce è sufficientemente capiente per il numero di fedeli che la domenica frequentano le due celebrazioni", ha spiegato Don Mario Viano. La chiesa più piccola, con una capacità di circa 120 persone, è adatta alle esigenze attuali della comunità, evitando lo spreco di risorse. "Riscaldare l’abbazia significa spendere tanto per riscaldare l’aria. Non sono spese che lasciano un segno, come invece accade con i lavori di ristrutturazione", ha sottolineato il parroco.

La chiesa di Santa Croce, con un impianto di riscaldamento dimensionato per le sue dimensioni ridotte, rappresenta una scelta più sostenibile. Don Mario ha raccontato un episodio recente per illustrare la differenza: "L'altra mattina c’erano dei ragazzini in maniche corte… in un attimo quella chiesa si scalda".
Al contrario, l’abbazia, con una capacità di circa 600 fedeli, risulta troppo grande e dispersiva per le celebrazioni domenicali mattutine, quando la partecipazione è ridotta. Tuttavia, la messa del sabato sera alle 18 continuerà a svolgersi nell’abbazia, grazie alla presenza numerosa di bambini e famiglie che rendono l’ambiente più caloroso, anche in senso letterale.

Nel Canavese, a San Benigno, l'iconica Abbazia di Fruttuaria affronta una sfida che accomuna molti edifici storici: i costi proibitivi del riscaldamento

Continuità con la tradizione

Nonostante lo spostamento temporaneo, Don Mario Viano ha rassicurato i fedeli che le celebrazioni più partecipate, come quelle di Natale, torneranno nell’abbazia. "I sambenignesi hanno accolto bene questa decisione", ha dichiarato il parroco, sottolineando che la vicinanza tra le due chiese non rende lo spostamento particolarmente scomodo.
Non si tratta neanche di una novità assoluta: negli anni ’80, durante i lavori di scavo archeologico nell’abbazia, tutte le funzioni, comprese quelle di Natale e Pasqua, si sono svolte a Santa Croce.

La scelta di San Benigno trova riscontro anche in altre comunità vicine, come la parrocchia di Bosconero, dove la messa delle 8 è stata sospesa a favore di quella delle 10. Questi adattamenti mostrano come le parrocchie sappiano bilanciare tradizione e praticità, rispondendo alle esigenze economiche senza sacrificare il valore spirituale delle celebrazioni.

L'Abbazia di Fruttuaria, simbolo di storia e cultura per il Canavese, dimostra ancora una volta come anche gli edifici sacri possano evolversi, mantenendo vivo il loro ruolo centrale nella comunità. Un insegnamento prezioso, soprattutto in tempi difficili.

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