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Nuovi misteri da svelare nella necropoli romana del Canavese

Un passo avanti nella comprensione del passato grazie alla collaborazione tra istituzioni e aziende

Nuovi misteri da svelare dalla necropoli romana di Volpiano

Il Comune di Volpiano prosegue nel suo impegno nel valorizzare il ricco patrimonio archeologico del territorio.

Con la delibera di Giunta del 16 dicembre 2024, l'Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Giovanni Panichelli, ha approvato un finanziamento aggiuntivo per l'analisi archeobotanica, ovvero lo studio dei resti botanici, dei reperti rinvenuti nella necropoli romana scoperta durante i lavori per la realizzazione di un impianto Eni.

Era il 2020 quando Volpiano scopriva che, sotto i pannelli solari del parco fotovoltaico Eni entrato in funzione proprio nei mesi estivi del 2020, si celava un tesoro inaspettato: una necropoli romana risalente al I secolo d.C. con 44 tombe intatte. Una scoperta che aveva sorpreso gli archeologi e che sta arricchendo in modo significativo la conoscenza del passato di questo territorio.

La necropoli romana a Volpiano 

La zona, caratterizzata da un terreno arido e sassoso, non era mai stata coltivata e ha così preservato per secoli questo prezioso patrimonio. Tra i reperti rinvenuti; coppe in vetro, vasi in ceramica e iscrizioni latine, che offrono uno spaccato affascinante della vita quotidiana degli antichi romani.

Non è la prima volta che Volpiano riserva sorprese archeologiche. Già in passato, durante i lavori per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Milano, era stata scoperta una villa rustica romana.

Ora l'Amministrazione Comunale vuole fare un ulteriore passo avanti verso la conoscenza del passato e l’analisi archeobotanica dei sedimenti presenti nelle tombe, affidata a un esperto del settore, permetterà di ottenere informazioni preziose sulla vita quotidiana degli antichi abitanti di Volpiano.

Saranno analizzati i resti di piante, semi e pollini rinvenuti, che potranno fornire indicazioni sull'alimentazione, sulle pratiche agricole e sull'ambiente circostante.

Questo importante traguardo è stato raggiunto grazie alla collaborazione tra il Comune di Volpiano, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e Eni New Energy S.p.A.

Il finanziamento necessario per l'analisi archeobotanica è stato coperto dalle economie derivanti da altre attività già eseguite nell'ambito dell'accordo di collaborazione iniziale.

I dati raccolti grazie a questa ricerca saranno fondamentali per arricchire la pubblicazione scientifica dedicata alla necropoli e per la realizzazione di un allestimento museale che permetterà al pubblico di scoprire le affascinanti storie nascoste nel sottosuolo di Volpiano.

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