AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
15 Dicembre 2024 - 16:39
Come anticipato nei giorni scorsi, a Ivrea è in corso una mobilitazione contro il degrado e l’insicurezza che stanno soffocando il tessuto economico e sociale della città. C'è una petizione e si stanno raccogliendo firme tra i commercianti.
Le richieste sono dirette e chiare: due vigili urbani dedicati ai quartieri, un’illuminazione pubblica più efficiente nelle aree problematiche e un potenziamento del sistema di videosorveglianza.
Il documento fa leva sull’articolo 56 dello Statuto comunale, che obbliga il sindaco e il segretario generale a intervenire entro 5 giorni dal deposito, fornendo risposte chiare e motivate. Un richiamo che punta a mettere pressione sull’amministrazione, accusata dai firmatari di essere distante e poco incisiva di fronte a un problema che, ormai, è percepito come insostenibile.
Al centro della polemica sono finite alcune dichiarazioni del sindaco, che nelle scorse settimane ha tentato di ridimensionare la questione parlando di “percezioni” della sicurezza.
Un approccio che non è passato inosservato e ha scatenato la rabbia dei commercianti, che vedono in queste parole un tentativo di liquidare le loro preoccupazioni come impressioni soggettive.
"Se è solo una questione di percezione, allora i vandali, i ladri e i teppisti devono essere un’allucinazione collettiva. Noi viviamo e lavoriamo qui, il sindaco forse no", ironizzano con amarezza alcuni firmatari delle zone più colpite, come corso Nigra, via Palestro, corso Cavour, piazza Lamarmora e le periferie, comprese Porta Torino e via Cascinette.
Le loro testimonianze raccontano una realtà difficile: vetrine spaccate, furti, aggressioni e un senso di abbandono che si traduce in paura quotidiana.
E, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, che i firmatari riconoscono e apprezzano, il presidio attuale non basta a garantire sicurezza e tranquillità.
Le proposte avanzate nella petizione sono tanto semplici quanto fattibili. Due vigili urbani di prossimità, dedicati ai quartieri, potrebbero non solo rappresentare un deterrente contro il degrado, ma anche diventare un punto di riferimento per i cittadini, favorendo un dialogo diretto tra comunità e istituzioni. Un’illuminazione pubblica più adeguata, spesso carente nelle zone più critiche, viene considerata fondamentale per scoraggiare i malintenzionati e migliorare concretamente il senso di sicurezza. Infine, un sistema di videosorveglianza più esteso e funzionante garantirebbe un controllo più efficace delle aree sensibili.
Ma non si può fare a meno di notare che queste proposte non sono affatto nuove.
Sono infatti le stesse richieste avanzate ripetutamente dalle Opposizioni in Consiglio comunale, ma che la maggioranza ha sistematicamente bocciato. Una circostanza che rende la petizione non solo un grido d’aiuto collettivo, ma anche un chiaro atto di sfiducia verso un’amministrazione percepita come lontana dai problemi concreti della città.
"La sicurezza, è vero, è un tema complesso - commenta il consigliere comunale Massimiliano De Stefano che è anche commerciante - Ma complesso non vuol dire impossibile. Esistono azioni semplici e immediate che possono essere messe in atto per cominciare a risolvere il problema. I firmatari lo sanno bene. Il rischio, tuttavia, è che l’immobilismo e la lentezza istituzionale condannino Ivrea a un lento declino, portando la città a un punto di non ritorno ...".
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.