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Turismo
16 Dicembre 2024 - 22:22
“Quante volte hai voluto visitare una chiesa, scoperta per caso durante un’escursione nei boschi, o in montagna, ma hai trovato le porte chiuse e nessuno intorno a cui poter chiedere informazioni”? È la domanda che pone la Consulta per i beni culturali ecclesiastici del Piemonte e Valle d’Aosta nel presentare il progetto “Chiese a porte aperte”.
L’iniziativa, nata nel 2023 nel quadro del progetto della Regione Piemonte “Via Francigena for All”, ha l’obiettivo di rendere accessibile a tutte le persone i luoghi culturali situati lungo la Via Francigena. A ottobre di questo anno, il progetto ha ricevuto il premio "Best Practice 2023" assegnato dall’Associazione Europea Vie Francigene (AEVF), e ha acceso i riflettori sulla necessità di rendere più inclusivi anche questi spazi, solitamente riservati a persone in condizione di autonomia di movimento.
Tra i luoghi culturali presenti sul territorio del canavese attraversato dalla Via Francigena c’è la chiesa di Santa Maria di Spinerano. Il Comune di San Carlo Canavese ha quindi annunciato di stanziare un finanziamento di 2000 per entrare a far parte del sistema “Chiese a porte aperte”.
Il funzionamento è molto semplice. Basta avere uno smartphone e scaricare l’applicazione omonima. Attraverso questa app, i visitatori potranno prenotare la visita, aprire autonomamente le porte delle chiese e accedere a contenuti multimediali che raccontano la storia e le caratteristiche artistiche di ogni edificio.
Una volta effettuato l’accesso tramite QR si viene guidati alla scoperta del bene al suo interno attraverso un’installazione multimediale costituita da una narrazione storico – artistico – devozionale accompagnata da un sistema di luci mobili e di micro proiettori.
I soldi stanziati saranno quindi destinati alla Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta e serviranno per coprire i costi di installazione e di manutenzione del sistema.
L’amministrazione comunale ricorda l’importanza di entrare a fare parte di questo progetto regionale, che “oltre a valorizzare il patrimonio storico culturale presente sul territorio, favorisce la fruizione dei beni di arte sacra a persone con disabilità cognitiva e sensoriale”.
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