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Dopo l'assalto dei rapinatori, il paese rimane senza bancomat: allarme in Canavese

La cittadina priva del servizio da da mesi: il sindaco cerca soluzioni alternative per i residenti

Sportello bancomat fuori uso

Sportello bancomat fuori uso

In un'epoca in cui la digitalizzazione avanza a passi da gigante, la cittadina di Mazzè si trova a fare i conti con un problema che sembra appartenere a un passato ormai remoto: l'assenza di un bancomat. Da mesi, infatti, i residenti sono costretti a convivere con il disagio di uno sportello per il prelievo dei contanti fuori uso, una situazione che ha messo in difficoltà soprattutto la popolazione anziana, spesso priva di mezzi di trasporto propri.

Il disservizio ha avuto origine all'inizio di ottobre, quando lo sportello dell'Unicredit, situato in via Italia, è stato fatto saltare con una forte carica di esplosivo dai ladri. Da allora, l'area è rimasta transennata e il servizio non è stato ripristinato.

"Purtroppo - riferisce il sindaco Marco Formia - l'Unicredit non ha ancora potuto attivare un nuovo servizio e l'area continua a essere interamente transennata da quando è successo il furto. La banca oramai è chiusa dal 2018, ma la presenza di questo servizio era fondamentale per il paese, ho lottato per mantenerlo".

La mancanza di un bancomat non è solo un inconveniente, ma un vero e proprio ostacolo per molti cittadini. In un contesto in cui le transazioni digitali stanno diventando la norma, l'accesso ai contanti rimane essenziale per una parte significativa della popolazione. Il sindaco Formia, consapevole delle difficoltà che i suoi concittadini stanno affrontando, ha cercato di trovare una soluzione alternativa. "Ho fatto richiesta - spiega Formia - alle Poste Italiane per attivare un bancomat nell'ufficio postale di viale Europa. Siamo in attesa di sapere se possiamo avere questo servizio".

Marco Formia sindaco di Mazzè

A pochi chilometri di distanza, il paese di Villareggia ha recentemente ottenuto un nuovo servizio grazie al progetto "Polis-Casa dei Servizi Digitali". Presso l'ufficio postale villareggese è stato installato un nuovo ATM Postamat, dotato di un monitor digitale a elevata luminosità e di dispositivi di sicurezza all'avanguardia, come un sistema di macchiatura delle banconote e una soluzione per prevenire la clonazione delle carte di credito. Questo sportello, operativo 24 ore su 24, consente non solo di prelevare contanti, ma anche di effettuare una serie di operazioni bancarie e postali, come bonifici, pagamenti di bollettini e ricariche telefoniche.

La situazione di Mazzè è emblematica di come, in alcune realtà, la tecnologia possa ancora rappresentare una sfida piuttosto che una soluzione. Tuttavia, l'esempio di Villareggia offre una speranza concreta: con la giusta volontà e collaborazione, è possibile superare gli ostacoli e garantire ai cittadini i servizi di cui hanno bisogno. Resta da vedere se le Poste Italiane accoglieranno la richiesta del sindaco Formia, ma una cosa è certa: la comunità di Mazzè non intende arrendersi.

La mancanza di bancomat: un problema sempre più sentito

La progressiva chiusura degli sportelli bancari nei comuni montani e nelle piccole realtà provinciali sta creando gravi disagi alle comunità locali. L'Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Uncem) ha lanciato l'allarme, sottolineando che il 13,8% dei piemontesi vive in aree prive di agenzie bancarie, una percentuale che sale all'11% nel Mezzogiorno e nelle isole.

Questa situazione non solo limita l'accesso ai servizi finanziari essenziali, ma rischia anche di allontanare milioni di persone dal circuito legale dell'economia. Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, ha dichiarato: "Le banche chiudono, se ne vanno, smobilitano, abbassano la serranda di filiali, chiudono la porta in faccia a sindaci e comunità".

La chiusura degli sportelli bancari ha un impatto significativo sulle economie locali, già fragili e in calo demografico. Le piccole imprese, che dipendono dai servizi bancari per la gestione della liquidità e degli investimenti, vedono ridotte le proprie possibilità di sviluppo. Inoltre, l'assenza di accesso diretto agli istituti di credito scoraggia nuovi insediamenti e frena iniziative imprenditoriali, contribuendo a indebolire ulteriormente l'economia locale.

Uncem ha più volte sollecitato le istituzioni a intervenire per arginare questa tendenza, ma finora le azioni intraprese sono state insufficienti. L'associazione chiede misure concrete per garantire la presenza di servizi bancari nei territori montani e nei piccoli comuni, al fine di sostenere le comunità locali e prevenire ulteriori fenomeni di spopolamento e desertificazione economica.

La chiusura degli sportelli bancari rappresenta un ulteriore colpo per le aree montane e rurali, già alle prese con la carenza di servizi essenziali. È fondamentale che le istituzioni e gli istituti di credito collaborino per trovare soluzioni che garantiscano l'accesso ai servizi finanziari a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica.

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