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13 Dicembre 2024 - 10:40
Culle vuote in Canavese: una sfida demografica che ridisegna il futuro
Torino e il Canavese si trovano a fronteggiare una sfida demografica che potrebbe ridisegnare il futuro della regione. Mentre la popolazione complessiva della città metropolitana diminuisce, il contributo degli stranieri emerge come un elemento chiave per attenuare l’inverno demografico che colpisce l’intero territorio.
Secondo i dati raccolti dall’IRES Piemonte e dall’Università di Torino, la popolazione dell’area metropolitana è diminuita di 35.310 residenti dal 2019. Tuttavia, il numero di stranieri è cresciuto di circa 10.000 unità, passando da 210.554 a 221.169. Questo incremento ha mitigato, ma non annullato, la perdita complessiva.
In aree come il Canavese, il contributo della popolazione straniera è particolarmente significativo: sebbene la zona abbia registrato una perdita del 2% degli abitanti, la presenza straniera è aumentata del 6,4%, dimostrando la crescente attrattività del territorio per le comunità straniere.
Nel Canavese, con centri come Ivrea in evidenza, la crescita della popolazione straniera ha contribuito a mantenere vivi i comuni locali. Tuttavia, la perdita complessiva di abitanti continua a rappresentare una sfida significativa per la coesione sociale e lo sviluppo economico. La crescita del 10,3% degli stranieri a Ivrea è una testimonianza della capacità di attrazione della città, ma anche un indicatore della necessità di politiche di integrazione e sviluppo.
Le dinamiche si riflettono anche nelle comunità più piccole, dove l’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite sono evidenti. Mentre gli stranieri sotto i 15 anni rappresentano il 17,5% della popolazione, gli italiani della stessa fascia d’età sono scesi al 11,6%, accentuando il divario generazionale.
Il calo demografico nel Canavese
Le sfide dell'integrazione...
La presenza straniera nel territorio metropolitano di Torino costituisce il 10% del totale dei residenti, con punte del 15% nella città di Torino. Le comunità più numerose provengono da Romania, Marocco e Perù, ma anche dal Bangladesh e dalle Filippine. Questo mosaico culturale offre opportunità ma pone anche sfide significative in termini di integrazione e coesione sociale.
Nel Canavese, i numeri evidenziano un aumento delle imprese straniere, che contribuiscono al dinamismo economico locale. Le richieste di cittadinanza e di ricongiungimento familiare sono in crescita, mentre il numero di minori non accompagnati è aumentato del 206% dal 2019. Tuttavia, l’adattamento ai costumi locali, come la diminuzione della natalità tra le donne straniere, contribuisce al calo generale delle nascite.
Come evidenziato dalla professoressa Roberta Ricucci, “Se non si apre a nuovi ingressi, gli stranieri non potranno sopperire al calo demografico”. Questo richiamo evidenzia l'urgenza di strategie inclusive e lungimiranti per garantire che l'immigrazione possa sostenere lo sviluppo demografico ed economico del Piemonte.
Il prefetto Donato Cafagna ha sottolineato che “le sfide da affrontare sono molte”, ma che “questo volume di dati offre una base per elaborare strumenti concreti di policy making”. La questione demografica del Canavese, così come di tutta la città metropolitana, necessita di un approccio integrato che coinvolga istituzioni, imprese e comunità locali.
Il calo demografico nel Canavese rappresenta una sfida ma anche un'opportunità. L'immigrazione è un elemento chiave per mantenere vitali i territori e per garantire la sostenibilità del tessuto economico e sociale. Tuttavia, è fondamentale adottare politiche che favoriscano l'integrazione e l'inclusione, sostenendo al contempo le comunità locali nel loro sviluppo.
Con il giusto equilibrio tra apertura, integrazione e sostegno alla natalità, il Canavese e l'intera area metropolitana di Torino possono trasformare questa sfida in un'opportunità per costruire un futuro prospero e inclusivo.
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