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Turismo sotto assedio: le mafie controllano un giro d’affari di 3,3 miliardi di euro

Lombardia, Campania e Lazio tra le regioni più colpite dalle infiltrazioni criminali nel settore turistico

Turismo sotto assedio

Turismo sotto assedio: le mafie controllano un giro d’affari di 3,3 miliardi di euro (foto di repertorio)

Il turismo italiano è sotto attacco. Un settore vitale per l’economia del Belpaese, con un indotto vasto e ramificato, è divenuto terreno fertile per le infiltrazioni mafiose, capaci di generare un giro d’affari stimato in 3,3 miliardi di euro. È quanto emerge da uno studio realizzato da Demoskopika, che mette in luce la pervasività della criminalità organizzata nel controllo del territorio e nell’economia legale.

Tra i principali protagonisti di questo sistema, spicca la 'ndrangheta, che domina con 1 miliardo e 650 milioni di euro, pari al 50% degli introiti totali. Seguono la camorra con 950 milioni (28,8%), la mafia con 400 milioni (12,1%) e la criminalità organizzata pugliese e lucana, che raggiunge i 300 milioni (9,1%).

Le infiltrazioni non risparmiano alcun territorio:

  • Il Mezzogiorno registra il 33,6% degli introiti criminali, pari a 1 miliardo e 108 milioni di euro.
  • Il Nord Ovest segue con 927 milioni di euro (28,1%), il Centro con 715 milioni di euro (21,7%) e il Nord Est con 550 milioni di euro (16,7%).

Lo studio sottolinea che quasi 7.000 imprese turistiche, pari al 14,2% delle oltre 48.000 realtà a rischio default, sono altamente vulnerabili a causa di crisi di liquidità e indebitamento. Queste condizioni le rendono facili prede del cosiddetto "welfare criminale", con le mafie pronte a immettere ingenti risorse finanziarie per “ripulirle”.

Attualmente, 307 strutture alberghiere e ristoranti risultano confiscati, con quasi il 60% situato in aree a tradizionale radicamento mafioso.

Le regioni più colpite

Sono nove i sistemi turistici regionali più esposti al rischio di infiltrazione mafiosa, con il 75% del giro d’affari illecito concentrato in:

  • Lombardia: 560 milioni di euro;
  • Campania: 380 milioni di euro;
  • Lazio: 430 milioni di euro;
  • Piemonte: 260 milioni di euro;
  • Emilia Romagna: 230 milioni di euro;
  • Puglia: 200 milioni di euro;
  • Sicilia: 190 milioni di euro;
  • Calabria: 125 milioni di euro;
  • Liguria: 90 milioni di euro.

Il primato negativo della Campania si deve a fattori come i 67 alberghi e ristoranti confiscati, che rappresentano il 21,8% del totale, oltre alle quasi 16.000 operazioni finanziarie sospette registrate nel 2023 e ai 155 provvedimenti interdittivi antimafia.

"Il turismo italiano è sotto attacco", afferma Raffaele Rio, presidente di Demoskopika. "Oltre 7.000 aziende vulnerabili rischiano di diventare preda dei sodalizi criminali. Le mafie si infiltrano nel settore dell’ospitalità, colpendo dalla ricettività alberghiera alla ristorazione, sfruttando deboli imprenditorialità, debiti erariali e prestanome legati ai clan".

Con eventi globali all’orizzonte, come il Giubileo 2025 e le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, il rischio di infiltrazioni mafiose cresce. Lo studio di Demoskopika evidenzia la necessità di intensificare il controllo e la prevenzione per proteggere un settore strategico per l’economia italiana e la reputazione del Paese.

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