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Tassa di soggiorno: nel 2024 sfiora il miliardo di euro, Lazio in testa

Cresce del +40,9% l’incasso in Trentino Alto Adige, boom anche in Lombardia e Toscana

Tassa di soggiorno

Tassa di soggiorno: nel 2024 sfiora il miliardo di euro, Lazio in testa (foto di repertorio)

Nel 2024 la tassa di soggiorno ha raggiunto una cifra record di 976 milioni di euro, segnando un aumento senza precedenti rispetto agli anni precedenti. Secondo uno studio condotto da Jfc, il trend è destinato a crescere ulteriormente, superando 1 miliardo e 52 milioni di euro nel 2025. Questo dato conferma il ruolo sempre più centrale di questa imposta nel bilancio dei Comuni italiani.

A guidare la classifica degli incassi regionali è il Lazio, con un totale di 295 milioni 2mila euro, seguito dalla Lombardia con 108 milioni 235mila e dalla Toscana con 100 milioni 360mila. Tra le altre regioni spiccano il Veneto con 98 milioni 9mila e il Trentino Alto Adige, che ha registrato un incremento del +40,9% rispetto al 2023, raggiungendo 87 milioni 390mila euro.

Lo studio evidenzia che l’aumento degli incassi è dovuto a diversi fattori:

  • Incremento delle tariffe applicate dai Comuni.
  • Introduzione della tassa in nuovi Comuni.
  • Ampliamento del periodo e della durata dell’applicazione.
  • Riduzione delle esenzioni previste.

Tra i nuovi ingressi nel 2025, si segnalano Comuni come Udine, Caserta, Bellaria Igea Marina, Torre del Greco e Castel Volturno, mentre in altri 27 Comuni si discute sull’eventuale introduzione dell’imposta.

In totale, ben 53 Comuni hanno già annunciato un aumento delle tariffe per il 2025, tra cui città di rilevanza turistica come Milano, Bologna, Bolzano, Pesaro, Vicenza, Sirmione e Rapallo.

Un tesoro per i Comuni, ma poca trasparenza

Massimo Feruzzi, CEO di Jfc, ha sottolineato: “Le cifre monstre di questa tassa dimostrano come i Comuni considerino questa imposta uno strumento essenziale per acquisire risorse, spesso utilizzate per interventi non turistici”.
Tuttavia, Feruzzi evidenzia un problema di fondo: “Manca ancora chiarezza sull’utilizzo reale di questi fondi. Sempre più spesso le risorse vengono impiegate per coprire i buchi di bilancio comunale, contravvenendo alla normativa”.

A fare eco a queste osservazioni è il Codacons, che denuncia: “La tassa di soggiorno rappresenta un tesoretto in continua crescita, ma manca trasparenza nell’utilizzo dei fondi. Spesso i proventi vengono usati in violazione della normativa di settore”.

Ecco gli incassi delle principali regioni italiane fino al 30 novembre 2024, secondo i dati Jfc:

  • Lazio: 295 milioni 2mila euro
  • Lombardia: 108 milioni 235mila euro
  • Toscana: 100 milioni 360mila euro
  • Veneto: 98 milioni 9mila euro
  • Trentino Alto Adige: 87 milioni 390mila euro
  • Campania: 45 milioni 690mila euro
  • Sicilia: 30 milioni 358mila euro

Secondo Jfc, il gettito complessivo della tassa di soggiorno è destinato a crescere del +7,8% nel 2025, superando quota 1 miliardo e 52 milioni di euro. Questo aumento sarà sostenuto da un ulteriore incremento delle tariffe e dall’espansione dell’imposta in nuovi territori.

La tassa di soggiorno si conferma una fonte fondamentale per le casse dei Comuni italiani, ma le critiche sulla trasparenza nell’utilizzo delle risorse non accennano a placarsi. L’aumento dei flussi turistici e le tariffe in crescita potrebbero portare a nuovi record, ma il dibattito sull’impiego di questi fondi rimane aperto, con richieste sempre più pressanti da parte di cittadini e associazioni per una gestione più trasparente ed equa.

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