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Sanità

Odissea per un sensore glicemico nell'ASL To 4: paziente diabetico costretto a fare 40 km per non restare senza cure

Le nuove disposizioni non vengono comunicate: il direttore generale Stefano Scarpetta lo sa?

Asl To 4

Mario ha inviato un'accorata lettera alla nostra redazione per denunciare quanto sta accadendo nell'azienda sanitaria locale

La storia che ci racconta Mario (nome di fantasia per tutelarne la privacy), cittadino di un comune del Chivassese, è purtroppo emblematica di come, a volte, la burocrazia possa trasformare anche una necessità sanitaria in un percorso a ostacoli.

Mario ha inviato un'accorata lettera alla nostra redazione per denunciare quanto sta accadendo nell'azienda sanitaria locale.

Mario è un paziente diabetico seguito dal centro di Casale Monferrato. Da maggio di quest’anno utilizza un sensore per monitorare costantemente il glucosio, dispositivo fornito trimestralmente dalla farmacia dell’ospedale di Chivasso.

Tutto sembra procedere regolarmente, fino a quando, il 29 novembre scorso, scrive alla farmacia dell’ospedale per richiedere una nuova fornitura. La risposta, però, lo spiazza: «La procedura è cambiata, ora deve rivolgersi a un nuovo ufficio dell’ASL».

Con il nuovo numero di telefono in mano, Mario chiama e si scontra con il primo ostacolo: un messaggio pre-registrato che gli chiede di lasciare il proprio nome, telefono, la data di inizio utilizzo del sensore e il numero di dispositivi ricevuti in precedenza. Procede come indicato e attende i cinque giorni previsti per una risposta, che però non arriva.

Preoccupato, decide di provare a contattare nuovamente l’ASL. Ai numeri forniti trova solo un altro nastro preregistrato, senza possibilità di parlare con un operatore. A questo punto, si mette in cerca di un numero della sede di Ciriè, dove si trova l’ufficio incaricato della distribuzione dei sensori. Dopo vari tentativi, e una lunga attesa telefonica, riesce finalmente a parlare con un addetto. La risposta, però, non è quella sperata: «Risulta nei nostri registri, ma senza un piano terapeutico aggiornato non possiamo proseguire con la fornitura».

Mario spiega di aver già consegnato il piano terapeutico alla farmacia dell’ospedale di Chivasso, ma gli viene detto che, a causa del cambio di procedura, è necessario un nuovo modulo. L’operatore, gentile ma impotente, chiarisce che senza quel documento non è possibile fare nulla: «O ci fornisce il modulo, o nisba».

Fortunatamente, Mario riesce a contattare il medico del centro di Casale, il quale conferma le difficoltà organizzative tra le ASL e si impegna a preparare il modulo per la settimana successiva. Tuttavia, il modulo non può essere inviato via mail, costringendo il paziente a recarsi personalmente a ritirarlo, percorrendo 40 chilometri.

La vicenda solleva una serie di interrogativi che Mario esprime con amarezza: «L’ASL è libera di modificare le procedure, ma non dovrebbe comunicarlo tempestivamente ai pazienti per evitare intoppi dell’ultimo minuto? Perché chi è già in carico deve fornire nuovamente documenti che l’amministrazione ha già, soprattutto senza essere avvisato del cambio di procedura? A cosa serve la cartella elettronica, se poi devo percorrere chilometri per ritirare un modulo che potrebbe essere inviato digitalmente?».

Stefano Scarpetta direttore generale dell'Asl To 4

Ma cosa sono i sensori per il monitoraggio del glucosio?

I sensori per il monitoraggio continuo del glucosio (CGM) sono dispositivi che misurano costantemente i livelli di zucchero nel sangue attraverso il liquido interstiziale, fornendo dati in tempo reale. Composti da un sensore sottocutaneo, un trasmettitore e un ricevitore (o un’applicazione mobile), questi strumenti permettono di identificare le variazioni glicemiche nel corso della giornata, emettendo allarmi in caso di ipoglicemia o iperglicemia. Utilizzati soprattutto dai pazienti diabetici, i sensori migliorano il controllo della malattia, riducendo la necessità di prelievi capillari frequenti e ottimizzando la terapia insulinica, l’alimentazione e l’attività fisica.

In Piemonte, i sensori glicemici vengono forniti gratuitamente ai pazienti diabetici che ne abbiano necessità clinica, grazie all’esenzione per patologia diabetica. Il processo richiede un piano terapeutico redatto dal medico diabetologo o, in alcuni casi, dal medico di famiglia. Questo documento è essenziale per ottenere i dispositivi dalla farmacia ospedaliera o dai centri di distribuzione dell’ASL, secondo le modalità definite dal Piano di Autodeterminazione Glicemica (PAG) regionale. Tuttavia, come dimostra il caso di Mario, eventuali modifiche procedurali possono creare gravi disagi ai pazienti, soprattutto quando non vengono comunicate tempestivamente.

La storia di Mario non è solo il racconto di un’esperienza personale, ma il sintomo di un problema più ampio: l’eccesso di burocrazia nella sanità pubblica italiana. Perché un paziente deve affrontare tante difficoltà per ottenere un dispositivo medico essenziale per la sua salute? E perché, nonostante l’introduzione di strumenti come la cartella clinica elettronica, non si riesce ancora a semplificare i processi?

La gestione dei sensori per il monitoraggio glicemico, pur essendo gratuita per i pazienti, diventa complicata a causa di procedure frammentarie e richieste di documentazione ridondante.

Mario, come tanti altri, si affida alla professionalità del personale sanitario che, spesso, deve gestire regole e regolamenti «che sembrano scritti da un burocrate ubriaco».

È ora che chi ha responsabilità decisionali, a partire dal direttore Stefano Scarpetta, risponda di queste inefficienze e si impegni a rendere il sistema sanitario più vicino ai bisogni dei cittadini, piuttosto che agli ingranaggi di una macchina burocratica che continua a mettere in difficoltà chi ha più bisogno di assistenza.

Gli interrogativi intanto restano. E' giusto che pazienti con patologie croniche debbano affrontare queste odissee per ricevere ciò che è loro diritto?

Quanto costa, in termini di tempo, stress e salute, un sistema che continua a mettere la burocrazia davanti ai bisogni delle persone?

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