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04 Dicembre 2024 - 15:49
Rapporto Ispra: consumo di suolo record, le città soffocano sotto il cemento (foto di repertorio)
Frane, allagamenti, alluvioni. Gli effetti del consumo di suolo continuano a farsi sentire in Italia, dove la cementificazione procede al ritmo di 20 ettari ogni 24 ore. Nonostante un lieve rallentamento, il fenomeno rimane preoccupante, con conseguenze devastanti per l'ambiente e costi economici insostenibili.
Tra il 2006 e il 2023, la perdita di suolo ha generato un impatto stimato tra 7 e 9 miliardi di euro all'anno, secondo il rapporto dell'Ispra. Solo nel 2022, la riduzione dell'effetto spugna - la capacità del terreno di assorbire e trattenere l'acqua - è costata al Paese 400 milioni di euro.
Nel 2023, più di 21.500 chilometri quadrati di suolo risultano cementificati, l'88% dei quali su aree utili. L'impermeabilizzazione del terreno continua a crescere, con altri 26 chilometri quadrati trasformati rispetto all'anno precedente. Di particolare preoccupazione è il fatto che il 70% del nuovo consumo di suolo si concentra nei comuni urbani, secondo il regolamento europeo sulla Nature Restoration Law, che prevede di azzerare la perdita netta di superfici naturali e copertura arborea entro il 2024.
La disponibilità di aree verdi si riduce costantemente: meno di un terzo della popolazione urbana può raggiungere un'area verde pubblica di almeno mezzo ettaro entro 300 metri a piedi. La crescente cementificazione sottrae anche suolo agricolo. Nel 2023, sono stati persi altri 4.000 ettari di terreno agricolo, di cui quasi il 10% destinato a impianti fotovoltaici a terra.
Frane, allagamenti, alluvioni. Gli effetti del consumo di suolo continuano a farsi sentire in Italia, dove la cementificazione procede al ritmo di 20 ettari ogni 24 ore
Le regioni italiane mostrano andamenti diversi nel consumo di suolo. Valle d’Aosta e Liguria si distinguono come le meno coinvolte, con incrementi rispettivamente di +17 e +28 ettari. Al contrario, gli aumenti maggiori si registrano in Veneto (+891 ettari), Emilia-Romagna (+815), Lombardia (+780), Campania (+643), Piemonte (+553) e Sicilia (+521).
Anche la logistica contribuisce all'espansione dell'impermeabilizzazione: nel 2023 ha ricoperto altri 504 ettari. La crescita è attribuibile per il 63% all'indotto produttivo e industriale, mentre la grande distribuzione e l'e-commerce pesano rispettivamente per il 20% e il 17%.
A livello comunale, per la prima volta Roma registra un rallentamento del consumo di suolo, con un incremento di soli +71 ettari, una riduzione significativa rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, si conferma tra i comuni con i valori più alti, insieme a Uta (+106 ettari, città metropolitana di Cagliari) e Ravenna (+89 ettari).
Il rapporto dell’Ispra evidenzia la necessità di un’inversione di tendenza. Con il consumo di suolo a livelli ancora troppo elevati e solo parzialmente compensato dal ripristino delle aree naturali, le politiche di pianificazione urbana e ambientale devono diventare una priorità. Il costo economico e ambientale di questa tendenza rischia di compromettere ulteriormente il fragile equilibrio del nostro territorio, con danni irreversibili per il futuro.
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