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04 Dicembre 2024 - 16:10
Via Arduino al buio
A Ivrea non esiste un Natale che non sia stato contraddistinto da una polemica, aldilà dell’assessore compente. Critiche veraci ai tempi di Elisabette Ballurio e Giovanna Strobbia e dopo di loro con Stefano Sertoli, Costanza Casali e via discorrendo. E una volta l’albero è piccolo, un’altra l’albero è vero, poi l’albero è falso.
Insomma una tiritera (come direbbe Luca Spitale) tutti gli anni senza soluzione di continuità, il più delle volte a sproposito. Quest’anno però è diverso.
L’accusa, neppure troppo banale, è l’essersi dimenticati del centro storico della città, anzi no del suo “cuore” di via Arduino, tra la chiesa di San Maurizio e piazza Maretta. La decisione presa non si sa bene da chi, ha scatenato un acceso dibattito, alimentato da un post su Facebook.
“Non ci sono più molte attività commerciali in quel tratto - ha scritto senza tanti giri di parole un cittadino - così la città ha lasciato la via senza luci. Perché esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Buon Natale.”
Un’accusa diretta, che ha dato voce al malcontento di tanti cittadini e commercianti, indignati per quella che appare come una scelta discriminatoria. La versione ufficiosa, circolata tra i commenti, è che le luminarie siano state collocate dove ha deciso l’Ascom che quindi ha agito in base agli iscritti. Insomma comanda Luisa Marchelli e non l’assessore delegato Fabrizio Dulla. Chissà se è vero ma se fosse davvero così sarebbe oltreché scandaloso anche decisamente poco etico... Significherebbe infatti che le luci di Natale sono diventate un “lusso privato” piuttosto che un bene collettivo.
“Penso sia determinante il fatto che non ci siano negozi...” osserva Palma Mina Imperato, sintetizzando l’amara realtà.
Ma questo non consola chi, come Cristina Bertot, vede in via Arduino un patrimonio che meriterebbe maggiore valorizzazione. Lo dice lui, lo diciamo noi, lo dicono allo Sbam che per tutto il 2024 s’è fatto un “mazzo tanto” per promuovere quelle case, quegli anfratti, quegli scorci, quelle mura che trasudano una storia antica.
“È rimasta autentica ed è molto più affascinante di via Palestro - commenta qualcuno - Peccato manchino le decorazioni natalizie.”
Anche altre zone della città sono rimaste al buio: il lungodora, una parte di corso Nigra, Porta Aosta. Ma non è la stessa cos. Qui è più grave.
“Già corso Cavour è un cantiere infinito. Neppure le luci di Natale lo salvano dalla desolazione,” scrive Silvia Grosso e Mariangela Aiello aggiunge: “Il lungo Dora è tristissimo senza luminarie. E l’albero di Natale in piazza di Città? Piccolo, nascosto dietro le auto dei vigili. Sembra tutto povero e arrangiato.”
E va bene tutto, ma è il buio di via Arduino a stonare su tutto. Per molti, è il segnale di una città che non riesce a prendersi cura dei suoi luoghi più significativi.
La verità è che per molti, quelle luci non sono solo un ornamento, ma una speranza: attirano visitatori, creano atmosfera e invitano le persone a passeggiare. Senza di esse, quelle poche che ci sono appaiono spente, come se anche la città avesse rinunciato a credere in loro
Luca Zurzolo cita l’esempio di L’Emisfero Destro, un’attività culturale che organizza eventi e resiste nel cuore di questa zona trascurata. “Una zona morta, ma lì c’è gente che lotta - stigmatizza - Eppure, nemmeno una luce per Natale.”.
"Le luminarie sono un’attrazione anche senza negozi! - aggiunge un'altra commerciante - La gente si sposta per andare a vedere le luci di Natale quindi perché non farlo anche qui?! È un’occasione e tutti ne beneficerebbero, in primis i negozi! Anche il lungo dora è tristissimo senza luminarie! In alcune strade meglio, ma in generale sembra tutto ‘povero’ e ‘arrangiato’. Così come l’albero di Natale in Piazza di Città; molto bello ma è piccolo e praticamente nascosto dalle auto dei vigili parcheggiate!"
Ma è davvero accettabile che le luminarie siano un privilegio riservato solo a qualcuno?
Per alcuni cittadini, questa politica rappresenta una discriminazione inaccettabile e non mancano neppure le critiche politiche.
“Proprio la sinistra inclusiva fa questo?” si chiede ironicamente Vincenzo Ceratti, ex segretario di Forza Italia, ma si vede lontano un miglio che sta godendo a soffiare sul fuoco....
A peggiorare il quadro, ci sono le accuse di sprechi.
“Fanno economia sulle luminarie, ma buttano soldi in lavori inutili davanti alla scuola d’Azeglio,” si lamenta Mauro Danni, ricordando come alcune scelte urbanistiche abbiano lasciato l’amaro in bocca.
Il risultato è un Natale che non scalda né illumina.
Forse è proprio questo il messaggio di Ivrea per il Natale 2024: accettate il buio, perché è lì che si nasconde tutto ciò che non vogliamo vedere.
Comunque Buon Natale, anche se forse sarà più buio che buono. Perché, in fondo, il buio nasconde tutto: anche l’inadeguatezza…
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