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Dibattito
28 Novembre 2024 - 00:47
Con l’avvicinarsi delle festività, anche a Ivrea si sono accese le luminarie natalizie. Il centro storico si è trasformato in un piccolo presepe: le luci adornano il lungo Dora e un grande albero, che albero non è, domina Piazza Ferruccio Nazionale, portando un’atmosfera di calore e magia.
Tuttavia, non serve allontanarsi troppo dal centro per scoprire una realtà ben diversa. Via Aosta e i dintorni di Porta Aosta, come negli anni passati, sono rimasti al buio. Nessuna luminaria, nessun segno che possa far pensare al Natale. I residenti non nascondono la loro delusione: “Camminare qui di sera è già poco sicuro, figurarsi aspettarsi l’atmosfera natalizia,” lamenta un abitante della zona.
Il contrasto con il centro storico è evidente. Mentre il concentrico si anima di luci, vetrine decorate e famiglie che passeggiano tra i negozi, in Via Aosta ci si ritrova con lampioni fiacchi e un senso generale di abbandono.
“Le luminarie non sono solo una decorazione, ma un segno di attenzione verso il territorio,” osserva una commerciante che vuole restare anonimo ma ci ha inviato le foto. “In centro hanno tutto, qui invece non arriva nulla.”
Massimiliano De Stefano, consigliere comunale, non le manda a dire.
“Porta Aosta - commenta - è il biglietto da visita per chi arriva dalla Valle d’Aosta e dalla Francia. Lasciarla al buio durante le feste è un’occasione persa per valorizzare la città.”
E aggiunge: “Mi auguro che in futuro si possa avere una distribuzione più equa delle luminarie natalizie, perché Ivrea è una sola città, non due.”
La questione delle luminarie, pur nella sua apparente semplicità, pone un problema più ampio: quello della percezione di disattenzione verso le zone periferiche.
Ivrea è una città che punta a essere un punto di riferimento culturale e turistico, anche grazie al suo status di patrimonio Unesco, ma episodi come questo lasciano spazio a dubbi sulla capacità di coinvolgere tutti.
La domanda è: le luminarie di Natale sono un "diritto" di tutti quelli che pagano le tasse, o un privilegio per pochi? E soprattutto chi lo ha deciso dove metterle? L'Ascom? In base a quali considerazioni? Gli iscritti? Boh...
LA VOCE DEL CANAVESE
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