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04 Dicembre 2024 - 00:06
Le recenti dichiarazioni del sindaco Matteo Chiantore continuano ad alimentare discussioni accese. Al centro del dibattito, l’accordo firmato con l’Associazione Nazionale Carabinieri per coinvolgere volontari in divisa che, per tre giorni alla settimana, passeggerebbero tra le vie di Ivrea dalle 16 alle 20, offrendo supporto ai cittadini.
La mossa, presentata come un tentativo di migliorare il "senso di sicurezza", suscita reazioni contrastanti non foss'altro che le passeggiate assomigliano - e pure tanto - alle fantomatiche "ronde" dei City Angels di Milano inventate dal segretario leghista Matteo Salvini. E va bene che la Lega, di recente, si è avvicinata al Pd e con il Pd ha stretto un patto per il Parco dei 5 laghi, ma che ci fosse un flirt anche su altri temi nessuno lo avrebbe mai immaginato.
Tant'è! L’operazione, dal costo annuo di appena cinquemila euro, è stata descritta dal primo cittadino come un progetto che nulla ha a che fare con le recenti polemiche su criminalità, risse o arresti.
“Non intendiamo creare un clima militarizzato”, ha dichiarato Chiantore alla Sentinella, aggiungendo che i volontari dell’Associazione Carabinieri sarebbero lì per “dare una mano a migliorare il senso di sicurezza”, più che per affrontare situazioni di emergenza reale.
Un’iniziativa, quindi, basata sulla percezione e non sull’effettiva necessità di contrastare fenomeni criminali, considerando che lo stesso sindaco ha ribadito: “Non abbiamo un problema di criminalità, ma qualche comportamento di disagio sociale e aggressività”.
Tutto chiaro? Non tanto per il consigliere comunale "centrista" Massimiliano De Stefano, che mette in discussione l’intera operazione con toni tutt’altro che concilianti, un po' come ha già fatto il collega di opposizione Andrea Cantoni.
“Questa decisione del sindaco suscita confusione tra i cittadini - commenta - Da un lato l'Amministrazione comunale dichiara di essere contraria alle ronde in città, che tra l’altro nessuno ha chiesto. Dall’altro sigla un accordo con l’Associazione Carabinieri, unitamente a una copertura economica pari a 5000€ l’anno per tre giorni di ‘ronda settimanale’.”
E poi c'è la questione legata alle identità politiche... Le ronde sono infatti una emanazione della destra e viste come simbolo di una gestione securitaria del territorio. La domanda è: sono davvero un tema di destra o a seconda delle circostanze, possono diventare una soluzione pragmatica anche per chi si definisce progressista?
Ma se le ronde di sinistra non sono ronde, che cosa sono? Solo passeggiate? Girotondi? Ronde diversamente ronde? Ronde meno ronde delle ronde? Ronde etiche? Rondine? Rondette? Rondò... Boh... Comunque la Lega ringrazia e Alessandro Giglio Vigna esulta.
“Certo - insiste De Stefano - fa sorridere un’amministrazione che non vuole ronde e il giorno dopo, in pompa magna, va sui giornali dicendo che hanno fatto un accordo per le ronde...”
De Stefano mette anche l'accento sulla mancanza di dialogo politico.
“Pur comprendendo l’intento di voler mostrare attenzione alla sicurezza - stigmatizza - sarebbe stato fondamentale coinvolgere tutte le forze politiche, in particolare quelle che hanno sollecitato interventi fin dall’anno scorso. La mancanza di dialogo può giustificare legittime critiche, nonostante gli sforzi che possono essere apprezzati. Ringrazio comunque l’Associazione Carabinieri che, nonostante i battibecchi politici, sul territorio non si è mai risparmiata...”.
E mentre De Stefano si premura di ringraziare i Carabinieri per l’impegno sul territorio, la domanda resta sospesa nell’aria: è davvero questa la strada per garantire sicurezza o solo un esercizio di stile?
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