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Ivrea in Azione

Nel bene e nel male: la parabola politica di Luca Spitale e l’amministrazione Chiantore

Dalla sfiducia in Consiglio ai malumori nel PD eporediese: un’analisi impietosa tra ambiguità, tradimenti politici e dissenso crescente.

Nel bene e nel male: la parabola politica di Luca Spitale e l’amministrazione Chiantore

Non è mai successo che mi fermassero per strada per dirmi: “De Stefano, continuate così, la sicurezza è un diritto, e a Ivrea ultimamente ne stanno succedendo di ogni. Il tema va trattato per quello che è...”
Tutti la stessa cosa. Persone normalissime, che non hanno una tessera di partito in tasca. Questo mi fa capire quanto il tema sia sentito.

Mentre navighiamo in questo mare di ambiguità, contraddizioni e incertezze, molti di loro si sentono distanti mille miglia da un’amministrazione che appare sempre più disorientata, oppure fin troppo orientata, dipende dai punti di vista.

E dire che l’amministrazione Chiantore aveva inizialmente suscitato in me qualche speranza, seppur appartenessi a un’altra coalizione e rappresentassi, come giusto che sia, chi mi ha votato. Mi ero illuso. Chi avrebbe mai pensato potessero “disconoscere” il loro stesso partito, spostandosi verso sinistra in una danza politica che sembra più simile a un valzer triste che a una marcia trionfale? Questo spostamento non è solo un errore strategico, è il tradimento di quella vasta area moderata, riformista e popolare che, per ironia della sorte, dovrebbe essere il cuore pulsante del PD.

Hanno voglia a sbandierare certi temi, se poi non sono in grado di portarli avanti con coerenza: dall’ambiente alla mobilità, passando per le poche iniziative spot prive di sostanza e concretezza. Ma questo è un altro tema di cui avremo modo di disquisire più avanti.

Passiamo a Luca Spitale, perché il protagonista è sempre lui, con tutti i “meriti o demeriti” che dir si voglia, per questo posizionamento geopolitico. Il Presidente del Consiglio non è un esempio di imparzialità e garanzia. L’atteggiamento egemone, dal sapore quasi “dittatoriale”, è il suo marchio di fabbrica. Con i suoi scatti d’ira e le sue improvvisazioni, ha costruito un ambiente in cui la collaborazione e la costruzione si sono trasformate in una battaglia quotidiana.

Non posso fare a meno di immaginare un mondo parallelo, in cui un dialogo costruttivo è la norma e non l’eccezione. Ma ahimè, qui non siamo nemmeno più ai livelli della “bassa lega”, siamo oltre. Siamo di fronte a una figura che, grazie alla sua strategia da operetta, ha interrotto un percorso che, sebbene imperfetto, aveva portato a qualche risultato.

Luca Spitale, il primo “Presidente del Consiglio di Maggioranza” sfiduciato nella storia eporediese: cosa che personalmente avrei voluto evitare, ma è stato praticamente impossibile. Lo ha praticamente chiesto e supplicato a più riprese e in diverse occasioni, lanciando il guanto di sfida, pubblicamente e in privato, a me e ad altri colleghi. Il Guinness World Record è tutto suo; chapeau!

È quasi comico pensare che, sebbene i numeri in consiglio possano essere dalla sua parte, la sfiducia permarrà nell’aria, palpabile anche in casa del centrosinistra. Qualcosa mi dice che anche il PD, quello vero, prenderebbe una posizione netta se solo potesse, su tutta la vicenda, e non è una percezione giornalistica, né tantomeno della cittadinanza. Mi chiedo perché non lo faccia.

Tutto ha avuto inizio quando Azione Italia Viva ha presentato la “mozione Polfer per il Movicentro”, con un dispositivo “degno di un democristiano”, come piace dire al collega Cantoni, perché in fondo, diciamocelo, era votabile anche dai più massimalisti, tranne forse da quelli che non tutelano tanto un ideale quanto un interesse.

Sono riusciti in un’impresa dove tutti hanno fallito: hanno ricompattato le opposizioni a Ivrea, con tutte le loro differenze e sensibilità. Ma non solo, hanno reso affollata un’area come mai prima d’ora era stata, l’area moderata eporediese.

E quindi, se oggi andassimo al voto, il Partito Democratico eporediese, questo Partito Democratico, tolta qualche eccezione, ne uscirebbe sconfitto anche con Pippo, Pluto e Topolino. Una caduta libera di dimensioni epocali, una disfatta non solo elettorale ma soprattutto di ideali.

La preoccupazione che aleggia nell’aria è palpabile ed è chiara a tutti, tranne a chi detiene il potere e vive in una sorta di bolla dorata, distante anni luce dalla realtà. Il dissenso è già esploso, e la sfiducia, che aleggia indisturbata, è destinata a manifestarsi sempre più.

La verità è che abbiamo bisogno di un’amministrazione che sappia ascoltare e sappia rispondere a tutti i cittadini. Non di un’amministrazione che giudica cittadini e giornalisti se scrivono su temi scomodi.

Il desiderio di una rinnovata rappresentanza, unita a una visione chiara e coesa, sembra essersi persa nel buio di questa amministrazione confusa che vota senza ascoltare la base, i suoi iscritti e chi ne sa sicuramente di più, per esperienza, maturità politica e saggezza.

La volontà, a quanto pare, è trasversale, anche se il risultato sarà pressoché scontato: fotofinish.

C’è una sola ed unica responsabilità, cari lettori: “principalmente quella del regista: il presidente di maggioranza”, Luca Spitale.

Come direbbe il prete di una parrocchia cittadina: “...nel bene e nel male, in salute e in malattia...”

Ciao!!

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