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Siap querela blogger: diffamazione contro i poliziotti dell'Ufficio Immigrazione

Il Sindacato Italiano Appartenenti Polizia avvia un’azione legale contro due blogger per accuse diffamatorie nei confronti degli agenti dell’Ufficio Immigrazione

Siap querela blogger

Siap querela blogger: diffamazione contro i poliziotti dell'Ufficio Immigrazione (foto di repertorio)

Il Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (Siap) ha avviato un'azione legale contro due blogger torinesi accusati di aver pubblicato contenuti diffamatori nei confronti dei poliziotti dell'Ufficio Immigrazione.
La denuncia, presentata per conto del sindacato dallo studio legale incaricato, riguarda un articolo pubblicato il 21 novembre scorso sul blog in questione e accompagnato da video divulgati sul relativo profilo TikTok.

Secondo Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap, l'articolo descriverebbe in maniera "romanzata" un episodio accaduto presso lo sportello di corso Verona, dove i blogger si erano recati per accompagnare un cittadino straniero in cerca di assistenza per il rinnovo del permesso di soggiorno.
"L'articolo è infamante e diffamatorio", ha dichiarato Di Lorenzo, sottolineando che i video associati all'episodio mostrerebbero anche il volto di uno degli operatori di polizia, violando la loro privacy.

Il Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (Siap) ha avviato un'azione legale contro due blogger torinesi accusati di aver pubblicato contenuti diffamatori nei confronti dei poliziotti dell'Ufficio Immigrazione

Nel testo pubblicato sul blog, i poliziotti sarebbero stati descritti con termini come "ostili, svogliati, vecchia guardia un po' razzista, un po' patriottica e interventista".
Non solo: il segretario provinciale ha denunciato che tra le accuse mosse ai poliziotti si trovano giudizi offensivi sull'accento meridionale di alcuni agenti, un elemento che Di Lorenzo ha definito come "quelli sì razzisti".

"Questi racconti sono accompagnati da resoconti inventati su atteggiamenti e sguardi, presenti e passati, che attribuirebbero agli operatori un pregiudizio razziale", ha spiegato il sindacalista.
"Parole intrise di furore ideologico sconnesso dalla realtà, fuori dal tempo e dalla storia", ha aggiunto, specificando che il Siap non intende ignorare tali accuse e ritiene necessario procedere con fermezza.

L'episodio solleva interrogativi sul ruolo delle piattaforme digitali e dei blog nell'equilibrio tra libertà di espressione e rispetto per le figure istituzionali. La vicenda, destinata a proseguire nelle aule di tribunale, mette in luce l'importanza della tutela della dignità professionale degli agenti e della necessità di un dialogo costruttivo sulla gestione delle migrazioni.

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