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Sentieri Ripercorsi. Il podcast sulla Resistenza nelle Valli di Lanzo

"Un viaggio metaforico attraverso gli eventi che hanno contraddistinto la Resistenza italiana"

Sentieri Ripercorsi. Il podcast sulla Resistenza nelle Valli di Lanzo

Il 25 aprile 2024, per il 79esimo anniversario della liberazione italiana dal Nazifascismo, veniva pubblicata la prima puntata di Sentieri Ripercorsi, un podcast nato nel cuore delle Valli di Lanzo che ripercorre gli aspetti meno conosciuti, spesso dimenticati dai libri di storia, che contraddistinguono la storia della lotta partigiana.

Il progetto, ideato da Federico Rossatto, fa parte delle iniziative proposte dal Gruppo Folk-Corale Rododendro di Lanzo Torinese. Questo gruppo nasce con lo scopo di portare avanti le tradizioni delle Valli di Lanzo, attraverso canti, balli e musiche tipiche.

Costruiamo coreografie e riarrangiamo brani tipici, che una volta si tramandavano di generazione in generazione, e li portiamo in giro attraverso spettacoli ed esibizioni. Inoltre, abbiamo una rassegna musicale, che si tiene nel periodo di febbraio-marzo a Lanzo, e organizziamo anche un festival del folklore, dove incontriamo altri gruppi musicali e altre tradizioni” commenta Micael Scaduto, membro del Gruppo e conduttore del podcast.

Micael Scaduto. Conduttore del Podcast

Il gruppo ha prodotto anche un altro spettacolo: Ricordo della Resistenza nelle Valli di Lanzo. “È una sorta di docu-film, al cui interno sono presenti immagini, video, canzoni e una narrazione esterna, che permette al pubblico di vivere in un certo modo il periodo della Resistenza”.

Da qui nasce l’idea del podcast Sentieri Ripercorsi. In particolare, Micael ricorda che questo progetto sorge da una domanda che il Gruppo si è fatto in seguito alla produzione dello spettacolo: “quale potrebbe essere un modo per portare avanti il tema della Resistenza, che non si riduca solo il 25 aprile?”

Per rispondere a questa domanda abbiamo pensato che un podcast potesse essere la cosa migliore. Abbiamo deciso di non portarlo avanti in modo didattico-frontale, per non ripetere la classica lezione scolastica, che è molto noiosa. Abbiamo quindi pensato di trattare dei temi che spesso si danno per scontati quando si parla di Resistenza”.

Per esempio, nell’ultima puntata abbiamo trattato di come questo argomento venga trasmesso ai giovani e quali sono le criticità nel farlo. In un’altra puntata abbiamo parlato del ruolo delle donne, un altro tema di cui si parla molto poco. Un ultimo esempio è il ruolo dell’arte, dalla musica, alla pittura, alla letteratura”.

L’idea generale è di portare il tema della Resistenza all’interno delle case, senza annoiare, e di renderlo interessante anche per le persone che non sono particolarmente appassionate dell’argomento. Un obiettivo importante, da cui deriva una domanda fondamentale, che ho rivolto a Micael: perché credi che sia importante parlare di Resistenza oggi?

È una domanda che ci siamo posti molte volte e che è emersa anche durante le puntate. La risposta che ci siamo dati è questa: innanzitutto, dato che questo pezzo di storia si sta allontanando nel tempo, rischia di andare a perdersi. Però, dato che si tratta di un argomento legato alle libertà di oggi, oltre che alla nostra Costituzione, crediamo che sia fondamentale continuare a parlare di Resistenza per ricordarci che la società in cui viviamo è basata sull’azione dei partigiani e delle partigiane, giovani che come noi credevano in alcuni ideali, che volevano raggiungere la libertà che in quel periodo non c’era. Per questo è importante mantenere vivo il ricordo che oggi siamo liberi anche grazie a loro”.

 

Micael Scaduto e Federico Rossatto durante la registrazione della prima puntata

Il progetto ha ricevuto una buona accoglienza tra il pubblico lanzese. “Sta crescendo sempre di più e abbiamo anche ricevuto delle richieste da parte di alcuni invitati di ripubblicare il nostro podcast nelle loro pagine”.

Micael commenta che uno degli scopi del Gruppo è di raggiungere un pubblico più vasto possibile, nonostante tutti i limiti che ci sono. “Per esempio, è difficile che una persona anziana possa entrare in contatto con un podcast. Però, la nostra fetta di pubblico è molto eterogenea, dai 16 ai 70 anni circa. D’altra parte, il nostro obiettivo principale è quello di raggiungere soprattutto i giovani perché spesso viene considerato solo un argomento di storia, che si studia in classe, però poi fa la fine degli altri argomenti scolastici: se non sì è davvero appassionati si lascia un po’ da parte".

Il podcast è realizzato da un team di persone, tutte appartenenti al Gruppo Fol-Corale Rododendro. “Per realizzare una puntata, ci troviamo e pensiamo a quale possa essere un tema interessante per il nostro pubblico, ovviamente legato alla Resistenza. Poi cerchiamo delle persone da invitare, che possano essere congeniali alla nostra puntata. Per esempio, cerchiamo in associazioni locali o nelle sedi Anpi”.

Dopodiché stabiliamo una giornata con il nostro ospite e ci troviamo nello Studio 1, il nostro studio di registrazione di Lanzo, dove abbiamo tutta l’attrezzatura che serve per registrare l’audio nella maniera più pulita possibile. Una volta registrata la puntata, affidiamo il lavoro al nostro tecnico, che si occupa di migliorare le imperfezioni dell’audio e di montare il tutto”. 

Quando la puntata è pronta, il gruppo deve poi pensare alla sua diffusione. Anche in questo caso, Micael ricorda che “c’è un ragazzo del team che si occupa esclusivamente di questa fase. Le puntate vengono pubblicate il 25 di ogni mese su tutte le piattaforme, Youtube, Spotify, Apple Music etc. Prima della pubblicazione, creiamo delle storie per ricordare al pubblico l’arrivo della nuova puntata”.



A distanza di otto mesi dall’inizio del progetto, sono state pubblicate 8 puntate. L’obiettivo è di raggiungere il 25 aprile 2025, quindi di pubblicare l’ultima puntata per l’ottantesimo anniversario della Resistenza. Però, “questo non vuole dire che il podcast morirà lì. Infatti, ci sono molte persone, ospiti, che ci stanno chiedendo di poter registrare una puntata, quindi potrebbe esserci una seconda stagione, oppure potremmo virare su un altro argomento”.

Consideranado il grande valore culturale e sociale di questa iniziativa, speriamo che possa continuare anche dopo il 25 aprile 2025. Questo dipenderà anche da noi e dagli ascolti che riceverà. Quindi, qui di seguito lasciamo il QR code che porta al podcast.

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