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Diageo chiude lo stabilimento: 349 posti a rischio

La multinazionale britannica annuncia la chiusura del sito piemontese entro il 2026, sindacati in mobilitazione

Diageo chiude lo stabilimento

Diageo chiude lo stabilimento: 349 posti a rischio (foto di repertorio)

Un fulmine a ciel sereno scuote il cuore del Cuneese: la multinazionale britannica Diageo, leader mondiale nella produzione di bevande alcoliche, ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Santa Vittoria d'Alba.
La decisione, che mette a rischio i 349 dipendenti, rappresenta un duro colpo per l’intera comunità locale e per l’identità economica del territorio.

Lo stabilimento, storica sede della Cinzano fino agli anni ’90, produce attualmente marchi iconici come la Guinness, il whisky J&B e la vodka Smirnoff. Tuttavia, secondo Diageo, "solo una minima parte della produzione è destinata al mercato italiano".
Nella nota ufficiale, l’azienda giustifica la chiusura con la necessità di focalizzare gli investimenti su siti strategici, posizionati più vicino ai mercati del Nord Europa e dotati di tecnologie avanzate.
La chiusura è prevista per giugno 2026, con l’azienda disposta a valutare "la possibile cessione a terzi del sito".

Diageo, quotata tra le prime 100 aziende per capitalizzazione alla Borsa di Londra, sostiene che il sito di Santa Vittoria sia "obsoleto e lontano dai luoghi di maggior consumo".
L'efficienza produttiva e la prossimità ai mercati chiave sono i pilastri della decisione, che però rischia di avere un impatto devastante sui lavoratori e sul tessuto economico locale.

La multinazionale britannica Diageo, leader mondiale nella produzione di bevande alcoliche, ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Santa Vittoria d'Alba

La risposta sindacale: scioperi e presidi

Le organizzazioni sindacali non sono rimaste in silenzio. Le segreterie provinciali di FAI CISL, FLAI CGIL, UILA UIL e UGL hanno indetto per mercoledì 27 novembre uno sciopero di otto ore per ogni turno lavorativo.
Dalle 9:30 alle 12, è previsto un presidio-assemblea fuori dall’azienda, per chiedere maggiore chiarezza sul futuro dei lavoratori e delle loro famiglie.

"Non possiamo accettare che decisioni prese a migliaia di chilometri di distanza distruggano il lavoro e la dignità di centinaia di persone" – è il commento unanime delle sigle sindacali, che si preparano a una mobilitazione a lungo termine per difendere i posti di lavoro e il futuro dello stabilimento.

Lo stabilimento di Santa Vittoria d'Alba non è solo un sito produttivo, ma un pezzo di storia del territorio.
È stato la casa della Cinzano, uno dei marchi italiani più noti nel mondo, e un motore economico fondamentale per la provincia di Cuneo.
La sua chiusura rappresenta la perdita di un simbolo e solleva interrogativi sul futuro di un’area che ha investito nel settore industriale per decenni.

Il tempo a disposizione è poco, ma cruciale. La chiusura prevista nel 2026 lascia uno spiraglio per trovare soluzioni che salvaguardino i posti di lavoro.
La disponibilità di Diageo a esplorare una cessione del sito a terzi potrebbe rappresentare un’opportunità, ma servono interventi rapidi e concertati.

Questa vicenda evidenzia il conflitto tra le dinamiche del mercato globale e le esigenze delle realtà locali.
Per i lavoratori e la comunità di Santa Vittoria d'Alba, la speranza risiede nella capacità di dialogo e nella ricerca di soluzioni innovative.
La posta in gioco non è solo il futuro di uno stabilimento, ma la dignità e la stabilità economica di un intero territorio.

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