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Il paese pianta l'Albero dei Fazzoletti in memoria delle vittime dell'amianto

Giovanna Zanellato, vincitrice del premio Eternot, onora la lotta all'amianto con una Davidia involucrata donata alla comunità

Amianto

La piantina di Davidia involucrata è stata piantata sabato mattina a Cavagnolo in ricordo delle vittime dell'amianto

Sabato 23 novembre, a Cavagnolo, si è tenuta una cerimonia significativa: la messa a dimora di fianco al Municipio di una piantina di Davidia involucrata, comunemente nota come "albero dei fazzoletti". Questo gesto simbolico è stato reso possibile grazie a Giovanna Zanellato, premiata il 28 aprile con il Premio Eternot durante la Giornata Mondiale in Ricordo delle Vittime dell'Amianto.

Il Premio Eternot

Istituito dal Comune di Casale Monferrato, il Premio Eternot viene assegnato annualmente a individui, enti o amministrazioni che si sono distinti per l'impegno nella cura, ricerca, divulgazione dell'informazione, azioni di bonifica e battaglie sociali e legali legate ai danni causati dall'amianto. Il riconoscimento consiste in una piantina di Davidia involucrata, prodotta nel Vivaio Eternot di Casale Monferrato, simbolo della lotta che il territorio casalese ha portato avanti negli anni per ottenere giustizia.

Vincitori del Premio Eternot 2024

Nell'edizione del 2024, oltre a Giovanna Zanellato, sono stati premiati:

  • Renato Balduzzi: esperto di diritto costituzionale della salute e di diritto sanitario, già Ministro della Salute.
  • Elio Carmi (alla memoria): designer e comunicatore, ideatore di simboli tra cui, a livello locale, i loghi di Vitas, Ufim, Tutor Tumori e il Melograno.
  • Elisabetta Casalone: ricercatrice al Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologiche di Torino.
  • Collegio dei Geometri di Casale Monferrato: per il supporto nella rimozione di manufatti in Eternit e consulenze tecniche.
  • Pietro Comba: dirigente di ricerca presso l'Istituto Superiore di Sanità, con contributi significativi in epidemiologia ambientale.
  • Esther Gatti: avvocato, rappresentante di parte civile nei processi Eternit per i Comuni di Casale e dintorni.
  • Federica Grosso: oncologa, ricercatrice, primario dell'Unità di Cura e Assistenza Mesotelioma dell'Ospedale di Alessandria con Casale.
  • Corrado Magnani: epidemiologo, promotore e coautore di studi sull'incidenza dell'amianto a Casale Monferrato.
  • Associazione Pulmino Amico: organizzazione di volontariato dedicata al trasporto di malati.
  • Doris Vizia: impiegata presso il Patronato Inca, impegnata nel supporto alle vittime dell'amianto.

Questi premiati sono stati riconosciuti per il loro impegno nella cura, ricerca, divulgazione dell'informazione, azioni di bonifica e battaglie sociali e legali legate ai danni causati dall'amianto.

Giovanna Zanellato: una vita dedicata alla causa

Giovanna Zanellato, di Cavagnolo, è stata tra i soci fondatori dell'Associazione Familiari e Vittime dell'Amianto (AFEVA). Ha contribuito, con l'associazione, a sensibilizzare il territorio e, attraverso missioni all'estero, a diffondere le tematiche relative alle malattie correlate all'amianto e ai danni ambientali provocati dalle sue fibre. In qualità di referente per la zona dei comuni della collina cavagnolese, ha gestito le problematiche emerse dopo la chiusura della filiale Eternit di Cavagnolo nel 1982, mantenendo i contatti con gli ex lavoratori dello stabilimento.

Ha partecipato attivamente alle udienze del primo processo Eternit a Torino, fino alla sentenza di primo grado, e ha sostenuto con forza le opere di bonifica, collaborando con l'amministrazione comunale per avviare interventi pubblici e sollecitando bandi per finanziare le bonifiche da parte di aziende e privati. Ancora oggi, promuove annualmente la Giornata delle Vittime dell'Amianto, coinvolgendo l'amministrazione comunale, le scuole e i cittadini di Cavagnolo e dei comuni limitrofi.

Da sinistra: Mario Corsato, ex sindaco di Cavagnolo, Andrea Gavazza attuale primo cittadino, Giovanna Zanellato e Alessandra Vai, vice sindaco

La Davidia involucrata: simbolo di memoria e speranza

La Davidia involucrata, nota come "albero dei fazzoletti" per le sue caratteristiche brattee bianche che ricordano fazzoletti appesi, è un albero deciduo originario della Cina. Appartenente alla famiglia delle Nyssaceae, può raggiungere un'altezza di 15-18 metri e presenta foglie cuoriformi con margini dentati. La fioritura avviene in tarda primavera, con fiori circondati da grandi brattee bianche che conferiscono all'albero un aspetto unico e suggestivo.

La piantumazione di questo albero a Cavagnolo rappresenta un gesto di memoria per le vittime dell'amianto e un simbolo di speranza per un futuro libero da questa pericolosa sostanza.

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