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Non ci resta che piangere (o ridere): un altro geyser a Settimo Torinese

Dopo via della Costituzione, un altro scoppio in via Fornaci. Tra vapori e degrado, la città sembra sempre più fuori controllo

Elena Piastra

Elena Piastra

Acqua calda, vapore e guasti a raffica. A Settimo Torinese non ci si annoia mai, soprattutto quando a stupire è la rete del teleriscaldamento che, da infrastruttura essenziale, si sta trasformando in un improbabile parco naturale.

Dopo il geyser di via della Costituzione, spuntato giusto l'altro ieri, ecco un altro in via Fornaci, poco prima del sottopassaggio per la tangenziale in direzione Villaggio Ulla.

Due esplosioni in pochi giorni, e il primo pensiero va a quei tecnici che, più che manutentori, sembrano ormai destinati a diventare i guardiani delle terme.

La scena è di quelle che lasciano a bocca aperta: spruzzi bollenti e vapori che avvolgono le strade. C’è chi, scherzando, immagina di poter risparmiare sulle ferie e chi propone di sfruttare il fenomeno per attrarre turisti: "Benvenuti a Settimo islandese".

Peccato che non ci sia nulla di romantico in una città che esplode un pezzo alla volta. Il problema non è tanto il geyser in sé – suggestivo, ammettiamolo – ma ciò che rappresenta: un sistema che cade a pezzi sotto gli occhi di tutti, tranne quelli della sindaca Elena Piastra che tutti i giorni parla di "un pezzo della sua città" tessendo elogi a piè sospinto.. L'insieme! Dovrebbe occuparsi dell'insieme.... Qualcuno glielo riesce a far capire?

La notizia arriva dopo mesi in cui Settimo è diventata sinonimo di disservizi e degrado. Le larve nelle mense scolastiche, l’erba alta che invade parchi, giardini pubblici e marciapiedi, strade rotte, tubature dell'acqua che fanno acqua, i quartieri al buio a rotazione e le pantegane che banchettano indisturbate. Ora tocca al teleriscaldamento, con guasti che spuntano come funghi in autunno. E sì, anche in questo caso ci sarà qualcuno pronto a dirci che è tutto normale.

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Chiama Telecom, Chiama Enel. Chiama Poste. Chiama il 112, Chiama Smat, Chiama stocazz...

A questo punto, però, diventa difficile ignorare la domanda che serpeggia tra i cittadini: chi ha il controllo della situazione? L’Amministrazione comunale sembra impegnata in tutt’altro, tra eventi e inaugurazioni, mentre Patrimonio, la municipalizzata che dovrebbe garantire alcune funzionalità della rete, pare occuparsi più di rammendare falle che di pianificare interventi strutturali. E così, ogni scoppio è una sorpresa, ogni guasto una pezza da mettere in fretta, senza mai affrontare il problema alla radice.

Il silenzio dell’Amministrazione è ormai una costante. Nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna presa di posizione, nemmeno una parola per tranquillizzare chi si chiede se il prossimo inverno sarà all’insegna dei riscaldamenti freddi e delle bollette roventi. D’altra parte, perché preoccuparsi dei tubi che scoppiano quando si può tagliare un bel nastro alla fera?

Sui social, intanto, la creatività non manca. I video dei geyser spopolano, accompagnati da commenti che oscillano tra ironia e disperazione. “Stanno girando Jurassic Park 6?”, si chiede qualcuno, mentre un altro propone di candidare Settimo per qualche film horror.

La rabbia, però, non tarda a emergere. Bollette già pesanti vengono ulteriormente aggravate dalle dispersioni di una rete che, evidentemente, ha fatto il suo tempo. Eppure, ai cittadini resta solo il conto da pagare.

Nel frattempo, via Fornaci si unisce a via della Costituzione come simbolo di una città in balia degli eventi.

E mentre i tecnici lavorano a sistemare l’ennesimo guasto, la domanda resta sospesa nell’aria – insieme al vapore: quando finirà tutto questo?

Forse mai, perché a Settimo Torinese il degrado sembra essere diventato il tratto distintivo.

E allora, più che piangere o ridere, non resta che rassegnarsi...

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