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24 Novembre 2024 - 17:02
La raccolta di giochi è in memoria di Alessandra
Ci sono storie che parlano di dolore, ma che riescono a trasformarsi in esempi straordinari di amore e speranza. La storia di Alessandra, una ragazza di soli 14 anni che ha lasciato questa terra troppo presto, è una di queste. A raccontarla è sua madre, Deborah Buccella, di Brozolo, che con forza e coraggio ha deciso di portare avanti il sogno della figlia: aiutare i bambini in difficoltà.
Alessandra, una giovane con un cuore immenso, nonostante la malattia che l'ha colpita, non ha mai smesso di pensare agli altri. Durante le lunghe giornate trascorse nel reparto oncologico dell’ospedale Regina Margherita di Torino, sognava di portare un sorriso ai piccoli pazienti che, come lei, combattono ogni giorno una battaglia troppo grande per la loro età.
Deborah, custode del sogno di Alessandra, ha deciso di trasformare quel desiderio in una realtà concreta. Per il primo anniversario della scomparsa di sua figlia, ha lanciato una raccolta di giocattoli e beni utili, destinati ai bambini ricoverati. Un gesto semplice, ma carico di significato, che non solo onora la memoria di Alessandra, ma dona conforto e gioia a chi ne ha più bisogno.
“Alessandra aveva una voglia di vivere contagiosa e un desiderio immenso di aiutare gli altri. Per questo ho deciso di iniziare questa raccolta, insieme al reparto oncologico del Regina Margherita, Casa UGI e altre realtà come Sermig e Adisco”, ha scritto Deborah in un post che ha già toccato il cuore di centinaia di persone.
Il 7 dicembre, Deborah aspetta chiunque voglia partecipare a Verrua Savoia, alle 13.30, davanti al cimitero. È un’occasione per unirsi a questo atto di solidarietà, portando giochi nuovi, articoli di cancelleria, vestiti o altri beni utili. Per garantire la sicurezza dei bambini immunodepressi, gli oggetti dovranno essere rigorosamente nuovi.
“Non raccoglierò peluche, ma tutto il resto è ben accetto!” scrive Deborah, aggiungendo che ogni donazione sarà distribuita con il supporto di oncologi e psicologi del Regina Margherita per assicurarsi che arrivi esattamente dove serve.Questo gesto non è solo un modo per mantenere vivo il ricordo di Alessandra, ma anche un invito a guardare oltre il proprio dolore e fare del bene. Ogni giocattolo donato, ogni sorriso regalato a un bambino malato, è un pezzo del sogno di Alessandra che continua a vivere.
Deborah non nasconde che questo percorso nasce dal dolore più grande che un genitore possa provare. Eppure, nei momenti più difficili, ha trovato nella comunità un sostegno inaspettato e prezioso. “Ringrazio di cuore tutti quelli che, da un anno a questa parte, non ci hanno mai lasciati soli. Alessandra era speciale, e voi me lo ricordate ogni giorno con il vostro affetto.”
Questa non è solo una raccolta di giocattoli. È un atto d’amore che unisce una comunità, un modo per portare avanti il sorriso di Alessandra e per fare la differenza, una piccola azione alla volta. Se non puoi partecipare di persona, Deborah accetta anche donazioni economiche per sostenere l’iniziativa.
Ogni gesto conta, perché attraverso queste azioni Alessandra continua a vivere nel cuore di tutti coloro che scelgono di fare del bene. "Un angelo di nome Alessandra" non è solo il titolo di una storia, ma un messaggio universale di solidarietà e speranza che invita ognuno di noi a fare la propria parte.
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