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Pavone Canavese

AAA ex biblioteca vendesi: sempre più Comuni del Canavese mettono in vendita il proprio patrimonio

Uno stabile del Settecento sacrificato per fare cassa: il caso divide il paese.

L'ex Biblioteca è in vendita

L'ex Biblioteca è in vendita

Il Comune di Pavone Canavese ha annunciato la vendita dell’ex biblioteca comunale, uno stabile di rilevante valore storico situato in Piazza del Municipio, accanto alla maestosa chiesa di Sant’Andrea Apostolo e ai piedi del castello medievale. Il prezzo base dell’asta, fissato a 160 mila euro, ha già acceso un vivace dibattito tra amministrazione e opposizioni, rendendo questa operazione un caso emblematico della gestione del patrimonio pubblico.

L’immobile, utilizzato fino al 2022 come biblioteca e foresteria per eventi sportivi – tra cui quelli del Canoa Club di Ivrea – è descritto nell'annuncio di vendita come una casa padronale del Settecento. L’edificio si sviluppa su tre piani e si estende per circa 258 metri quadrati, una proprietà imponente che domina il centro storico di Pavone. Tuttavia, da due anni lo stabile è rimasto inutilizzato, alimentando i costi di manutenzione a carico del Comune.

L’amministrazione comunale, guidata per il secondo mandato dal sindaco Endro Bevolo, ha motivato la vendita come un passo necessario per alleggerire il bilancio dalle spese di gestione di un edificio inutilizzato e per finanziare due interventi strategici: la ristrutturazione del Museo del Centro Culturale d’Andrade e dell’ex Asilo Quilico, attuale sede di associazioni locali e ambulatori infermieristici.

Questa decisione segue una linea di condotta suggerita dalle direttive europee, che incoraggiano gli enti pubblici a ottimizzare la gestione del patrimonio immobiliare. Nonostante ciò, il passo compiuto non ha convinto tutti.

Le critiche delle opposizioni

Le opposizioni locali hanno sollevato numerose perplessità sulla scelta di alienare un bene tanto rappresentativo della comunità. Per avvalorare la decisione, il Comune ha citato l’esempio di Rodallo, dove un immobile simile è stato messo in vendita all'asta con una base di 105mila euro. I critici, però, temono che la vendita possa rappresentare una perdita irreversibile per la memoria storica di Pavone e che l’operazione non garantisca un ritorno economico sufficiente a giustificare il sacrificio.

Il caso di Pavone si inserisce in un contesto più ampio, in cui la vendita di immobili pubblici è diventata una pratica sempre più diffusa per far fronte alle difficoltà economiche degli enti locali. Stabili storici, che un tempo rappresentavano un pilastro della comunità, finiscono spesso sul mercato per mancanza di risorse dedicate al loro mantenimento. In questo scenario, il Comune di Pavone non è un’eccezione ma un esempio del difficile equilibrio tra preservazione del patrimonio e sostenibilità finanziaria.

Con le offerte aperte fino al 20 dicembre 2024, la comunità di Pavone attende con ansia di conoscere il destino dell’ex biblioteca. Se da un lato l’asta potrebbe portare nuovi investimenti e valorizzazione per il centro storico, dall’altro il rischio di snaturare il patrimonio culturale del paese è una preoccupazione reale. La speranza è che l’eventuale acquirente possa coniugare esigenze economiche e rispetto della storia, trasformando un immobile del Settecento in un nuovo simbolo di rinascita per Pavone Canavese.

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