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Montanaro, 45mila euro per il polo sanitario: la minoranza tuona "C'erano alternative più economiche"

Il progetto del polo sanitario a Montanaro scatena tensioni in Consiglio: 45mila euro investiti, ma la minoranza critica la gestione dei fondi

Montanaro

Giovanni Ponchia e Antonino Careri

Un consiglio comunale infuocato ha visto il sindaco Antonino Careri e il capogruppo di minoranza Giovanni Ponchia confrontarsi duramente sul progetto del nuovo presidio sanitario a Ca’ Mescarlin. Al centro della discussione, l’investimento iniziale di 45mila euro, destinato a ristrutturare i locali per accogliere un centro prelievi, un CUP e altri servizi rivolti soprattutto alla popolazione anziana. Il sindaco ha ribadito che la scelta della nuova sede garantisce una posizione strategica e facilmente accessibile, supportata dalla convenzione con l’ASL TO4, già approvata, che garantirà il servizio di prelievi.

Nonostante ciò, i toni si sono accesi quando Ponchia ha criticato la decisione, definendola inefficace e costosa. La minoranza ha proposto una soluzione alternativa, collocando i servizi presso i locali della Fidas, già certificati per la funzione di centro prelievi. Secondo Salviamo Montanaro, questa opzione eviterebbe lo spreco di risorse, mantenendo il Centro Famiglie a Ca’ Mescarlin e destinando contributi alla Croce Rossa per supportare le attività del CUP.

Presidio medico a Montanaro

Dibatti acceso e futuro incerto

Careri ha difeso la bontà del progetto, sottolineando che il presidio sanitario a Ca’ Mescarlin è pensato per rispondere meglio alle esigenze della popolazione. "Il presidio di Ca’ Mescarlin è pensato per migliorare i servizi sanitari e rispondere al meglio alle necessità degli anziani", ha affermato il sindaco, confermando l’impegno della giunta nel completare i lavori entro la fine del mese. Tuttavia, la minoranza continua a sottolineare la mancanza di dialogo e la necessità di confrontarsi con altre realtà del territorio.

La spaccatura in consiglio comunale riflette un dibattito più ampio sulla gestione delle risorse pubbliche e sulle priorità del territorio. Mentre i lavori procedono, la tensione politica rischia di rallentare ulteriormente un progetto pensato per rispondere a esigenze fondamentali dei cittadini.

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