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18 Novembre 2024 - 12:35
Da garante a fantasma: il fallimento della Commissione Mensa nelle scuole del Canavese
Dopo la segnalazione della presenza di insetti nella zuppa servita ai bambini della scuola elementare Marconi di Chivasso, è normale domandarsi perché la Commissione Mensa scolastica non abbia svolto adeguatamente la sua funzione. Ma ciò che è emerso, lascia senza parole...
Sentiti alcuni membri ed ex membri della Commissione Mensa, è venuta a galla una realtà preoccupante: secondo le testimonianze, l’organo di rappresentanza sembra essere una istituzione fittizia, priva di una vera funzione operativa. “Non ci conosciamo nemmeno tra di noi”, denuncia un genitore che aveva aderito con entusiasmo alla commissione. Non solo manca il coordinamento interno, ma non sarebbero mai state organizzate riunioni per discutere della qualità dei pasti o delle modalità di erogazione del servizio.
Un altro ex membro aggiunge: “Non abbiamo mai ricevuto comunicazioni ufficiali, né convocazioni per sopralluoghi o confronti con il Comune. È come se la commissione non esistesse realmente”. Queste dichiarazioni mettono in dubbio il buon funzionamento di un organo che dovrebbe essere centrale nella garanzia della qualità alimentare e della trasparenza del servizio mensa.
Nonostante le proteste e le richieste di chiarimenti, l’assessore Vitale non ha ancora fornito alcuna risposta, né sulla vicenda specifica della zuppa contaminata, né sullo stato generale delle mense scolastiche e sul ruolo della Commissione Mensa. Questo silenzio istituzionale ha aumentato il malcontento delle famiglie, che chiedono maggiore trasparenza e azioni concrete per garantire la sicurezza alimentare dei propri figli.
Commissione mensa: un'istituzione fantasma!
L’episodio della scuola Marconi è solo l’ultimo di una serie di segnalazioni che mettono in luce falle nel sistema di controllo delle mense scolastiche. La Commissione Mensa, concepita per vigilare sulla qualità dei pasti e rappresentare le famiglie, sembra oggi lontana dal suo scopo originale, ridotta a un ente simbolico senza poteri effettivi.
“Non possiamo accettare che episodi come quello di Chivasso vengano archiviati come casi isolati”, sottolinea un altro genitore. “Serve un intervento immediato per riformare la gestione delle mense e rendere la Commissione uno strumento reale di controllo”.
La vicenda di Chivasso ha acceso i riflettori su una problematica che tocca non solo la sicurezza alimentare, ma anche la fiducia delle famiglie nelle istituzioni scolastiche e comunali. Finché il ruolo della Commissione Mensa resterà simbolico e le risposte istituzionali tarderanno ad arrivare, la qualità delle mense scolastiche del Canavese continuerà a essere un’incognita.
La Commissione Mensa Scolastica è un organo volontario istituito per rappresentare gli utenti del servizio mensa e svolgere verifiche sull'andamento del servizio. È composta da due docenti e due genitori per ogni plesso scolastico, eletti per un mandato triennale.
La commissione nomina un presidente, un segretario e tre referenti per il confronto con l'Amministrazione Comunale e il Centro Coordinamento Mense Scolastiche. I membri, senza preavviso, effettuano sopralluoghi nei centri di cottura e nei refettori, valutando gli aspetti igienici, il gusto, la temperatura e l'idoneità dei pasti.
Le verifiche richiedono l'uso di camice e cuffia e si svolgono nel rispetto delle norme igieniche. Riunioni regolari vengono convocate ogni due mesi, con la possibilità di incontri straordinari su richiesta del presidente. La commissione partecipa inoltre a corsi di formazione per migliorare le competenze di controllo e valutazione.
Queste sono le informazioni principali che è possibile leggere nel regolamento, tuttavia si tratta solo di "belle parole" alle quali non corrispondono i fatti. E allora la domanda sorge spontanea: ha senso istituire una Commissione mensa che esiste solo sulla carta?
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