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Il caso

Auto da rally o trasparenza? Chivasso sceglie le macchine, ACLI escluse dalla piazza

Vietato il banchetto dell'associazione perché in piazza c'erano le auto da rally. Protesta l'associazione che si scaglia contro l'amministrazione comunale

Chivasso

Polemica per il banchetto negato in piazza d'Armi a Chivasso alle ACLI

Il sindaco di Chivasso, Claudio Castello, preferisce le auto da rally alle battaglie di civiltà per una politica più trasparente. Sì, avete capito bene. Che c’entrano le due cose?
Sentite un po’ cosa è successo nel fine settimana.

Sabato 16 novembre, dalle 9.30 alle 12, in via Lungo Piazza d’Armi avrebbe dovuto tenersi l’ultimo banchetto delle ACLI, intitolato “Più trasparenza, uguale più partecipazione”. L’obiettivo era sostenere una proposta di legge di iniziativa popolare sulla trasparenza dei partiti politici e sul finanziamento pubblico diretto alla partecipazione politica, e sull’istituzione delle Assemblee partecipative e modifiche agli istituti partecipativi, lanciata da ACLI e Argomenti 2000 lo scorso maggio.

Avrebbe dovuto. Perché, in realtà, il banchetto non c’è stato. Il motivo? Il Comune ha negato l’autorizzazione alla manifestazione. Come se un banchetto, due sedie, tre bandiere e un paio di fogli A4 su cui apporre o meno una firma potessero rappresentare una “manifestazione”. Perché mai un’amministrazione di centrosinistra, teoricamente vicina alle ACLI, avrebbe negato un banchetto in piazza?

La ragione non è ideologica, ma logistica. Nello stesso luogo e giorno, si svolgeva il raduno per il 50° anniversario del Rally Team 971. Tra una Lancia Fulvia e una Delta Integrale, pare non ci fosse spazio per ospitare anche il banchetto delle ACLI. Evidentemente, l’area mercatale di Chivasso non era compatibile con entrambe le iniziative.

Il presidente delle ACLI chivassesi, Francesco Laterza, non l’ha presa bene. In una nota stampa ha espresso tutto il suo disappunto: “Un diritto civico messo da parte per fare spazio a una manifestazione automobilistica!”.

E meno male che l’amministrazione comunale è di sinistra, verrebbe da dire. “Siamo rimasti profondamente delusi dalla decisione dell’amministrazione comunale di ritirare l’autorizzazione per la raccolta firme delle ACLI, che si sarebbe dovuta tenere sabato 16 novembre. Un’iniziativa importante, che puntava a raccogliere firme per due leggi di iniziativa popolare sulla trasparenza dei partiti politici e sulla partecipazione dei cittadini nelle decisioni delle amministrazioni locali. Questi sono temi fondamentali che riguardano tutti noi, e il rifiuto di dare spazio a questa manifestazione civica è davvero incomprensibile”, ha sottolineato Francesco Laterza.

Il banchetto che è stato negato

La raccolta firme non era solo un modo per sensibilizzare la comunità su argomenti cruciali, ma anche un’occasione per dare ai cittadini la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica. Secondo Laterza l’area mercatale avrebbe potuto ospitare entrambe le iniziative senza problemi: “Le due cose non si sarebbero certamente annullate a vicenda”.

Il presidente ha aggiunto: “Quello che ci lascia perplessi è che, mentre un evento automobilistico sembra avere più appeal mediatico e pubblico, un'iniziativa civica che promuove la partecipazione e la trasparenza venga messa da parte come se non fosse importante. È frustrante pensare che, in un momento in cui abbiamo bisogno di più partecipazione e trasparenza nelle istituzioni, l’amministrazione abbia scelto di ignorare una proposta che avrebbe potuto dare voce a molte persone.”

Nonostante tutto, le ACLI non si arrendono: “Anche se questa scelta ci ha lasciati amareggiati, continueremo a lottare per i nostri diritti e a cercare spazi di partecipazione. La democrazia è un diritto che deve essere garantito a tutti”.

Un episodio che, come concludono le ACLI, “rischia di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.”

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