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Tavolo Stellantis: tra tagli e aspettative deluse, il governo attende un piano concreto

Le risorse per il settore automobilistico si riducono, mentre sindacati e aziende chiedono risposte concrete per il futuro della filiera italiana dell’automotive.

Tavolo Stellantis

Tavolo Stellantis: tra tagli e aspettative deluse, il governo attende un piano concreto

Si riapre domani il tavolo Stellantis, un confronto che arriva in un momento di tensione crescente e forte scontro politico. Dopo le audizioni parlamentari di quasi un mese fa, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato nuovamente Stellantis, sindacati, associazioni di categoria come Anfia e le Regioni per affrontare una situazione che appare sempre più complessa. La recente legge di bilancio ha infatti tagliato di 4,6 miliardi il fondo destinato al settore automotive, riducendo le risorse a 200 milioni di euro all’anno. Un colpo duro per un settore che necessita di ingenti investimenti per sostenere la transizione verso l’elettrico.

Tra i principali punti all’ordine del giorno c’è la richiesta dell’Anfia, l’associazione che rappresenta la filiera dell’automobile, che insisterà affinché i fondi rimanenti vadano a sostenere le piccole imprese della componentistica, particolarmente colpite dalle difficoltà economiche e dall’evoluzione del mercato verso soluzioni ecologiche. Al tavolo, si discuterà anche degli ammortizzatori sociali, in scadenza per molte fabbriche dell’indotto, e delle soluzioni possibili per sostenere il lavoro e la continuità occupazionale.

Le aspettative del Ministro Urso

Il ministro Urso ha dichiarato di aspettarsi che Stellantis presenti un piano dettagliato per gli stabilimenti italiani. “Il rischio,”ha affermato, “è di destinare risorse senza alcuna garanzia che queste servano realmente a rilanciare il settore e proteggere il lavoro.”Stellantis ha già anticipato che non sono previsti licenziamenti e che i modelli già programmati saranno confermati.

Si riapre domani il tavolo Stellantis

Tuttavia, l’azienda è consapevole delle difficoltà legate ai costi dell’energia e ha suggerito l’adozione di misure per ridurre tali costi a partire dal 2025. Nonostante queste rassicurazioni, i sindacati, tra cui Uilm, Fim e Fiom, rimangono scettici, giudicando insufficiente il tavolo convocato al Mimit.

Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha espresso delusione e rabbia per il mancato aumento delle risorse dedicate al settore. “Dopo lo sciopero del 18 ottobre ci aspettavamo una convocazione dalla presidenza del Consiglio e un incremento dei fondi per l’automotive. Partecipiamo al tavolo solo per rispetto istituzionale, ma non ci aspettiamo nulla di concreto.”

Ferdinando Uliano, leader della Fim, ha ribadito l’urgenza di portare il confronto a livello della Presidenza del Consiglio, coinvolgendo i vertici di Stellantis per affrontare in modo strutturale le sfide del settore e garantire un futuro solido e sostenibile ai lavoratori. Anche Samuele Lodi della Fiom-Cgil ha espresso le sue perplessità, sottolineando che l’incontro rischia di deludere e che, come dimostrato dallo sciopero di ottobre, “è l’ora della concretezza”.

Mentre il dibattito in Italia prosegue, Volkswagen continua la sua avanzata negli Stati Uniti. Il colosso tedesco ha recentemente rilanciato la partnership con Rivian, produttore americano di veicoli elettrici, con l’obiettivo di iniziare a vendere auto dotate di tecnologia sviluppata congiuntamente entro il 2026. Questa mossa evidenzia la forte competizione globale e la necessità per l’Italia di mantenere un passo innovativo in un settore sempre più competitivo.

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