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Cascinette d'Ivrea

Game Over per il sindaco Guarino: si va verso elezioni anticipate

Il primo cittadino non è riuscito nell'impresa di far entrare nel parlamentino il numero di consiglieri necessari per governare

Il sindaco di Cascinette d'Ivrea Davide Guarino

Il sindaco di Cascinette d'Ivrea Davide Guarino

Scacco al re. Davide Guarino non ha più mosse da compiere sullo scacchiere. Nessuna surroga è stata accettata e soli tre consiglieri rimasti al suo fianco non sono sufficienti per continuare a governare.

Non si è mai arreso, Davide Guarino. La sua tenacia l'ha dimostrata tutta. E' stato tenace negli ultimi mesi della scorsa consiliatura, quando il sindaco Piero Osenga doveva scegliere il suo delfino davanti ad una platea di pretendenti accanitissimi. Una poltrona ambita tanto da Marco Menaldino, con lui in maggioranza tra il 2015 e il 2020, quanto da Ulderico Negrisolo, niente di meno che suo vicesindaco. Il designato per eccellenza, insomma. Quasi dal nulla, poi, era venuto fuori il nome di Davide Guarino, consigliere di maggioranza anche lui (Osenga tra il 2015 e il 2020 non aveva avuto un'opposizione essendosi presentato come unico candidato a sindaco). Guarino era uno che non aveva mai brillato durante quei cinque anni, un po' l'ultimo arrivato in ordine di tempo. Ma qualcosa di quel suo eccellente curriculum e proprio il fatto di essere un volto nuovo, aveva spinto Osenga a puntare tutto su di lui. Una sfida, un azzardo, forse. Una scommessa vinta.

Davide Guarino, infatti, non si era ritrovato a correre da solo come il suo predecessore cinque anni prima. La scelta di Piero Osenga aveva mandato in frantumi la sua stessa maggioranza tanto che i candidati a sindaco, in quelle elezioni dell'autunno 2020 - anno del Covid - furono ben tre, tutti provenienti da quella maggioranza ormai dissolta.

Guarino era stato tenace. Aveva ottenuto la benedizione di Osenga come candidato a sindaco e, sfidato dalle liste del vicesindaco uscente, Negrisolo, e del consigliere Menaldino, aveva vinto.

Ulderico Negrisolo, ex vicesindaco di Piero Osenga, si era candidato contro Guarino 

Intorno a lui una squadra di big, una giunta in salsa eporediese dov'erano entrati pezzi da novanta del Pd di Ivrea come Luca Spitale. E poi le pasionarie Simona Piras, subito nominata capogruppo, Sara Galetta. Un centrosinistra compatto, brillante come non se ne vedeva da tempo. Insomma un piccolo capolavoro targato Osenga e affidato nelle mani di quel volto nuovo, giovane promessa della politica locale.

Quando  ha iniziato a scricchiolare questa macchina perfetta?

Ripercorrendo i fatti, la prima crepa nasce quando Luca Spitale decide di lasciare la giunta di Cascinette per accettare ben altro incarico ad Ivrea, con il sindaco Matteo Chiantore dove viene eletto Presidente del Consiglio.

A sostituire Spitale arriva un altro pezzo da novanta del Pd eporediese, Donata Beltrame che accetta con entusiasmo e inizia a lavorare pancia a terra per Cascinette. Qualcosa, però, non va. Cosa non si è mai capito. Ma è sempre più evidente che all'interno di quella squadra i malumori iniziavano a farsi sentire. Senza grandi clamori, Guarino sfila le deleghe alla Beltrame che, silenziosamente, se ne torna ad Ivrea.

Guarino resta solo in giunta con il suo fedelissimo vicesindaco, Pier Paolo Auda Gioanet. Non nomina nessun altro, si prende le deleghe della Beltrame e con la tenacia che gli abbiamo riconosciuto fin qui, va avanti.

Arriva, poi, quel gran pasticcio dell'Aeg. Guarino punta in alto e, nonostante a Cascinette sia stato eletto sindaco guidando una civica di chiara ispirazione di centrosinistra, sceglie di candidarsi per il consiglio di amministrazione di Aeg Coop con una cordata di chiara ispirazione di centro destra. 

Per la sua maggioranza, questo è davvero troppo. La prima ad andarsene sbattendo la porta è la capogruppo Simona Piras. In quella scelta, in quel sindaco, nelle sue politiche, proprio non si riconosce. Va via in malo modo, dopo aver letto in consiglio comunale una lunga dichiarazione con la quale annuncia la decisione, irrevocabile di abbandonare la nave. Guarino fa spallucce e va tenacemente avanti. Senza cercare una conciliazione, senza un dialogo. Si limita a dire che quella candidatura nel Cda di Aeg non abbia nulla a che vedere con la politica. Una posizione che non fa che esacerbare gli animi.

Sara Galetta non molla, ma si alza e va a sedersi in minoranza, con Menaldino e Negrisolo. Passano settimane in cui Osenga cerca di riportare tutti alla ragione, sprona il suo delfino al dialogo. E' lui a cercare di ricucire percorrendo la via del dialogo. Guarino si aggrappa alla sua proverbiale tenacia e va avanti per la sua strada.

A lasciarlo è anche Nicoletta Cimadamore dopo la prova di voto sugli equilibri di Bilancio. E' chiaro che non ci siano più i numeri per proseguire. I voti di maggioranza e minoranza sono pari. Le mani alzate non bastano per approvare il documento. Si torna in Consiglio per un secondo tentativo. Per l'occasione si presenta in aula anche il consigliere Massimo Giglio, assente da oltre un anno. Ma i numeri continuano a non tornare. Il prefetto deve nominare un commissario ad acta per verificare se il Bilancio di Cascinette sia a posto. E' chiaro che non ci siano problemi di conti. La querelle è squisitamente politica.

Guarino va avanti anche quando ad andarsene è il suo vicesindaco. Auda Gioanet non regge più quel clima, tutta quella tensione che ha mandato in frantumi la squadra e se ne va lasciando solo il sindaco.

La minoranza si è appena dimessa in blocco: Galetta, Menaldino, Negrisolo sono usciti dal Consiglio. Piras e Cimadamore  lo avevano già fatto. Roba da far gettare la spugna a chiunque. Non a Guarino che tenacemente aspetta.

Sara Galetta

Il sindaco va avanti. In questa battaglia, che chiunque reputerebbe già persa, restano Sabrina Rizzo, Massimo Giglio e Alberto Massimo Luino. I numeri non sono sufficienti neppure per riunire il Consiglio Comunale.

Guarino si gioca l'ultima carta: le surroghe. La lista di maggioranza è esaurita, non c'è più nessuno da invitare ad entrare in Consiglio. Ma il sindaco non si arrende e lascia che gli uffici mandino le lettere ai candidati non eletti delle altre due liste, quelle di minoranza. I candidati della lista di Menaldino hanno tutti declinato l'invito. Uno dopo l'altro. Restano quelli della lista Negrisolo che, pur se dovessero accettare, non sarebbero sufficienti a raggiungere il numero previsto della legge.

Game Over per Guarino. Ma lui resta tenacemente seduto sulla sua poltrona. Non si dimette. Attenderà che sia il Prefetto a sciogliere il consiglio comunale.

Si mormora che stia già lavorando per una lista con cui correre alle prossime elezioni. Il suo mandato sarebbe scaduto nell'autunno del 2025. Cascinette sarebbe dovuta tornare al voto nella primavera del 2026. Invece c'è già profumo di elezioni nell'aria... Anche se ad oggi Davide Guarino è ancora sindaco di Cascinette.

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