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Cascinette
21 Ottobre 2024 - 21:15
Anche Sara Galetta lascia solo il sindaco Davide Guarino
Il 21 ottobre 2024, la crisi politica a Cascinette d'Ivrea ha raggiunto un punto di non ritorno con le dimissioni in blocco dei quattro consiglieri di opposizione, tra cui Sara Galetta, già passata all'opposizione durante la crisi interna di maggioranza, Roberto Cominetto, Marco Menaldino e Ulderico Negrisolo. Questo passo rappresenta un gesto estremo per denunciare la situazione insostenibile in cui versa il Consiglio comunale, caratterizzata da tensioni irrisolte e assenza di una maggioranza stabile.
La decisione di dimettersi è stata spiegata in una dichiarazione ufficiale: "Durante l’ultima seduta di Consiglio, le parole offensive del Vicesindaco e l’indifferenza del Sindaco ci hanno convinti che non esiste più alcuna possibilità di svolgere il nostro compito di controllo democratico sulle scelte del Consiglio". La crisi, in corso da mesi, ha reso impossibile un dialogo costruttivo all’interno del Consiglio comunale, alimentando un clima di sfiducia e frattura politica.
Le dimissioni seguono una serie di eventi critici iniziati con la decisione del sindaco Davide Guarino di candidarsi per il consiglio di amministrazione di AEG, mossa percepita come un avvicinamento al centrodestra e considerata un tradimento dei valori condivisi dalla maggioranza originaria, che aveva un'identità più vicina al centro-sinistra.
Questo ha portato alla frattura tra Guarino e i suoi sostenitori, culminando nelle dimissioni della capogruppo Simona Piras e della consigliera Nicoletta Cimadamore, segnando l'inizio della crisi di maggioranza.
Nicoletta Cimadamore
Con le ultime dimissioni, il Consiglio comunale è ora ridotto a soli sei membri su undici, incluso il sindaco, e non è più in grado di garantire un regolare funzionamento istituzionale.
La Prefettura di Torino, dopo la bocciatura del Bilancio era già intervenuta nominando di un commissario ad acta che supervisionerà la gestione del bilancio e la crisi politica.
In questo contesto, il sindaco Guarino resta temporaneamente in carica, ma le sue capacità di governo sono compromesse dalla mancanza di una maggioranza operativa, con votazioni che richiedono necessariamente una seconda convocazione per poter deliberare.
La frattura tra Guarino e i suoi ex alleati si è manifestata non solo nei numerosi voti contrari in Consiglio comunale, ma anche nella narrazione pubblica della crisi. Il sindaco ha difeso le sue scelte come decisioni tecniche, affermando di non aver infranto nessun accordo politico. Tuttavia, questa interpretazione non ha convinto i consiglieri dimissionari, che lo accusano di aver abbandonato gli impegni presi con gli elettori e con la maggioranza originaria.
La situazione è ulteriormente peggiorata a causa del mancato dialogo tra Guarino e il suo gruppo di maggioranza. Secondo quanto riportato da Sara Galetta, la crisi avrebbe potuto essere affrontata e risolta con un confronto aperto già nella seduta del 26 giugno 2024, ma la mancanza di risposte da parte del sindaco ha portato a un progressivo deterioramento della fiducia.
Con il Consiglio comunale in bilico e la giunta incapace di operare in modo efficace, Cascinette d'Ivrea si trova ora di fronte a un periodo di incertezza politica. Il possibile scioglimento del Consiglio e la gestione commissariale rappresentano un passo inevitabile per ripristinare un minimo di stabilità amministrativa e ridare ai cittadini la possibilità di esprimersi attraverso nuove elezioni. La crisi di maggioranza e le dimissioni dei consiglieri segnano una fase critica per il comune, evidenziando le sfide che nascono dalla perdita di coesione politica e dalla mancanza di un dialogo costruttivo tra le parti.
Ulderico Negrisolo, consigliere d'opposizione è tra i dimissionari
premesso che: sono stata eletta in una lista civica, con una visione collettiva fortemente radicata nei valori del centro-sinistra: valori di uguaglianza e giustizia sociale, di inclusione, di difesa dei diritti, di rispetto e tutela dell’ambiente, di promozione della cultura, valori in cui ancora mi riconosco e che ritengo essere alla base di ogni mia scelta politica e personale, poiché la coerenza e la testimonianza sono le prime forme di responsabilità civica in cui credo.
Ho sostenuto il Sindaco Guarino perché si presentava come aderente a questi stessi valori, ed con tutta la maggioranza abbiamo condiviso un programma elettorale coerente con essi, che è stato portato avanti sin qui con grande senso di responsabilità, per il bene del nostro paese.
Ritengo inoltre che queste scelte e questi valori non possano che essere praticati come gruppo, perché non esiste individualismo nella visione politica condivisa in campagna elettorale ed all’inizio del mio mandato, ma comunità. L’evento che ha scatenato la crisi della maggioranza è stata la scelta del Sindaco di candidarsi per le elezioni del CDA di AEG con una lista chiaramente identificabile con la visione politica del centro-destra: non ne sapevamo nulla, e ha ferito profondamente sia umanamente che politicamente alcuni di noi, perché ci sarebbe sembrato corretto da parte del Sindaco confrontarsi con il suo gruppo di maggioranza prima di compiere una scelta di cotanto peso politico e così drasticamente distante dalla nostra visione.
Non abbiamo creduto che si sia trattato soltanto di una scelta tecnica e professionale, come il Sindaco ha sostenuto, ma portatrice di un potenziale conflitto di interessi poiché il Sindaco è il primo cittadino del paese, e come tale portatore di interessi non privati ma collettivi.
Non abbiamo ritenuto accettabile la spiegazione addotta, quella di aver agito da privato cittadino, come se si potesse separare la carica istituzionale dalle scelte individuali. Il Sindaco ha messo a disposizione di persone che incarnano i valori della destra la sua figura pubblica, sfruttando la posizione politica che detiene, disconoscendo in questo modo il mandato elettorale destinatogli dalla cittadinanza e il sostegno politico da noi offerto ponendo se stesso, il Consiglio Comunale ed il proprio paese in una situazione profondamente imbarazzante.
Come consiglieri di maggioranza abbiamo chiesto un chiarimento politico, in seduta pubblica e di fronte alla cittadinanza il giorno 26/6/24, ma il Sindaco non ha voluto rispondere alle nostre richieste, mantenendo ferma la propria posizione, senza smentire le affermazioni riportate sui giornali nei giorni precedenti e senza prestarsi ad alcun tentativo di mediazione e confronto politico. Sarebbe stato corretto da parte sua darci una risposta in seno al Consiglio comunale invece di ignorare completamente le nostre richieste senza riconoscere la presa di posizione politica del gruppo di maggioranza Anche successivamente alla dichiarazione del 26/6/24 non c'è stata nessuna presa di posizione da parte del Sindaco e nessun tentativo per cercare di ricostruire la fiducia all’interno del suo gruppo di maggioranza.
L’affermazione che “io a Cascinette ho vinto con una lista civica per merito mio e non devo ringraziare nessuno” e che “nell’amministrazione della cosa pubblica a Cascinette non c’è spazio per la politica”(La Voce, 9/6/24) sminuisce l’importanza e il valore della nostra presenza all’interno della maggioranza e il ruolo che noi tutti abbiamo avuto sin qui. Vorrei quindi ripercorrere il lavoro svolto fin qui grazie alla collaborazione di tutti ed in particolare quello svolto dai consiglieri al di fuori della giunta. Il gruppo di maggioranza, sin dai primi mesi, si è fatto promotore di idee e portatore di discussioni anche accese, di mediazioni, di rinunce e affermazioni, ha richiesto e promosso riunioni periodiche per facilitare lo scambio di informazioni e chiarimenti da parte della giunta verso il proprio gruppo di riferimento.
Ci sono stati tanti momenti difficili, anche critici, ma grazie all'unione e alla condivisione all’interno del gruppo di consiglieri di maggioranza i problemi sono stati superati, fino a ieri. Quanto abbiamo realizzato, è sotto gli occhi di tutti, e vorremmo citare solo alcune delle tante attività, quelle che meglio rappresentano la nostra sensibilità sociale e di comunità: il ripristino dei campi sportivi con la disponibilità di luoghi pubblici per i ragazzi, una mensa scolastica che permettesse di avere dei pasti cucinati in loco invece che veicolati, la creazione del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze come spazio di educazione alla cittadinanza per le nuove generazioni, la nuova sala lettura della biblioteca e gli eventi culturali, le giornate ecologiche, le feste e attività per grandi e piccoli, in collaborazione con la pro-loco
Tutto questo è nato dalla discussione e dalla condivisione, ognuno ha fatto la sua parte e messo a disposizione le proprie capacità, il proprio tempo, gratuitamente, con energia e passione. Un altro momento di rottura è legato alla destituzione dell’assessora Donata Beltrame. La revoca della sua nomina è stata decisa dal Sindaco senza prima consultarsi con il Consiglio, che anche in quel caso, è venuto a conoscenza del fatto una volta compiuto, senza essere stato consultato pur vedendosi attribuire un responsabilità in questa decisione.
L’operato del Sindaco ha di fatto disconosciuto il suo gruppo di maggioranza, nel non ritenere necessaria l'informazione e la condivisione di scelte personali a rilevanza pubblica, nell’agire in modo individuale prendendo da solo decisioni che riguardano la maggioranza senza prima confrontarsi con essa .
Quando viene meno il metodo di lavoro in situazioni di tale rilevanza e la condivisione sicura dei valori e delle scelte politiche viene meno, si perde fiducia e il gruppo si sfalda. La frantumazione del gruppo di maggioranza con le dimissioni della sua capogruppo, la dichiarazione di voler passare all'opposizione della consigliera Sara Galetta e le difficoltà che si sono successivamente manifestate, oltre alla lacerazione politica prodotta tra noi, rendono impossibile continuare l'attività di consiglieri, e svolgere la funzione di controllo democratico sulle linee politiche e sulle scelte operative del Sindaco all’interno del Consiglio comunale. Sono passati quasi quattro mesi dalla seduta del 26/6/24, data di apertura della crisi politica all’interno del consiglio comunale dei Cascinette .
Quattro mesi in cui nulla è stato fatto da parte del Sindaco per ricostruire la fiducia dei consiglieri, dando conto delle sue scelte pubbliche e politiche; mesi in cui egli, nel perdurare della crisi, ha mantenuto il nostro paese in una situazione politicamente insostenibile, pur dichiarando ai giornali di disporre di una maggioranza solida (La Sentinella , 10/10/24). E’un fatto politicamente molto grave che la variazione di assestamento al bilancio di previsione 24/26 non sia stata approvata per ben due volte: 4 voti favorevoli e 4 contrari durante la seduta del 24/7/24, 5 favorevoli e 5 contrari durante la seduta del 28/9/24, convocata a seguito dell’intervento del Prefetto.
E' stato espresso un voto politico, dovuto alla sfiducia nei confronti del Sindaco Guarino, che ha dimostrato nei fatti l’assenza di una maggioranza capace di governare in modo democratico il nostro paese. In seguito alla seduta, la consigliera Nicoletta Cimadamore si è dimessa: un altro fatto molto grave, cui non è stato dato molto peso, per come è stato riportato, ma soprattutto dal Sindaco Guarino, il quale sostiene che quella attuale sia una maggioranza solida.
Con le dimissioni delle consigliere Piras e Cimadamore, che non sono surrogabili, il consiglio è ridotto a soli 8 consiglieri, e la maggioranza è costituita oggi da soli quattro consiglieri, tanti quanti sono i consiglieri all’opposizione. Non si può certo affermare che sia una maggioranza solida, quando ad ogni votazione il voto discriminante sarà quello del Sindaco.
Non si può dire di avere una maggioranza solida, sapendo di non poter più raggiungere il quorum deliberativo in prima convocazione, ma di dover ogni volta ricorrere ad una seconda convocazione, con quorum diminuito. Non si può far credere che la maggioranza è solida, poiché sappiamo bene che basta l’assenza, magari per motivi di salute, di uno solo dei consiglieri di maggioranza per rendere impossibile qualsiasi deliberazione.
E non mi permetterei mai di giudicare l’affidabilità di nessuno dei consiglieri di maggioranza, conosciuti da tutti all’interno del paese, né la loro adeguatezza al ruolo, come invece è stato fatto nei miei confronti. Il Vicesindaco ha rivolto contro di me parole molto dure durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, che ritengo personalmente offensive, riportando affermazioni false che non solo io, ma anche le consigliere Piras e Cimadamore abbiamo mai pronunciato col solo intento di screditarci e sminuire il peso politico delle nostre parole e delle nostre scelte, sempre motivate dal dissenso e non da fatti personali.
Vedere un uomo che si rivolge, in pubblico, in modo verbalmente così aggressivo nei confronti di tre donne, in tempi in cui si fa ancora troppa fatica a riconoscere la parità di genere e il rispetto per le donne, mi ha ferita profondamente. Tanto premesso, stante il perdurare della crisi politico-amministrativa della maggioranza, la sottoscritta rassegna le dimissioni irrevocabili dalla carica di consigliere comunale
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