Cerca

Il caso

Pascolo abusivo in Canavese, trenta sindaci si ribellano: "Ora basta!"

La lettera indirizzata al Prefetto di Torino, e agli assessori regionali Bongioanni e Riboldi, evidenzia le numerose criticità legate al pascolo abusivo, tra cui danni alle coltivazioni, rischi sanitari e pericoli per la sicurezza stradale.

Canavese

Trenta sindaci del Canavese dichiarano guerra al pascolo abusivo

Oltre trenta sindaci del basso Canavese, insieme a sei consiglieri metropolitani, hanno inviato una richiesta formale al Prefetto di Torino per istituire un tavolo di confronto sulla questione del pascolo abusivo, una pratica che sta causando notevoli difficoltà in diverse aree del territorio. Alberto Graffino, primo cittadino di San Benigno, è il promotore dell’iniziativa, seguito dai sindaci di numerosi comuni, tra cui Montanaro, Chivasso, Foglizzo, Bosconero, San Giorgio, San Giusto Canavese, Lombardore e Volpiano.

La lettera, indirizzata a Donato Cafagna, Prefetto di Torino, e agli assessori regionali Paolo Bongioanni e Federico Riboldi, evidenzia le numerose criticità legate al pascolo abusivo, tra cui danni alle coltivazioni, rischi sanitari e pericoli per la sicurezza stradale. L'invito dei sindaci è a valutare soluzioni concrete che possano tutelare agricoltori, residenti e l’ambiente.

Controlli per i pascoli abusivi

Secondo Graffino, il pascolo abusivo si configura come una vera piaga per i territori del medio-basso Canavese e del chivassese. Nella relazione allegata alla richiesta, il sindaco elenca una serie di problematiche che spaziano dai danni alle colture agricole al rischio di contaminazione sanitaria tra gli animali. Tra gli episodi citati, si fa riferimento a aggressioni di cani lasciati liberi nelle campagne e alla presenza di macellazioni abusive in aree boschive, creando potenziali focolai epidemiologici per il bestiame domestico e selvatico.

Alberto Graffino sindaco di San Benigno Canavese

Inoltre, il documento sottolinea come molti degli episodi di pascolo abusivo siano imputabili a pochi nuclei familiari, già noti all'interno della comunità e ben radicati in specifiche zone. Graffino denuncia un clima di timore e impotenza tra cittadini e amministratori locali, alimentato dal senso di impunità che circonda queste azioni. Di recente, uno di questi gruppi ha manifestato l’intenzione di acquisire ulteriori terreni nella zona di San Benigno, probabilmente con l’obiettivo di estendere il proprio raggio di azione senza dover richiedere autorizzazioni.

Come possibile rimedio, Graffino suggerisce una modifica alla Legge Regionale per consentire il sequestro degli animali impiegati nel pascolo abusivo e l’istituzione di un fondo regionale di supporto ai comuni colpiti da queste problematiche. Secondo il sindaco, l’eventuale confisca delle mandrie potrebbe rappresentare un deterrente efficace, dato che la perdita del bestiame costituirebbe l’unica misura in grado di scoraggiare i responsabili, che spesso accumulano sanzioni senza preoccuparsene. Un'altra proposta è quella di introdurre restrizioni normative per negare autorizzazioni a chiunque presenti precedenti amministrativi o penali.

L’appello dei sindaci si rivolge a tutte le istituzioni coinvolte, chiedendo una risposta concreta per supportare i cittadini e contrastare questo fenomeno che sta minacciando il tessuto sociale e produttivo della zona.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori