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Cronaca
07 Novembre 2024 - 10:16
Il caso di scabbia agita il liceo di Chivasso
Un nuovo caso di scabbia tra i banchi scuote il chivassese. Dopo Cavagnolo, anche la città di Chivasso deve fare i conti con una segnalazione di una infezione tra gli alunni.
La scuola in questione è il liceo Isaac Newton di via Paleologi: ieri pomeriggio, mercoledì 6 novembre, con una circolare, la dirigente Vincenza Tascone ha prontamente segnalato il caso sospetto agli oltre 900 genitori degli alunni che frequentano gli indirizzi classico, scientifico e musicale, oltre che al personale ATA.
La segnalazione, a cui sono state allegate le linee guida della Regione Piemonte, è in via “preventiva al fine di evitare la diffusione dell’eventuale contagio”.
“Purtroppo abbiamo un caso di scabbia tra i nostri alunni - conferma la dirigente scolastica Vincenza Tascone, raggiunta questa mattina telefonicamente -. Siamo stati contattati dai familiari di uno studente che ci ha segnalato che, dopo vari controlli, con una visita dermatologica accurata era stata diagnosticata la scabbia. Ci hanno detto che probabilmente potrebbe averla contratta in treno: è a casa da qualche giorno e continuerà a rimanere fino a che l’infezione non sarà passata”.
“Siamo preoccupati ma la situazione è per ora sotto controllo - continua la dirigente Tascone -. Appena abbiamo ricevuto notizia ho provveduto a richiamare tutti i collaboratori scolastici e a sanificare tutte le aule: purtroppo abbiamo spazi ristretti, alcune aule ospitano più classi a rotazione, quindi un po’ di preoccupazione c’è. Ci siamo comunque mossi per tempo applicando tutte le indicazioni che ci sono arrivate dall’Asl. Sappiamo che la malattia ha un periodo di incubazione piuttosto lungo: speriamo in bene. In tanti anni di lavoro non mi era mai capitata una situazione del genere”.
Che cos’è la scabbia e come avviene il contagio?
Ecco, in sintesi, le linee guida della Regione Piemonte.
La scabbia è una malattia della pelle causata dall’acaro Sarcoptes Scabiei, diffusa a livello globale e indipendente da età, sesso o igiene personale. Si manifesta con un’intensa sensazione di prurito, che peggiora di notte, accompagnata da lesioni papulari. Il prurito è dovuto alla reazione del corpo all’acaro, che scava cunicoli negli strati superficiali della pelle per deporre le uova. Le lesioni si localizzano frequentemente tra le dita delle mani, sui polsi, sulle ascelle e nella regione lombare. Nei bambini piccoli, possono apparire anche su testa, collo, palmi e piante dei piedi.
La scabbia si trasmette principalmente tramite contatto prolungato pelle a pelle con una persona infestata, oppure attraverso l’uso di indumenti, asciugamani o biancheria contaminati. Nei soggetti che non sono mai stati esposti, l’incubazione dura tra le 4 e le 8 settimane; in chi è già stato esposto, i sintomi si manifestano entro 1-4 giorni dal nuovo contatto con l’acaro.
La persona infestata è contagiosa fino a che non riceve trattamento, compreso il periodo di incubazione. Dopo 24-48 ore dall'inizio di una terapia appropriata, non è più contagiosa. È importante che i conviventi, i familiari e i partner del paziente siano trattati contemporaneamente, anche se asintomatici, per evitare reinfestazioni. Nel caso di contatti stretti scolastici, in presenza di cluster o focolai, è possibile valutare un trattamento profilattico.
Gli indumenti e la biancheria usati da una persona infestata devono essere lavati a temperature superiori ai 60°C. I tessuti delicati, che non possono essere lavati ad alte temperature, vanno conservati in sacchi chiusi per una settimana, oppure trattati con spray a base di piretroidi per ridurre il tempo di isolamento a 24 ore. Inoltre, è consigliato trattare divani, tappeti e materassi con l’aspirapolvere o vapore fluente, e coprire i materassi usati con rivestimenti in nylon.
Per ridurre il rischio di contagio, è fondamentale non condividere oggetti personali, come pettini o biancheria, e mantenere l’igiene della pelle. Nei luoghi pubblici è preferibile l’uso di salviette monouso e saponi in dispenser. La trasmissione dell’acaro avviene quasi esclusivamente tramite contatto diretto, quindi la disinfestazione ambientale non è necessaria; tuttavia, la pulizia regolare con prodotti igienizzanti resta una misura preventiva utile.
Queste pratiche, insieme a un trattamento tempestivo, sono essenziali per il contenimento della scabbia e la protezione della comunità.
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