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È nato un comitato per salvare lo storico Campanile del paese

Comune e Curia continuano a litigare su chi sia il proprietario, e intanto l'edificio si rovina

Il campanile di Gassino a fianco alla Chiesa dello Spirito Santo

Il campanile di Gassino a fianco alla Chiesa dello Spirito Santo

Se c’è una cosa a cui gli abitanti di Gassino tengono, è proprio lui: il cupolone azzurro della Chiesa dello Spirito Santo, con l’annesso campanile al suo fianco. Due edifici che si stagliano sul verde della collina, a fare un po’ da biglietto da visita per la città. 

A voler essere precisi, quello a fianco alla chiesa non è semplicemente un “campanile” ma una “torre campanaria”, risalente al XVII secolo e pre-esistente alla chiesa stessa. 

Il campanile, tuttavia, da tempo non è in buone condizioni, in preda al degrado e senza che sia stato effettuato nessun tipo di manutenzione. Ed è qui che arriva la notizia: è ufficialmente nato il “Comitato per la Salvaguardia e il Recupero della Torre Campanaria di Piazza Antonio Chiesa”, un comitato spontaneo di cittadini che ha come obiettivo quello di salvare la storico edificio tanto caro ai gassinesi. 

Diamo un occhio alla storia. Anni fa si verificò una piccola caduta di schegge di tegole dal tetto e, al tempo, il campanile venne messo in sicurezza in caso di ulteriori distacchi (mai più verificatisi). Attualmente la torre campanaria risulta parzialmente circondata da ponteggi e una struttura inclinata in legno, descritta dal Comitato come: “fatiscente e cadente, che, invece di proteggere, costituisce ormai essa stessa una minaccia alla sicurezza e all’incolumità dei passanti”. 

La torre campanaria di Gassino

Sembra che nel tempo la struttura metallica di legno, deviando la pioggia e gli schizzi di acqua verso il campanile stesso, abbia determinato la formazione di muschio e uno stato di corrosione dei mattoni originali, mattoni che in caso di ulteriore degrado non sarebbero facilmente restaurabili

Ed è qui che si inserisce il nuovo comitato. 

“Il campanile si trova in una situazione precaria, di fatto inaccessibile e inutilizzabile da parte della comunità gassinese e dei vari turisti. La struttura metallica e di legno costituisce un vulnus alla bellezza della piazza e rende impresentabile l’intero complesso, con un grave danno culturale e turistico” affermano, e qui viene il bello. “Da anni le due istituzioni locali, parrocchia/curia e il Comune, non riescono a determinare chi sia tra di loro il legittimo proprietario del campanile - rincarano i membri - nessuno si assume quindi la responsabilità della progettazione e degli interventi necessari per il ripristino della struttura”

Ed eccolo qui, il classico rimbalzo di responsabilità che, come troppo spesso accade, porta a uno stallo in cui a rimetterci sono sempre gli abitanti o, in questo caso, la città stessa. Inoltre, sia Curia che amministrazione negano di essere le proprietarie della struttura: in sostanza, ‘sto benedetto campanile “non lo vuole nessuno”. 

Quali sono quindi le intenzioni di questo nuovo attore? Il CPRCG (Comitato Pro Restauro Campanile di Gassino)?

Vogliamo essere una parte attiva in tutta questa situazione, per cercare di risolvere lo stallo che perdura ormai da troppo tempo. Siamo un interlocutore critico, apolitico e apartitico, che vuole facilitare un confronto tra Curia e Comune - spiegano - ancora, un altro nostro obiettivo è quello di ricercare e porre in essere delle forme di raccolta fondi, finalizzate alla progettazione e realizzazione degli interventi in tempi più brevi possibile.

Dall’interno del gruppo, poi, fanno sapere che il comitato sarà sciolto nel momento in cui il campanile verrà restaurato, rimanendo attualmente aperti alle proposte di chiunque abbia a cuore il destino dello storico edificio gassinese.  

La domanda sorge spontanea: riuscirà questo insieme di volontari a portare a termine quello che curia e Comune da anni non riescono a fare?

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