AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
05 Novembre 2024 - 08:30
“Dopo un entusiasmante tour internazionale, il Grande Circo Alex Medini fa il suo trionfale ritorno in Italia con uno spettacolo completamente rinnovato e mozzafiato!” si legge sul sito della compagnia circense, che dal 2 novembre ha aperto il sipario agli abitanti di Ciriè.
Fino a qui nulla di strano. Ma aspettate di leggere quello che segue:
“I GRANDI ANIMALI DELLA SAVANA: Ammira da vicino il maestoso leone bianco, un raro e straordinario esemplare che ti lascerà senza parole. Assisti a uno show con tigri, cavalli e altri magnifici animali, che si esibiranno in coreografie straordinarie. Dopo 10 anni torna ad esibirsi in Italia con i suoi Felini il grande Manuel Farina. DAL VIVO IL GRANDE KING KONG: Un’enorme sorpresa per grandi e piccini! Un gorilla gigante di oltre 3 metri, che darà vita a momenti epici e indimenticabili. Non crederai ai tuoi occhi!”
Con questa descrizione il Circo Alex Medini presenta l’edizione di quest’anno. Una presentazione che rasenta il grottesco. È quanto emerge dai commenti di alcuni residenti che, dopo essere passati di fronte alle gabbie dove sono rinchiusi gli animali, hanno espresso il proprio disappunto rispetto a questo genere di circo. Tutto parte da un commento sulla pagina Facebook “L’altra Ciriè, cittadini e politici a confronto”.
A questo post segue una serie di risposte che dipingono una Ciriè divisa, anche se la maggior parte delle persone tende a non essere d’accordo con l’utilizzo di animali all’interno dei circhi. Certo, uno scambio di interazioni sotto un post su Facebook non è rappresentativo dell’opinione di un’intera città. Però, possiamo dire che è in linea con gli esiti del sondaggio realizzato nel 2023 da BVA Doxa, per conto della LAV, che interroga i cittadini italiani in merito a questa questione.
Dalla ricerca emerge che il 76% delle persone intervistate è contrario all’impiego di animali negli spettacoli circensi. Questo però non vuol dire essere contro il circo. Infatti, l’80% sostiene che andrebbe a vedere uno spettacolo senza animali. Infine, il 79 % si mostra favorevole a trasferire i fondi pubblici attualmente destinati ai circhi con animali, a quelli senza animali.
È questa una delle questioni fondamentali che emerge anche dall’analisi di Alessandro Ricciuti, avvocato e fondatore dell’associazione ALI (Animal Law Italia), attiva nella difesa dei diritti degli animali.
“Ogni anno vengono erogati milioni di euro per sostenere il circo con animali, attraverso il Fondo Unico per lo Spettacolo (8 milioni di euro sono stati destinati al settore circense nel 2024). Fintanto che dipenderà da queste laute elargizioni pubbliche, il settore non ha alcun incentivo ad innovarsi” sostiene l’avvocato.
Questo commento però lascia aperti degli interrogativi rispetto alla normativa che è stata prodotta fino ad oggi. Alcune persone forse ricorderanno che il Governo aveva presentato una proposta per porre fine a questa tipologia di circo, in linea con quanto deciso da molti paesi europei ed extraeuropei. Com’è possibile quindi che oggi gli animali vengano ancora impiegati negli spettacoli? È quanto si chiede una cittadina di Ciriè, evidentemente perplessa:
“Ma non erano stati aboliti i circhi con gli animali??? In ogni caso non andateci così prima o poi non lo faranno più” afferma Ilenia Andrusso.
In effetti, nel 2017 anche il Parlamento italiano aveva proposto una legge-delega, con la quale si demandava al governo una “revisione delle disposizioni nei settori delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti, specificamente finalizzata al graduale superamento dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse”. Però, come ricorda anche Ricciuti, questa norma richiedeva l’attuazione da parte del Governo, che però non ha mai adottato un decreto.
Quindi, nel 2022, è stata proposta una seconda legge-delega, e un termine massimo di 15 mesi per l’attuazione.
“Il 2 luglio 2024 il Governo ha approvato una ennesima proposta di rinvio, che adesso verrà presentata al Parlamento. Noi non ci stiamo e per questo chiediamo al Ministro Sangiuliano di adottare in tempi rapidi delle misure urgenti per facilitare la dismissione dell’utilizzo degli animali nei circhi, senza attendere il completamento della revisione della disciplina dello spettacolo dal vivo”.
Questo il commento dell’associazione ALI, che di fronte all’ennesimo rinvio, ha lanciato una nuova petizione per porre fine allo sfruttamento animale. Le ragioni che sono alla base di questa proposta sono molte e vanno dall’etologia all’etica. E i residenti di Ciriè si destreggiano bene tra le diverse discipline.
“Che pena!!!! Sarebbe giusto un ‘circo’ in cui ad esibirsi fossero atleti! Gli animali lasciamoli in natura, e non in galera 24 h su 24” commenta una residente.
Un altro residente, di fronte alle critiche risponde: “Se è lo stesso circo dell'anno scorso posso assicurarvi che gli animali non vengono usati per gli spettacoli ma sono solo li x esposizione e basta”.
A questo segue il commento di un altro membro del gruppo: “non importa. Vengono tenuti in gabbie, piccole, esposte a freddo e caldo, quando in realtà non dovrebbero essere proprio li. In più lei immagini un animale che in genere è abituato a nascondersi all'uomo, d'un tratto esposto alla vista di visitatori. Ma dai, suvvia, è orrendo esistano ancora”.
Il dibattito è caldo, ma è necessario trovare una soluzione a questi “spettacoli”, dove il vizio dell’essere umano prevarica qualsiasi diritto animale. Di questa opinione è il 79% della popolazione italiana, così come Alessandro Ricciuti, che nel ricordare il suo percorso professionale commenta:
Ritengo che sia necessario – e anche particolarmente urgente – porre fine a ogni forma di sfruttamento animale all’interno della nostra società, sia per motivi di giustizia che per rispetto verso altri esseri viventi e senzienti.
Per firmare la petizione cliccare qui
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.