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Settimo Torinese
30 Ottobre 2024 - 10:02
Questa mattina, a Settimo Torinese, il marciapiede davanti alla scuola Andersen si è trasformato nel palcoscenico di una protesta tanto accesa quanto necessaria, con le mamme sul piede di guerra contro una mensa scolastica che definiscono, senza mezzi termini, "da incubo".
A far saltare i nervi, questa volta, è stato l’ennesimo episodio disgustoso: giovedì scorso, nella minestra servita ai bambini, sono state trovate larve. Alla Andersen e in tutte le scuole della città. A Settimo Torinese e pure a Brandizzo, con una differenza. A Settimo Torinese la sindaca e l'assessora Chiara Gaiola han fatto finta di nulla, a Brandizzo il servizio è stato sospeso per un giorno. Due paesi, due modi diversi di agire. Due sindache, due diverse sensibilità...
Nella città dei "cavoli" non una battuta, non un commento, non una dichiarazione della giunta comunale e il giorno dopo, quando già la protesta aveva assunto proporzioni bibliche, anche grazie ad un articolo pubblicato su questo giornale, la sindaca nella sua veste di presidente Ali regionale e vicepresidente Ali nazionale, anziché dare risposte che faceva?
Si concentrava sulla legge finanziaria, perché, si sa, i tagli ai Comuni preoccupano molto più della sicurezza alimentare dei bambini, ancor più in un Comune che incassa più di due milioni di euro (diconsi d u e m i l i o n i d i e u r o) da multe e autovelox.
Il problema, però, non è solo il cibo infestato, ma l'intera gestione di un servizio che, per dirla con parole loro, è da rifare.
"Ci hanno obbligato a farli mangiare questo schifo!" urlano le mamme alle telecamere di Canale 5, presenti a documentare la manifestazione.
La rabbia monta soprattutto contro l’Amministrazione comunale della sindaca Elena Piastra, accusata di essere rimasta a guardare, ben consapevole dei problemi ma incapace di reagire.
"Sapevano tutto, ma nessuno ci ha avvisato", dicono esasperate. E come dare loro torto?
La richiesta che emerge chiara e forte è una sola: permettere ai bambini di portare il panino da casa.
Un'opzione tollerata solo per la merenda.
"Alle dieci di mattina il panino va bene, ma a pranzo no, come se a quell’ora cambiasse qualcosa", ironizza una delle mamme. E se il tema del panino non bastasse, c'è anche la questione economica: ben 5,60 euro a pasto.
E per cosa? Per trovare larve nella minestra e sentirsi dire che mancano le risorse umane per pulire i tavoli dopo mangiato!
"Questa - continua una delle mamme - è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La qualità del cibo è pessima da sempre, e ora ci troviamo con un servizio che è diventato insopportabile."
L'amministrazione comunale sarà costretta, prima o poi, a dare risposte concrete a queste famiglie, che non chiedono altro che un pasto decente per i propri figli.
Il malcontento continua a crescere.
le foto di Tancredi Pistamiglio
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