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Infestazione
24 Ottobre 2024 - 08:30
Fantasmi e calabroni: al cimitero di Mazzè l'infestazione più pericolosa non è quella che ci si aspetta
La presenza di un nido di calabroni tra le cappelle del cimitero di Tonengo, frazione di Mazzè, ha creato allarme tra i cittadini, proprio durante i lavori di manutenzione in vista delle festività dei Santi e dei Morti. Nonostante le preoccupazioni dei residenti, l'intervento è arrivato solo dopo la segnalazione del problema. Nessuno avrebbe voluto essere punto da uno di questi insetti durante una visita ai propri cari defunti.
Il sindaco Marco Formia rassicura: "Già in questi giorni di ottobre sono aumentate le visite dei parenti dei defunti per sistemare le tombe e i loculi e non potevamo permettere che ci fossero rischi per la sicurezza". Tuttavia, il tempismo dell'intervento ha suscitato critiche: si sarebbe potuto intervenire prima? La ditta specializzata in disinfestazione, incaricata d'urgenza, ha risolto il problema al costo di 2.000 euro.
Ma c’è chi accusa il Comune di non aver preso sul serio il problema fin da subito. "Loro parlano di sicurezza, ma quando hanno realmente agito?" si chiede un residente, sottolineando come la lenta risposta delle istituzioni abbia messo a rischio i visitatori.
La stagione fredda riduce la pericolosità dei calabroni, ma nelle settimane più calde, il rischio era evidente.
L’intervento ha riguardato anche altri aspetti del cimitero, come la realizzazione di un camminamento pedonale e la sistemazione delle aree verdi. Ma le critiche non si placano: “Loro parlano di restyling, noi di pericoli evitabili”, incalza un altro cittadino.
Il sindaco sottolinea l'impegno per la sicurezza e la qualità del luogo di riposo, con un investimento totale di 80mila euro, integrato da un contributo regionale di 60mila euro per migliorare l'accessibilità e la fruizione del cimitero. “Era doveroso intervenire per garantire un ambiente sicuro anche per le persone più fragili”, conclude Formia.
Resta il dubbio se tutto questo si sarebbe potuto evitare con un intervento tempestivo. Intanto, i cittadini si interrogano: si può davvero parlare di sicurezza quando i pericoli sono stati ignorati così a lungo?
L'attacco di un calabrone può essere letale ,in alcuni casi.
La stagione fredda riduce la pericolosità dei calabroni, poiché questi insetti sono particolarmente attivi durante i mesi più caldi, tra la primavera e l'estate, quando le temperature elevate favoriscono la loro attività. Con l'arrivo del freddo, la loro vitalità diminuisce significativamente, portando alla morte della maggior parte dei lavoratori e delle regine non ancora fecondate.
Questo processo fa sì che le colonie di calabroni si riducano drasticamente e diventino meno aggressive, concentrandosi principalmente sulla ricerca di un luogo riparato per sopravvivere all'inverno.
Tuttavia, nelle settimane più calde, la situazione era ben diversa. Le alte temperature mantenevano i calabroni attivi e particolarmente territoriali, soprattutto in prossimità del loro nido. Durante questi periodi, i calabroni possono diventare un serio pericolo per chiunque si avvicini troppo al nido, reagendo in modo aggressivo se percepiscono una minaccia.
Ciò può rappresentare un rischio concreto per i visitatori del cimitero, specialmente per i più anziani e i bambini, meno in grado di reagire rapidamente in caso di attacco.
In un luogo come un cimitero, dove molte persone si recano per omaggiare i propri cari, la presenza di un nido di calabroni può trasformarsi in una vera e propria minaccia. Un attacco di calabroni può essere molto doloroso e, in alcuni casi, addirittura letale per chi è allergico al loro veleno.
L'urgenza di risolvere il problema durante le stagioni calde è quindi evidente, proprio per evitare incidenti e garantire la sicurezza dei visitatori.
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