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Il blitz dei 5 Laghi: Coldiretti torna all'attacco sul Parco

Per l'associazione di categoria, la vicenda per com'è stata gestita, allontana la gente dalla buona politica

Bruno Mecca Cici

Bruno Mecca Cici, presidente Coldiretti Torino

C'è chi dice no. E continua dire no, ripetere, no, No e basta: no al Parco dei 5 Laghi.

Che Coldiretti non volesse questo Parco è cosa nota. Che sia stato istituito senza l'approvazione dell'associazione di categoria, pure. Ed ora che il Parco c'è, la battaglia è per fare abolire l'istituzione.

Per Coldiretti, infatti, è vero che la legge regionale che ne determina la nascita è stato approvata. Ma si sarebbe trattato di un "blitz". A dirlo, con la schiettezza di sempre è il presidente provinciale di Coldiretti, Bruno Mecca Cici al quale, indubbiamente, quella proposta di abrogazione della legge avanzata dal consigliere di Forza Italia Paolo Ruzzola, piace. Eccome se piace. Ed ora batte il ferro per correre in quella direzione: via il Parco!

"La legge è stata votata dal Consiglio regionale la sera del 27 marzo 2024 grazie a una maggioranza risicata: un pugno di consiglieri che compie un vero e proprio blitz attendendo l’assenza in Aula di alcuni colleghi per votare la legge. Un gesto di astuzia che è l’ultimo atto della legislatura".

A volerlo approvare era stata la Lega appoggiata nella votazione dal Pd e dalle altre forze di centro sinistra. Un'ultimo prova di muscoli prima di diventare minoranza della nuova maggioranza a trazione Fratelli d'Italia.

Per Coldiretti, però, l'approvazione del Parco sarebbe stata "Una forzatura, l’ultimo atto di una mancanza di sensibilità verso pratiche politiche che si chiamano “ascolto”, “confronto”, “concertazione”.

L'attacco, ora, è nei confronti dei sindaci che hanno scritto direttamente al governatore Alberto Cirio chiedendo una sua mediazione nella vicenda e un tavolo in cui far confluire le istanze di tutte le parti: "Leggiamo che i sindaci del Parco dei 5 Laghi invocano la concertazione con le forze sociali ed economiche del territorio ora che il Parco è stato istituito per legge e ora che è stata depositata in Consiglio regionale una proposta di legge per abolirlo. Vogliamo ricordare che la legge che istituisce il Parco dei 5 Laghi è una brutta vicenda che nasce dal tentativo di fare passare in sordina questo nuovo, inutile, strumento burocratico. Una vicenda che allontana i cittadini dalla buona politica".

L'associazione che rappresenta gli agricoltori lamenta un suo coinvolgimento nell'iter che ha portato all'approvazione del Parco ed ora che, a cose fatte, si parla di concentrazione, si sentono presi in giro: "Per lungo tempo abbiamo cercato un incontro con enti locali e Regione. Finché non lo abbiamo convocato noi. Era il 10 febbraio 2022 e nella sede provinciale di Coldiretti di fronte ai vertici provinciali e locali si sono presentati: Davide Guarino, sindaco di Cascinette; Giuliano Balzola, assessore all’Agricoltura di Ivrea; Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco di Ivrea. Per la Regione Piemonte era presente il vicepresidente, con delega ai parchi. Già in quell’incontro era emersa una confusione generale sulle ragioni di questo Parco ma, di fronte alla nostra insistenza per un progetto di sviluppo sostenibile di quell’area, Carosso aveva promesso la convocazione di un Tavolo per lo studio di un Piano di sviluppo che mettesse al centro la gestione ambientale e il ruolo delle aziende agricole. Da allora non abbiamo mai più ricevuto notizia di questa promessa".

Un coinvolgimento che Coldiretti ha rivendicato continuamente: "Fino al 15 settembre 2022 quando apprendiamo che viene approvato il Disegno di legge in giunta regionale. In quell'occasione scriviamo un comunicato in cui diciamo di aspettarci di essere coinvolti nella discussione fin dalle prime idee di Piano di gestione. Non arriva nessun coinvolgimento".

Il Disegno di legge si impantana, la maggioranza regionale si spacca sull'approvazione. Coldiretti fa una contro proposta e nel novembre del 2023 redige una propria proposta di Piano per lo sviluppo sostenibile dell’area dei Comuni (tutti i territori comunali) dei 5 Laghi.

Il Piano viene presentato al nuovo sindaco di Ivrea e al sindaco di Cascinette. "Assenti gli altri sindaci che, in una comunicazione avevano ritenuto inutile confrontarsi dando evidentemente già per approvato il Ddl regionale" ricorda Coldiretti. Intanto cambia la composizione del governo metropolitano, il nuovo consigliere metropolitano delegato ai parchi provinciali è Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri. Appena nominato riceve le richieste pressanti di Coldiretti per un incontro per parlare di Piano di sviluppo del territorio dei 5 Laghi: "Ma Coldiretti non è mai stata ricevuta".

Nel frattempo in regione continua il rimbalzo dell'approvazione della legge fino a quello che che Coldiretti definisce il "colpo di mano nell’ultima seduta di legislatura".

La legge fa partire il Parco 2 mesi dopo, il 1 giugno 2024: "Si dice per permettere, nel frattempo, una concertazione con il territorio e le associazioni di categoria. Ma nessuna concertazione viene mai convocata ma, nel frattempo, il Parco vene la nascita senza che i mesi a disposizione abbiamo portato al varo degli strumenti di gestione. Il primo effetto dal 1 giugno è il blocco ogni forma di gestione, anche faunistica, in attesa dei nuovi Piani del nuovo Parco".

Coldiretti chiede ancora di essere ricevuta ma non ottiene risposte: "Il Consigliere metropolitano incontra i sindaci a Ivrea per illustrare la bozza di Piano del nuovo Parco. Nel frattempo nessuno risponde alla nostra richiesta di conoscere quante risorse verranno impiegate per il semplice funzionamento del nuovo Parco, risorse evidentemente sottratte a progetti di sviluppo sostenibile e per l’agricoltura, progetti che si potrebbero mettere in campo senza il Parco".
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