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Emergenza medici
16 Ottobre 2024 - 18:42
Il dottor Bigoglio prolunga il servizio per altri due anni: "Lo faccio per i miei pazienti"
La scorsa settimana, abbiamo sollevato il problema della carenza di medici di base nel Basso Canavese, un tema che ha destato preoccupazione tra i cittadini e le istituzioni locali. Oggi, però, possiamo dare una buona notizia: il dottor Bigoglio, che attualmente ha in cura 1500 pazienti tra Candia e Caluso, ha deciso di prorogare il suo servizio per altri due anni, nonostante abbia raggiunto i requisiti per andare in pensione.
Questa decisione, che offre un momentaneo sollievo alle due comunità, è stata presa in risposta alle continue difficoltà che la Regione Piemonte e l'ASL TO4 stanno affrontando nel trovare nuovi medici di base disposti a coprire le zone più periferiche. "Non me la sento di lasciare i miei pazienti in questo momento di difficoltà," ha dichiarato il dottor Bigoglio, che a quasi 70 anni si dice ancora spinto da una profonda passione per la medicina e da un forte senso di responsabilità verso la sua comunità.
Nonostante la pensione sia ormai un traguardo raggiunto, Bigoglio ha scelto di rimandare il ritiro dalla professione, consapevole che il suo abbandono creerebbe un vuoto di assistenza per centinaia di famiglie. "Non è solo un lavoro, è una passione", afferma, evidenziando quanto il legame con i suoi pazienti e il suo impegno professionale abbiano influenzato questa difficile scelta.
Sollecitato dall'ASL TO4, Bigoglio ha dunque accettato di prolungare il servizio per altri due anni, mantenendo comunque aperta la possibilità di un passaggio di testimone. "Se durante questo periodo l’ASL dovesse trovare un giovane medico disposto a prendere il mio posto, sarò felice di lasciare spazio a una nuova generazione", ha aggiunto.
La decisione del dottor Bigoglio è certamente una notizia positiva per Candia e Caluso, ma non può nascondere la crisi più ampia che sta colpendo il sistema sanitario nelle aree rurali del Canavese. Negli ultimi anni, infatti, la carenza di medici di base è diventata un’emergenza sempre più evidente.
Problemi per il cambio generazionale nella sanità piemontese.
Secondo i dati riportati, molti medici di base si stanno ritirando o hanno già raggiunto l’età pensionabile, e la Regione Piemonte sta incontrando notevoli difficoltà a sostituirli, soprattutto nei piccoli comuni dove l’attrattività del ruolo è minore rispetto alle grandi città.
Come sottolineato da numerosi sindaci locali, la mancanza di nuovi professionisti disposti a lavorare nelle zone periferiche sta aggravando una situazione già critica. Senza una presenza costante di medici di base, le comunità rischiano di dover affrontare lunghi periodi senza assistenza sanitaria primaria, con pesanti ricadute sulla salute pubblica.
A peggiorare la situazione, vi è il fatto che la Regione Piemonte non riesce a offrire incentivi sufficienti per attirare i giovani medici in queste aree.
Nonostante la disponibilità del dottor Gian Franco Bigoglio, il problema non può considerarsi risolto. I cittadini di Candia e Caluso possono sentirsi momentaneamente rassicurati, ma senza una soluzione strutturale, la carenza di medici di base rischia di diventare cronica. La situazione nei piccoli comuni del Canavese rimane fragile: molti medici stanno andando in pensione senza che ci sia un adeguato ricambio generazionale.
Per affrontare questo problema, è necessario un piano strategico a lungo termine che preveda incentivi economici e professionali per i giovani medici, insieme a una migliore distribuzione delle risorse sanitarie sul territorio. Soluzioni come la telemedicina e la creazione di poliambulatori potrebbero rappresentare delle alternative per garantire assistenza anche nei comuni più piccoli, ma serve un intervento deciso e coordinato da parte delle istituzioni regionali e nazionali.
La speranza è che la storia del dottor Bigoglio non rimanga un caso isolato, ma che possa servire da esempio per altri medici che scelgono di prolungare il servizio, e per le istituzioni che devono investire nel futuro della sanità territoriale.
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