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Chivasso, cartelli spariti: parcheggi disabili dimenticati dal Comune

In piazza Castello le strisce orizzontali sono state rifatte (comprese quelle blu) ma l'amministrazione comunale s'è dimenticata dei cartelli. Nonostante due anni di segnalazioni...

Chivasso

Le nuove strisce per disabili in piazza Castello a Chivasso

Sono passati due anni, due interi anni, di continue segnalazioni, promemoria e richieste da parte del consigliere comunale Bruno Prestìa, del gruppo "Per Chivasso", eppure, ancora una volta, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Claudio Castello ha saputo dimostrarsi perfettamente indifferente ai diritti di chi è più vulnerabile. Perché, si sa, ripristinare i cartelli che indicano i parcheggi per disabili in piazza del Castello deve essere un’impresa titanica, degna di un intervento del governo nazionale, o magari dell'ONU, considerando la lentezza e la trascuratezza con cui viene trattata la questione.

«Dopo almeno due anni di segnalazioni, dopo averlo ricordato in Consiglio Comunale, pensavo di veder finalmente ristabilito il diritto di chi è diversamente abile» dichiara sarcasticamente Prestìa, stanco di un’inerzia che sembra voluta. E in effetti, come dargli torto? Parliamo di parcheggi per disabili, di spazi riservati a chi ha oggettive difficoltà motorie e che ha il diritto sacrosanto di poter accedere a servizi e luoghi pubblici senza dover pregare per un posto auto. Ma niente, nemmeno questa volta l’amministrazione comunale ha pensato di ripristinare i cartelli che segnalano i due parcheggi riservati in piazza del Castello.

La mancanza della segnaletica che indichi i parcheggi per disabili in piazza Castello

Perché le strisce blu dei parcheggi a pagamento sì, quelle devono essere belle visibili, magari anche rifatte a nuovo, con un bel blu acceso, che non ci siano dubbi su dove si può parcheggiare a pagamento. Le strisce gialle dei parcheggi riservati, addirittura, sono state ripassate. E i cartelli per i disabili? Scomparsi, come se non fossero mai esistiti. «Nemmeno questa volta sono stati riposizionati i cartelli dei due parcheggi per disabili» insiste Prestìa, evidenziando una mancanza che va ben oltre la semplice dimenticanza. Non mettere i cartelli significa, in pratica, annullare il diritto di sanzionare chi occupa quegli spazi senza autorizzazione. Già, perché senza il cartello, quei parcheggi diventano preda facile per i furbetti del posto auto, mentre chi ha realmente bisogno deve cercare altrove, forse sperando in un miracolo.

Non si tratta di una svista, ma di una sistematica mancanza di attenzione e sensibilità. Si parla tanto di rispetto, di pari diritti e opportunità per tutti, ma poi non si riesce nemmeno a fare il minimo per garantire un diritto basilare come quello del parcheggio per disabili. «Si parla tanto di rispetto, di pari diritti e opportunità – continua il consigliere – ma poi non si riesce a ristabilire la correttezza verso chi ha oggettivamente delle difficoltà e che ha tutti i diritti di poter parcheggiare nell'apposito parcheggio». Dov'è l'amministrazione? Forse impegnata in qualche cerimonia pubblica, a parlare di inclusione e di rispetto dei diritti civili. Peccato che alle parole non seguano mai i fatti.

Bruno Prestìa del gruppo "Per Chivasso"

La realtà è sotto gli occhi di tutti: chi è diversamente abile a Chivasso non solo deve affrontare le difficoltà quotidiane legate alla propria condizione, ma deve anche scontrarsi con un’amministrazione che sembra totalmente disinteressata alle loro necessità. L’ultima spallata arriva proprio dalla mancata riposizione della segnaletica, un gesto semplice, immediato, ma che, come dimostra questa storia, può diventare un vero e proprio ostacolo insormontabile. Tanto che Prestìa si vede costretto a inviare ancora una mail per sollecitare una risoluzione, con la speranza che almeno questa volta qualcosa si muova.

Claudio Castello e la sua giunta probabilmente faranno spallucce, come se si trattasse di una piccola dimenticanza, ma dimenticare i cartelli per i parcheggi dei disabili significa dimenticare le persone. Quelle persone che non possono farne a meno. E non è la prima volta che accade.

«Mi auguro che la segnaletica venga ripristinata quanto prima» conclude Prestìa, anche se il suo tono tradisce la scarsa fiducia che qualcosa si muoverà davvero.

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