AGGIORNAMENTI
Cerca
Ciriè
16 Ottobre 2024 - 07:00
La disperazione
Franco Padellaro, 80 anni, si appresta davvero a diventare un personaggio uscito da un racconto di Kafka, sbattuto qua e là tra uffici che non sanno a chi tocca risolvere il suo problema.
Il problema in questione?
Una cartella esattoriale da 485.000 euro. Cifre che uno come lui non le vedeva nemmeno negli anni d’oro della sua piccola azienda familiare, chiusa ormai nel 2004 e avviata nel 1971 a Cirié insieme alla moglie e alla figlia. Si occupava di assemblaggio di componenti elettrici per automobili, e negli anni aveva raggiunto otto dipendenti.
Dopo la chiusura, la famiglia Padellaro vendette la casa di San Francesco al Campo per pagare i dipendenti e si trasferì in affitto a Robassomero, dove vivono ancora oggi.
"È un incubo," dice Franco.
Che ad 80 anni si trova incastrato negli astrusi meccanismi di un sistema burocratico che non sa dare risposte ma sa bene come fartele desiderare. Ricordiamo come l’Agenzia delle Entrate ha bloccato i conti della famiglia.
Anche Davide, il figlio disoccupato, si è visto prelevare 700 euro perché, tanti anni fa, era co-intestatario di un conto con i genitori.
Venerdì scorso, Franco e famiglia si sono presentati in via Lanzo, dove però hanno scoperto che l’ufficio non si occupa di queste cose. Niente di nuovo, classico rimpallo degli uffici. "Andate in via Mazzini."
Così, dopo aver ricevuto la chiamata del direttore, arrivano in via Mazzini, dove si sono sentiti dire che devono contattare l’Organismo per la Composizione delle Crisi a Torino. Insomma, un continuo rimpallo tra uffici che, nel dubbio, non sanno nulla.
Sembra di essere in un flipper burocratico. La pallina di nome Franco rimbalza, urta qua, scivola là, ma non trova mai la via d'uscita. E alla fine, in quel colpo fatale che fa cadere tutto, ti rendi conto che nemmeno loro, i signori della burocrazia, sanno bene a chi tocca risolvere il problema.
Nel frattempo, tra un rimpallo e l’altro, l’angoscia della famiglia Padellaro aumenta. Lunedì hanno avuto l’ennesimo appuntamento, stavolta in via Mazzini, che li ha rimandati all'Ufficio Riscossione di via Lanzo.
E, con una beffarda chiarezza, si sono sentiti dire che "l'importo dei debiti si evince dalle dichiarazioni dei redditi di allora". Insomma, tornate pure da dove siete partiti.
Gli hanno comunque consigliato di rivolgersi all’Organismo per la Composizione delle Crisi, che si trova a Torino.
Esisterà un modo per avere delle risposte chiare e definitive?
Sia che Franco debba pagare, sia che sia stato vittima di un errore, per ora l’unica cosa davvero certa è che, come ne Il Castello di Kafka, quando si ha a che fare con certe questioni, si gira, si gira e si gira ancora, senza riuscire mai davvero ad arrivarci, al castello in cima alla collina.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.