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Nel Vercellese, Biellese e Casalese
13 Ottobre 2024 - 07:00
I vertici di BCA Acque (Leonardo Gili e Fabrizio Amatelli) e Andrea Fluttero, commissario ad acta di Egato2
VERCELLI. Per la scelta dell'affidamento della gestione del servizio idrico (acquedotto, fognatura e depurazione) nel Vercellese, Biellese e Casalese per i prossimi trent'anni siamo al dunque. Chiesta ed ottenuta dal presidente della Giunta regionale, Alberto Cirio, la proroga di sette mesi - fino al 28 febbraio 2025 - nell'incarico di commissario ad acta presso l'Ente di Governo dell'Ambito territoriale ottimale (Egato2), Andrea Fluttero sta completando gli approfondimenti per la scelta del modello di gestione fra i tre previsti dalla normativa: affidamento ad un soggetto privato vincitore di gara, oppure conferimento ad una società mista pubblico-privata, oppure ancora gestione diretta in house da parte di una società completamente partecipata dagli enti locali. Quel che è certo è che per tutto l'ambito la gestione sarà affidata a un soggetto unico.
Il Piano Economico Finanziario
Nella richiesta di proroga dell'incarico, nel luglio scorso, Fluttero spiegava di aver innanzitutto «ritenuto utile procedere ad una rivisitazione e ad un affinamento del Piano Economico Finanziario, che risultava predisposto dalla società Hydrodata nell’ambito del proprio incarico professionale e - pur approvato dalla Conferenza d’Ambito - fonte di perduranti divergenze tra le amministrazioni coinvolte in questo percorso amministrativo».
Il Piano Economico Finanziario (PEF), proseguiva, «è lo strumento indispensabile per costruire il piano industriale, il piano tariffario, il cronoprogramma relativo alla realizzazione del piano investimenti ed affrontare con il sistema bancario il tema dell’approvvigionamento delle risorse finanziarie e della cosiddetta “bancabilità” delle richieste di finanziamento».
Per «rivisitare, approfondire ed affinare» il Piano Economico Finanziario prodotto da Hydrodata, il commissario ha incaricato un advisor, la società Agenia. Dalla relazione tecnica ottenuta Fluttero aveva ricavato, tre mesi fa, che «in riferimento alla valutazione finanziaria e di bancabilità sta emergendo la sostanziale percorribilità di tutte le diverse possibilità di affidamento. È invece ancora in corso una valutazione degli aspetti industriali connessi alle diverse possibili forme di affidamento, sia quelli in essere con l’attuale livello di frammentazione delle gestioni, sia prospettico in vista di future reali aggregazioni». La richiesta di proroga del mandato commissariale era quindi dettata dalla «necessità di acquisire tali ulteriori elementi per consentire una valutazione più ampia che includa, oltre alle questioni finanziarie, anche quelle di modalità di gestione tecnica del servizio su scala d’ambito».
Prioritaria l'opzione in house
«Bancabilità» è la parola che Fluttero ripete più frequentemente a chi gli chiede qual è l'elemento di valutazione su cui in questa fase sta conducendo particolari approfondimenti: il nuovo soggetto gestore dovrà avere le risorse, anche con il supporto degli istituti di credito, per gli investimenti necessari. Il servizio idrico di questa ampia zona va quindi affidato a un soggetto “solido”, e il commissario intende «costruire bene le basi per una scelta che impegnerà il territorio dell’Egato2 per i prossimi trent'anni e che dovrà garantire, attraverso l’investimento di oltre 900 milioni di euro, l’integrazione di ben cinque attuali piccoli sistemi idrici integrati in un unico sistema, con un unico soggetto gestore in grado di realizzare e gestire questo profondo cambiamento».
Approfonditi gli aspetti relativi a cronoprogramma degli investimenti, struttura del piano tariffario, efficienze gestionali conseguibili da un soggetto unico e struttura tecnica dei finanziamenti attivabili, Fluttero ritiene che «in riferimento alla sola valutazione finanziaria e di bancabilità è emersa la percorribilità, anche se con diversi gradi di solidità, delle differenti possibilità di affidamento previste dalla norma». E nel mese di settembre è «in questa nuova prospettiva, che, rispetto alle precedenti risultanze, amplia il ventaglio di possibilità a tutte le tre forme di affidamento», che il commissario ha «preso atto della preminente volontà di valutare prioritariamente l'opzione dell'affidamento in house, emersa dal territorio, sia con le votazioni a suo tempo effettuate nella Conferenza d'Ambito» (quando i due terzi degli enti si espressero a favore di questo modello) «che attraverso i numerosi colloqui intercorsi con le istituzioni territoriali».
Sulla scorta di questa valutazione, in queste settimane Fluttero ritiene «opportuno effettuare un ulteriore approfondimento rispetto alla sostenibilità di questo modello di gestione», in riferimento a tre aspetti: 1. bancabilità del progetto; 2. capacità industriale di realizzare le opere previste dal cronoprogramma e di erogare il servizio sull'intero territorio dell'Ambito; 3. adeguatezza della governance del nuovo potenziale gestore unico d'ambito interamente pubblico».
L'incontro con BCV Acque
L'affidamento in house deve però, rispetto agli altri due modelli di gestione, essere giustificata da «motivazioni rafforzate». Ecco quindi che il commissario ha incaricato il direttore di Egato2, Roberto Ronco, di «svolgere una valutazione tecnica del possibile affidamento in house, anche con il coinvolgimento di esperti, con l'obiettivo di analizzare gli aspetti relativi all'efficacia della governance, alla bancabilità del progetto ed alla capacità industriale del possibile nuovo soggetto nel caso dell'eventuale affidamento in house, prevedendo il coinvolgimento diretto e la partecipazione delle attuali società di gestione ai tavoli di lavoro che si rendessero necessari». Una valutazione di fattibilità di cui Fluttero vuol vedere «i primi esiti» entro fine ottobre: sulla base di questi indirizzerà le successive attività.
Una delle principali questioni riguarda la forma societaria del soggetto che gestirà il servizio. Più volte, già quest'estate, Fluttero aveva detto di preferire «una vera società pubblica unica», anziché una società consortile – com'è l'attuale BCV Acque, costituita da Am+, Cordar Biella, Cordar Valsesia e Sii – che il commissario considera «non una vera società, ma un contenitore».
Il 27 ottobre si è tenuto un incontro tra Egato2 e i vertici di BCV Acque in cui Fluttero e Ronco hanno ulteriormente esplicitato de visu – se ancora non fosse stato chiaro – al presidente Fabrizio Amatelli e all'amministratore delegato Leonardo Gili la necessità di mutare la forma societaria di BCV Acque, conditio essenziale per proseguire il percorso di valutazione dell'affidamento in house.
Da società consortile a società per azioni
Di ritorno dall'incontro, Amatelli e Gili hanno immediatamente convocato il consiglio d'amministrazione e l'assemblea dei soci di BCV Acque, riunitisi entrambi il 2 ottobre. Il cda ha deliberato «di autorizzare il presidente e l'amministratore delegato a rappresentare all'assemblea dei soci l'opportunità di trasformare la BCV da Scarl a Spa avviando gli adempimenti amministrativi nel più breve tempo possibile», e «di autorizzare l'amministratore delegato ad avvalersi di consulenti legali e gestionali dotati di adeguate competenze». In coda alla riunione del cda, l'assemblea dei soci ha deliberato «di convenire con il cda sull'opportunità di trasformare la BCV da Scarl in Spa»: ai primi di novembre, acquisito l'assenso degli organi istituzionali rappresentati dai quattro soci, si terrà l'assemblea straordinaria che, alla presenza di un notaio, ratificherà la formale trasformazione in società per azioni.
Lo stesso advisor scelto dal commissario
Nel frattempo Amatelli e Gili hanno comunicato a Fluttero quali sono i consulenti scelti da BCV: il professor Luca Geninatti Satè, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico all'Università del Piemonte Orientale, e la Utiliteam Co., società di consulenza aziendale e direzionale specializzata nel settore delle public utilities; successivamente, «al fine di consentire la massima terzietà nell'analisi della “bancabilità” della soluzione in house», Amatelli e Gili hanno deciso di avvalersi per la due diligence anche di Agenia, lo stesso advisor già utilizzato da Fluttero, «che ha già potuto approfondire compiutamente il piano degli investimenti ed il PEF cosicché, sul punto, si potrebbe procedere celermente senza particolari attività preliminari».
Infine Amatelli e Gili hanno chiesto a Fluttero e a Ronco, «nelle more della convocazione dell'assemblea straordinaria», un «ulteriore incontro di natura tecnica per meglio inquadrare le integrazioni necessarie al piano industriale».
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