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Favria

Crolla una quercia nel parco e finisce nel laghetto dei pescatori

L'area è molto frequentata da famiglie e bambini: il crollo riaccende il dibattito sulla manutenzione degli alberi

La quercia caduta nel laghetto del parco Bonaudo

La quercia caduta nel laghetto del parco Bonaudo

Una quercia è caduta all'interno del laghetto del Parco Bonaudo, a pochi metri dall'area frequentata da pescatori e bambini che giocano abitualmente nelle vicinanze.

E' successo nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 ottobre.

La pianta, imponente e radicata da anni, è crollata, facendo temere il peggio, fortunatamente in un momento in cui nessuno era presente. I danni sono stati circoscritti, ma restano aperti diversi interrogativi sulle cause dell'incidente.

Il crollo potrebbe essere stato causato da un cedimento del muro di contenimento del laghetto, su cui le radici della quercia potrebbero aver fatto leva, provocando lo schianto improvviso. Tuttavia, non si esclude l'ipotesi che la pianta potesse essere indebolita da un problema alle radici stesse, forse marce o compromesse dal tempo.

"La pianta era in area recintata - spiega il sindaco Vittorio Bellone -. E' successo in un giorno in cui ha piovuto molto. Nelle prossime settimane verrà rimossa".

Il sindaco Vittorio Bellone

Un parco frequentato e amato

Il Parco Bonaudo è un luogo di ritrovo per i cittadini di tutte le età: pescatori, bambini, famiglie, e sportivi si ritrovano regolarmente in questa oasi verde. Il crollo della quercia ha destato grande preoccupazione per la sicurezza dei frequentatori, soprattutto considerando l'alta affluenza di persone, specialmente durante il giorno. I residenti ora chiedono maggiori controlli e manutenzione per evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro, magari con conseguenze ben peggiori.

Nel marzo del 2023, sempre a Favria, ma all'interno del parco Martinotti, era caduto un altro albero, spezzato dal forte vento. L'albero, di grandi dimensioni, ha occupato, cadendo, una vastissima area della zona verde in cui sorgeva. Fortunatamente non ci sono stati feriti dopo la caduta.

Il ricordo dell'ex sindaco Giorgio Cortese e la caduta del cedro centenario

Questo incidente ha riportato alla mente un altro evento simile accaduto nel 2010, quando un cedro centenario cadde nel cuore della notte, come ricorda l'ex sindaco Giorgio Cortese. "Vedere quell'albero caduto nel laghetto del parco Bonaudo, mi ha fatto ripensare al cedro centenario caduto alle due di notte nel 2010. Ero io sindaco. Chi se lo poteva immaginare? Proprio il cedro, simbolo dell'immortalità," ha raccontato Cortese, aggiungendo come l'episodio abbia colpito la comunità di Favria.

Il cedro, un Cedro dell'Atlante, è noto per la sua imponenza e per l'impossibilità di essere potato a causa delle numerose punte. Quando cadde, l'albero travolse un'ampia porzione del parco, con un fronte di oltre 200 metri, e prese il centro del paese. "Sembrava che le piante fossero state sradicate come arbusti," ricorda l'ex sindaco, "e il muro di cinta  crollò sotto il peso del grosso cedro abbattuto dalla tempesta".

L'ex sindaco Giorgio Cortese

Il ricordo di quella notte è rimasto vivido nella memoria di chi visse quell’evento, un simbolo di quanto imprevedibili possano essere le forze della natura.

Preoccupazioni per il futuro

L'incidente al Parco Bonaudo ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e la manutenzione degli alberi nei parchi pubblici. La caduta della quercia, anche se senza conseguenze, solleva questioni importanti sulla gestione delle aree verdi e sulla prevenzione di episodi simili.

Una polemica che il sindaco Bellone smorza sul nascere: "Le piante sono state tutte recentemente periziate dall'Ipla. Prima della prossima primavera ci saranno interventi mirati ma nessuna criticità è stata segnalata".

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