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24 Settembre 2024 - 14:37
Mazzè: il poliambulatorio comunale al centro di polemiche
La situazione del poliambulatorio comunale di Mazzè sta attirando l’attenzione pubblica, diventando oggetto di discussioni e critiche a causa del degrado visibile nelle aree esterne, recentemente riqualificate e ampliate. A sollevare la questione è stato il neo consigliere di minoranza Sandro Gobbato, preoccupato per lo stato dell’area esterna. In particolare, l’erba alta e l’assenza di manutenzione hanno suscitato polemiche, dato che l’apertura del servizio, attesissimo dalla popolazione locale, sembra essere ulteriormente rinviata.
Il poliambulatorio, che è parte di un progetto di ampliamento della Casa protetta e del centro diurno socio-terapeutico riabilitativo per persone diversamente abili, ha subito diversi ritardi. Dopo quattro anni di lavori, l’attesa per la sua apertura continua a crescere, mentre lo stato dell’area esterna, dove l’erba non viene tagliata da settimane, suscita malcontento.
“Ci aspettavamo l’apertura del servizio subito dopo le vacanze estive – ha dichiarato Gobbato – invece abbiamo visto solo crescere l’erba, mentre l’inaugurazione tarda ad arrivare”. Questa situazione, secondo il consigliere, è un simbolo di degrado e scarsa attenzione.
Il sindaco di Mazzè, Marco Formia, ha risposto prontamente alle critiche, ammettendo che l’erba è cresciuta rapidamente a causa delle abbondanti piogge di fine agosto. Tuttavia, ha rassicurato che il problema sarà risolto a breve:
"La prossima settimana l’erba verrà tagliata e procederemo con una risemina. Inoltre, dobbiamo ancora tinteggiare una parete su cui sono apparse scritte vandaliche”.
Il sindaco ha anche evidenziato che, pur essendo protetto da una recinzione, l’edificio è stato vittima di intrusioni, e che uno dei bagni del poliambulatorio sarà reso fruibile per chi frequenta il parco giochi adiacente di via Dora. Solo dopo questi interventi si potrà organizzare l'inaugurazione ufficiale, probabilmente entro la fine di ottobre, in collaborazione con l'Asl To4.
I lavori per la realizzazione del poliambulatorio, dislocato su un unico piano, hanno richiesto un lungo percorso. Il Comune ha investito ulteriori 73 mila euro per sistemare l’area esterna, che comprende aiuole, un vialetto pedonale e carrabile, posteggi, impianto di illuminazione e una rampa d’accesso con pavimentazione in autobloccanti.
Oltre a ospitare gli studi dei medici di famiglia e un ambulatorio infermieristico, la struttura prevede sale d’attesa e servizi complementari.
Poliambulatorio al centro della polemica.
Il progetto è stato possibile grazie al finanziamento della cooperativa Cm Service, che si era aggiudicata il bando di gara indetto dal Cissac (Consorzio socio-assistenziale di Caluso) per la gestione della Casa protetta e del centro diurno. La cooperativa, che già gestiva la struttura da diversi anni, ha investito circa 200mila euro per adeguare e mettere a norma la residenza socio-sanitaria assistenziale (Rsa). Successivamente, si è avviato il secondo lotto di lavori, che ha portato alla costruzione del poliambulatorio.
Importante è sottolineare che la struttura ospiterà anche l’associazione Ancora, impegnata nei trasporti socio-sanitari, aumentando così il ventaglio di servizi offerti alla comunità di Mazzè. Nel frattempo, per evitare disagi alla popolazione anziana della frazione di Tonengo, l’ambulatorio dei medici di famiglia resterà operativo.
Il progetto ha portato anche all’ampliamento della Casa protetta, con il raddoppio dei posti letto, passati da venti a quaranta, rispondendo così a una crescente domanda di assistenza nella zona. La proprietà dell’edificio di via Dora è comunale, ma il diritto di superficie dell’intera area è stato trasferito al Cissac, che ne gestisce i servizi.
Il poliambulatorio di Mazzè rappresenta un’importante risorsa per la comunità, offrendo servizi sanitari essenziali. Tuttavia, il degrado delle aree esterne e i ritardi nell’apertura mettono in ombra i benefici di un’opera così attesa.
Se da una parte il sindaco ha fornito rassicurazioni sui lavori imminenti, dall’altra le critiche del consigliere Gobbato sottolineano un malessere diffuso nella popolazione, che attende da troppo tempo l'attivazione dei servizi promessi.
La questione delle erbacce e delle scritte vandaliche è solo la punta dell’iceberg di un problema più ampio: la necessità di un’amministrazione efficiente, in grado di garantire tempi certi e rispondere alle esigenze della comunità. Se il poliambulatorio vedrà finalmente la luce entro fine ottobre, come annunciato, solo il tempo potrà dire se riuscirà a rispondere alle aspettative dei cittadini, che dopo quattro anni di attesa sperano in una struttura all’altezza delle promesse.
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