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Inghiottito dall'Orco: stop alle ricerche dell'agricoltore scomparso

E' stato deciso durante un summit in prefettura a quasi due settimane dalla tragedia

Gianni Canavera è stato inghiottito dalle acque dell'Orco il 5 settembre

Gianni Canavera è stato inghiottito dalla piena dell'Orco il 5 settembre

Dopo dieci giorni di intense operazioni di soccorso, è arrivata la decisione tanto temuta: le ricerche di Gianni Canavera, 58enne imprenditore di San Francesco al Campo, sono state sospese. L'uomo era scomparso nelle acque del torrente Orco il 5 settembre 2024, quando, durante un'operazione di disboscamento a bordo di un trattore, è stato travolto dal torrente in piena.

Il summit, tenutosi ieri in prefettura a Torino, ha riunito tutti i soccorritori coinvolti nell'operazione: vigili del fuoco, polizia locale, carabinieri, protezione civile e volontari dell’AIB. Insieme hanno preso la sofferta decisione di fermare le ricerche, che finora non hanno prodotto alcun risultato. Canavera sembra essere stato inghiottito dalla forza impetuosa del torrente, alimentato dalle violente piogge degli ultimi giorni.

Dal 5 settembre, i soccorritori hanno setacciato il corso dell'Orco in lungo e in largo, coprendo una vasta area che si estendeva dalla zona della scomparsa fino alla confluenza con il Po, a Chivasso. Le ricerche sono poi proseguite lungo il Po, arrivando fino a Crescentino, ma nessuna traccia dell'imprenditore è stata trovata.

A supporto delle squadre di terra, anche i mezzi aerei sono stati impiegati: droni ed elicotteri, tra cui il Drago dei vigili del fuoco, hanno perlustrato l’area dall’alto, ma anche queste ispezioni sono state vane. Dopo dieci giorni di sforzi senza risultati, la decisione di fermare le operazioni si è resa necessaria. Tuttavia, le ricerche continueranno a ranghi ridotti e verranno intensificate solo nel caso in cui arrivassero segnalazioni ritenute attendibili.

La scomparsa di Gianni Canavera ha scosso profondamente la comunità di San Francesco al Campo e non solo. Canavera, sposato e padre di tre figli, era molto conosciuto per la sua attività professionale e per la sua passione per i motori. L’imprenditore gestiva la ditta di legnami di famiglia, un’azienda consolidata sul territorio, che lo aveva reso una figura ben nota non solo a San Francesco, ma anche nelle Valli di Lanzo, da dove era originario.

Il giorno dell’incidente, Canavera stava operando su un trattore lungo il corso dell'Orco. L'obiettivo era completare alcune operazioni di disboscamento, quando il mezzo si è improvvisamente ribaltato a causa della violenza della corrente. Il trattore è stato trascinato nelle acque del torrente, insieme al suo conducente, che è scomparso senza lasciare traccia.

Le condizioni meteorologiche avverse, che avevano già provocato numerosi danni sul territorio, hanno reso il torrente estremamente pericoloso. In quel momento, l'Orco era in piena a causa delle forti piogge che si sono abbattute sulla regione nei giorni precedenti. La potenza della corrente ha impedito a Canavera di mettersi in salvo, rendendo vano ogni tentativo di soccorso immediato.

Gianni Canavera non era solo un imprenditore stimato, ma anche una persona amata e apprezzata per la sua personalità. Oltre al suo impegno lavorativo nella ditta di legnami, era conosciuto per la sua grande passione per i motori. Gli amici lo ricordano come una persona generosa e disponibile, sempre pronta ad aiutare chiunque ne avesse bisogno. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile non solo nella sua famiglia, ma anche nelle numerose comunità che frequentava e in cui era benvoluto.

"Non ci arrenderemo fino a quando non avremo qualche segnale certo", dichiarano i familiari, ancora speranzosi di poter ricevere qualche buona notizia. Nonostante la sospensione delle operazioni di ricerca, la speranza non si è spenta del tutto. Se dovessero arrivare segnalazioni da parte dei cittadini o avvistamenti ritenuti attendibili, le squadre di soccorso torneranno immediatamente in azione.

La decisione di sospendere le ricerche è stata un atto inevitabile, frutto della mancanza di indizi concreti dopo dieci giorni di perlustrazioni senza esito. Le ricerche ufficiali, che avevano coinvolto un vasto numero di operatori e volontari, sono state tra le più imponenti degli ultimi anni nella zona. La macchina dei soccorsi si è mossa rapidamente e con grande efficienza, ma le condizioni avverse e la complessità del terreno hanno reso tutto estremamente difficile.

Nonostante ciò, il lavoro di monitoraggio continuerà, anche se in forma ridotta. Le squadre di soccorso sono pronte a intervenire qualora emergano nuove informazioni o segnalazioni rilevanti.

Gianni Canavera resta dunque disperso, inghiottito da un fiume che non ha lasciato traccia del suo passaggio. La sua comunità, però, non smetterà di cercare, tenendo viva la speranza fino a quando non ci saranno risposte certe.

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