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Tentata truffa in Canavese: coppia di 80enni sventa il piano criminale di due malviventi

Una volta dentro l'abitazione, i due truffatori hanno subito cercato di disorientare i coniugi con una richiesta insolita: hanno chiesto all'anziano di riporre il suo cellulare nel frigorifero

Tentata truffa a Mazzè: coppia di 80enni sventa il piano criminale di due malviventi

In un piccolo paese come Mazzè, un episodio di tentata truffa ha coinvolto una coppia di anziani coniugi di 80 anni, che ha rischiato di cadere vittima di un inganno orchestrato da due malviventi. Questi ultimi si sono presentati alla porta degli anziani con il volto coperto da mascherine chirurgiche, fingendosi tecnici dell'acquedotto locale. Il loro obiettivo era entrare in casa con il pretesto di effettuare controlli sugli impianti idrici, ma in realtà stavano cercando di rubare denaro e oggetti di valore.

Una volta dentro l'abitazione, i due truffatori hanno subito cercato di disorientare i coniugi con una richiesta insolita: hanno chiesto all'anziano di riporre il suo cellulare nel frigorifero.

Questo stratagemma, probabilmente poco comune per chi non è esperto di tecnologia, aveva lo scopo di impedire agli anziani di contattare le forze dell'ordine o i familiari nel caso si fossero resi conto del pericolo.

Ma i nonnini sono stati davvero svegli e coraggiosi!

L'esperienza e l'intuizione della coppia hanno fatto sì che si insospettissero quasi immediatamente di fronte a queste richieste anomale.

Capendo che c'era qualcosa di strano, i due anziani hanno iniziato a urlare per attirare l'attenzione dei vicini, minacciando di chiamare i Carabinieri.

La loro prontezza di spirito ha avuto successo. Una vicina, allarmata dalle grida, ha immediatamente chiamato il 112. Questo ha costretto i truffatori alla fuga prima che riuscissero a mettere a segno il colpo. Attualmente, le forze dell'ordine stanno esaminando le riprese delle telecamere di sorveglianza della zona nel tentativo di identificare i due individui.

Le truffe agli anziani in Italia: una piaga sempre attuale

Purtroppo, episodi come quello di Mazzè non sono isolati, ma rientrano in un trend preoccupante che vede gli anziani come uno dei principali bersagli di truffatori senza scrupoli. I malintenzionati approfittano della vulnerabilità delle persone più avanti con l'età, spesso utilizzando travestimenti che ispirano fiducia, come quelli di tecnici, postini o rappresentanti delle forze dell'ordine.

Secondo recenti dati delle forze di polizia, le truffe ai danni degli anziani sono in aumento in Italia. Solo nel 2023, si stima che migliaia di anziani siano stati presi di mira in vario modo, dalle truffe porta a porta, come nel caso di Mazzè, fino alle truffe telefoniche o online.

I due anziani hanno iniziato a urlare per attirare l'attenzione dei vicini.

Tra i metodi più comuni vi è il falso parente in difficoltà, in cui i truffatori fingono di essere un familiare in pericolo, chiedendo denaro urgentemente per evitare gravi conseguenze. Questo tipo di truffa ha purtroppo mietuto numerose vittime, giocando sulla paura e l'istinto protettivo degli anziani verso i propri cari.

Le forze dell'ordine e le associazioni per la tutela dei cittadini, come l'Associazione Nazionale Consumatori, hanno più volte lanciato campagne di sensibilizzazione rivolte agli anziani, invitandoli a non fidarsi di sconosciuti che bussano alla porta o che chiedono denaro tramite telefonate o messaggi sospetti.

Anche i familiari hanno un ruolo fondamentale nel prevenire queste truffe, mantenendo un costante dialogo con gli anziani e informandoli sui potenziali rischi.

Inoltre, il governo italiano ha varato negli ultimi anni una serie di misure per contrastare questa piaga, potenziando la sorveglianza nelle aree urbane più a rischio e migliorando la formazione delle forze dell'ordine per affrontare questi reati. Tuttavia, la prevenzione resta lo strumento più efficace, e la vicenda di Mazzè dimostra come la consapevolezza e la tempestività possano fare la differenza.

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