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Feletto
15 Settembre 2024 - 21:12
Gianni Canavera è disperso dal 5 settembre
Sono passati dieci giorni da quando Gianni Canavera, 55 anni, è scomparso, travolto dalla piena del torrente Orco tra Feletto e Lusigliè. Agricoltore esperto e trattorista, Gianni stava svolgendo il suo lavoro di routine, ignaro del dramma che lo avrebbe colpito. Le ricerche, iniziate il giorno successivo alla tragedia, non hanno ancora dato alcun esito. Nonostante gli sforzi incessanti dei vigili del fuoco, della protezione civile e della sua famiglia, del corpo di Gianni non c’è traccia. Solo alcuni frammenti del trattore che guidava sono stati rinvenuti lungo il torrente, ma nessun segno del suo corpo o dei suoi vestiti. Un mistero che continua a straziare una famiglia già spezzata dal dolore.
Specchio dei Tempi, la fondazione benefica legata al quotidiano "La Stampa", ha voluto tendere una mano alla moglie di Gianni, Anna, e ai suoi figli, Pamela e Michael, consegnando loro un contributo economico frutto della sottoscrizione avviata nei giorni successivi alla tragedia. Un gesto che ha portato un piccolo raggio di luce in un momento così buio. Michael, il figlio, ha spiegato con gratitudine: "Apprezziamo tantissimo il lavoro dei vigili del fuoco, che non hanno mai interrotto le ricerche, anche con l’uso dei droni. E siamo grati al sindaco di Feletto, che ha sempre sostenuto questi sforzi. Anche noi, come famiglia, continuiamo a esplorare il corso del torrente, ma finora abbiamo trovato solo pezzi del trattore. Di papà o dei suoi vestiti non c’è traccia".
Le parole di Michael sono cariche di disperazione, ma anche di dignità. La speranza di ritrovare Gianni ancora in vita si è spenta con il passare dei giorni, lasciando spazio alla tragica consapevolezza che la famiglia ormai cerca solo di riportare a casa il corpo dell’uomo per dargli un ultimo, straziante saluto. Tuttavia, l’affetto dimostrato dalla comunità ha rappresentato per loro un inaspettato sostegno. Anna, la moglie, ha condiviso il suo sollievo per il gesto di solidarietà: "È stato bello scoprire che c’è gente che, pur senza conoscerci, ci vuole bene. Siamo loro grati non solo per il contributo economico, ma soprattutto per l’affetto che ci hanno dimostrato".
Le ricerche si sono spostate ormai ben oltre il territorio di Feletto, dove è avvenuto il tragico incidente. Il torrente Orco ha portato via Gianni, trascinandolo verso valle, e da allora il suo corpo è diventato un’ombra che scivola lungo le acque. Nei giorni successivi alla scomparsa, le ricerche si sono concentrate nel Chivassese, e ora si sono estese lungo il Po, nei comuni di Castagneto Po e San Sebastiano da Po. Ma ogni giorno che passa, la possibilità di ritrovare il corpo si fa sempre più remota. Le speranze si affievoliscono, e ciò che rimane è un dolore insopportabile e un vuoto che difficilmente potrà essere colmato.
Gianni Canavera non era solo un agricoltore. Era un marito, un padre e un uomo amato da chi lo conosceva. Eppure, questo tragico evento ha mostrato come anche chi non lo conosceva personalmente si sia unito alla famiglia in un abbraccio collettivo. La comunità di Feletto, le autorità locali e i tanti che hanno partecipato alla raccolta fondi di Specchio dei tempi hanno offerto il proprio supporto. Ma nulla può alleviare il peso di questa tragedia per la famiglia Canavera, che ora si trova ad affrontare un incubo che sembra non avere fine.
La vicenda di Gianni Canavera è il simbolo della forza distruttiva della natura, ma anche di come, nei momenti di grande dolore, le comunità possano unirsi per offrire aiuto e sostegno a chi è stato colpito. Tuttavia, per Anna, Pamela e Michael, la realtà è che ogni giorno trascorso senza notizie del loro caro amplifica il loro tormento. Le loro vite sono sospese, in attesa di un segnale, di una certezza. Sperano solo di poterlo ritrovare, per chiudere almeno una parte di questo straziante capitolo della loro vita.
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