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La spartingaia di Vercelli
16 Settembre 2024 - 06:30
Roberto Scheda con i segretari di Lega e Forza Italia, Daniele Baglione e Antonio Prencipe
VERCELLI. Va completandosi in questi giorni il do ut des, di cui avevamo già parlato a luglio, tra Roberto Scheda e i segretari dei partiti di centrodestra del Vercellese. L'ottuagenario ex socialista, infatti, per assurgere alla carica di sindaco del capoluogo bicciolano – a coronamento di una carriera politica di oltre mezzo secolo – si è dovuto accordare con Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia: cinque anni fa, infatti, la sua candidatura “civica” aveva raccolto meno del 15% dei consensi dei vercellesi. Senza l'appoggio della destra il sindaco a Vercelli non lo fai.
I tre partiti hanno congedato senza tanti complimenti l'uscente sindaco Andrea Corsaro, reo di «non ascoltarli abbastanza», sostituendolo con Scheda (che negli ultimi cinque anni, in Consiglio comunale, era all'opposizione dell'Amministrazione in cui erano rappresentati i tre partiti); quest'ultimo, a dispetto dell'età, non ha avuto difficoltà ad affrontare il triplo salto carpiato (politico): Parigi val bene una messa. Ed ecco quindi l'ex socialista con la fascia tricolore alla guida di un'Amministrazione di destra.
Ma siccome – lo diceva già Keynes – non esistono pasti gratis, la contropartita pretesa dai capi dei tre partiti è: caro Scheda, noi ti facciamo eleggere sindaco, ma tu una volta insediato affiderai a noi (e ad alcune persone segnalate da noi) incarichi retribuiti, nella Giunta o nelle partecipate del Comune, indipendentemente dal risultato elettorale che otterremo. E così è stato.
A partire dal segretario cittadino di Forza Italia, Antonio Prencipe. Che nell'ultimo quinquennio era stato, su designazione di Corsaro, membro del consiglio d'amministrazione di Asm, la partecipata del Comune che gestisce – tra l'altro – la raccolta dei rifiuti e il servizio idrico. Là il suo emolumento mensile era di circa 1650 euro. Quest'anno si è candidato alle elezioni comunali, non è stato eletto (ha preso soltanto 63 preferenze) ma è stato “ripescato” da Scheda come assessore a “verde e qualità urbana”: ora percepisce un compenso mensile lordo di 4347 euro. Sebbene trombato le elezioni, lui, le ha vinte comunque.
Forza Italia rivendicava poi una poltrona nel consiglio d'amministrazione di Asm, quella lasciata libera proprio da Prencipe. E ha quindi sottoposto a Scheda un altro nome, preso tra gli altri trombati della lista: quello di Rodolfo Viazzo, che alle elezioni ha ottenuto 14 – quattordici – preferenze. Il sindaco l'ha prontamente nominato: per lui un incarico da 1650 euro al mese.
In Fratelli d'Italia sono stati ancora più scaltri: quelli da "sistemare" non li hanno nemmeno candidati, per evitare loro di stancarsi in campagna elettorale. I posti retribuiti per i meloniani erano comunque garantiti, e puntualmente sono arrivati. Davide Gilardino, il nuovo uomo forte di Fdi nel Vercellese dopo le disgrazie capodannesche di Emanuele Pozzolo, ha piazzato la sua protegée (e sua segretaria personale, con incarico fiduciario, in Provincia: posto che mantiene, con la relativa retribuzione) Martina Locca nella Giunta comunale. All'ex salviniana convertitasi al melonismo immediatamente dopo la fine del suo incarico retribuito presso il Gruppo Lega della Regione è stato assegnato da Scheda l'assessorato a “istruzione, merito e lavoro”: 2173,50 euro al mese, da aggiungere allo stipendio che le dà la Provincia. Senza aver preso nemmeno un voto sta quindi gomito a gomito sia con Gilardino in Provincia che con Scheda in Comune, tanto che i maligni – per sottolinearne il doppio incarico – l'hanno già soprannominata “Locca Locca”.
Un altro meloniano che non s'è candidato alle comunali ma che s'è assicurato un posto retribuito è l'ex consigliere regionale Alberto Cortopassi, ras del partito in città, che fino all'inverno scorso passeggiava a braccetto di Pozzolo (che voleva confermare Corsaro sindaco) ma che s'è prontamente convertito: anche lui nominato da Scheda nel cda di Asm, con prebenda di 1650 euro al mese.
Ma il boccone grosso, in Asm, se l'è pappato la Lega, partito che più ha caldeggiato la sostituzione di Corsaro con Scheda: il segretario provinciale del partito (e assunto dal partito stesso a Torino al Gruppo Consiliare in Regione, dove già c'era la Locca) Daniele Baglione, vicesindaco di Gattinara, dopo cinque anni da consigliere d'amministrazione in Asm sale di livello e ne viene nominato – con decreto firmato da Scheda – presidente; il suo compenso annuale aumenta così da 19.800 a 34.000 euro.
La nomina di Baglione in Asm («ad un posto remunerato in una partecipata») è stata criticata dall'ex leghista Carla Camoriano: un'altra già collaboratrice del Gruppo Lega-Salvini in Regione (passano tutti di lì...) che cinque anni fa si era dimessa da consigliera comunale (incarico non retribuito) per farsi nominare nel consiglio d'amministrazione dell'Atap (indennità di 10 mila euro annui). Da che pulpito, insomma.
Infornata di trombati, comunque, anche negli altri enti la cui nomina spetta al sindaco: tutta gente candidata nelle liste a sostegno di Scheda, non eletta in Consiglio comunale avendo raccolto poche preferenze e ora piazzata in consigli d'amministrazione, assemblee di soci, collegi sindacali. Incarichi che svolgeranno a titolo gratuito.
Lunga la lista dei Fratelli d'Italia: a Loredana Fumagalli (che alle comunali ottenne 47 preferenze) va la presidenza dell'Azienda Farmaceutica, con consigliere Alessandro Balbis (41). Nel cda della Casa di riposo nominata Stefania Ferla (39), in quello della Scuola Musicale “Vallotti” Stefania Oppezzo (35) e Fulvio Bertoglio (23); nel cda della Fondazione Museo Borgogna entra Serena Mormino (42), mentre Andrea Carenzo (42) è il nuovo rappresentante del Comune nell'assemblea dei soci della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli. Infine Riccardo Francese (42) è stato nominato nel cda della scuola professionale “Borgogna”.
Tanti ripescati anche dalla lista di Forza Italia, che alla Farmaceutica piazza Andrej Sanlorenzo (che alle elezioni raccolse 19 preferenze), alla Casa di riposo Angela Amorella (36) e alla “Vallotti” Silvia Mosca (36).
Dalla lista della Lega, infine, ecco arrivare Patrizia Longo (32 preferenze) nominata nel cda della Farmaceutica, Vincenzo Maggio (29) quale rappresentante del Comune nel consorzio Univer e Piero Pastore (16) alla presidenza del collegio sindacale di Atena Trading.
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