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Ciriè

8 settimane di cassa integrazione per i lavoratori della SFC

La società tedesca ha comunicato che i dipendenti andranno in cassa integrazione a partire dal 9 settembre

8 settimane di cassa integrazione per i lavoratori della SFC.

Dopo circa due settimane di scioperi, arriva la notizia che tutti temevano: i 317 lavoratori della SFC SOLUTION di Ciriè sono stati costretti alla cassa integrazione a partire dalla prossima settimana. La notizia è stata confermata due giorni fa durante un incontro tra i vertici dell’azienda e i sindacati.

La SFC, che produce guarnizioni in gomma per il settore dell’automotive, ha comunicato che la cassa integrazione durerà 8 settimane, dal 9 settembre al 2 novembre 2024. Questa notizia, già nell’aria da alcuni mesi, ha sollevato le preoccupazioni e le incertezze sul futuro dei dipendenti, che nell’ultimo periodo avevano già avuto problemi con i datori di lavoro.

I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno denunciato la situazione da parecchio tempo, sottolineando l'impatto negativo sulla vita dei lavoratori e sulla comunità di Ciriè. Infatti, la crisi dell'azienda, legata al calo degli ordini e agli scarsi investimenti, è iniziata nel 2020 con il cambio di proprietà, passando nelle mani del fondo tedesco Mutares. Da allora, i lavoratori hanno assistito a un progressivo deterioramento delle condizioni lavorative.

in sciopero

La vertenza è scoppiata definitivamente a fine luglio, quando i lavoratori, dopo aver ricevuto rassicurazioni dalla direzione, si sono ritrovati a dover affrontare il rischio di non percepire lo stipendio. L’azione dei sindacati e gli scioperi indetti a partire dal mese di agosto sono stati fondamentali per fare pressione sull’azienda, che ha infine effettuato i pagamenti, sebbene in ritardo.

Le istituzioni locali, tra cui il sindaco e alcuni consiglieri regionali, si sono attivate per monitorare la situazione e chiedere interventi a sostegno dei lavoratori, esigendo che la cassa integrazione venga pagata nei tempi previsti. Però, come ricorda Massimiliano Mosca, segretario della Filctem CGIL di Torino, questa misura non è che “una soluzione transitoria che ha l’obiettivo di tamponare il problema. Per questo motivo non c’è da essere ottimisti”.

Infatti, il timore è che la contrazione del mercato automobilistico non veda una luce nel breve tempo, con la conseguente necessità di ricorrere ad ulteriori ammortizzatori sociali.

Ciononostante, la sindaca di Ciriè Loredana Devietti, che ha incontrato sia i vertici dell’azienda, sia i rappresentanti sindacali e dei lavoratori, sostiene che non ci sia ancora una crisi conclamata e rassicura che il fondo tedesco “cercherà di tenere in piedi il tutto”.

La sindaca ha inoltre fissato un incontro con l’azienda, previsto per il 25 settembre. Simona Lancellotti, Segreteria Filctem Cgil Piemonte, sottolinea che le istituzioni sindacali saranno presenti per monitorare la situazione e per fare pressione affinché una soluzione adeguata venga presa. 

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