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Volpiano

Carlo e la sua gatta Sidney ora hanno un tetto: non dormiranno più per strada

A salvarli non sono state le istituzioni, ma una vera gara di solidarietà tra cittadini che si sono attivati dopo aver letto la loro triste storia

Non dormiranno più per strada: Carlo e la sua gatta Sidney ora hanno un tetto

Carlo e la gatta Sidney sono arrivati davanti al Comune lunedì pomeriggio e sono stati due giorni in mezzo alla strada

Se non ha già un lieto fine, la storia di Carlo e della sua gatta Sally, ci manca poco. Pochissimo.

Da ieri sera quest'uomo di 52 anni messo a dura prova dalla vita, ha un tetto sotto cui dormire. Dopo aver letto la sua storia in molti si sono preoccupati e gli hanno teso una mano.

I primi sono stati un ragazzo e una ragazza che per prima cosa gli hanno portato un po' di viveri: "Un bel gesto - racconta Carlo -. Poi lui mi ha detto di avere un'attività e che sarebbe disposto a darmi un lavoro".

In questa luce che improvvisamente si era aperta su piazza Piazza Vittorio Emanuele tra il Comune e la Chiesa Parrocchiali, dai quali, invece, nessuno si era affacciati, la vera speranza per un futuro migliore è arrivata da una donna.

"Preferisco non dire il suo nome, ma si è fatta subito carico di noi. Ci ha offerto un tetto per trascorrere la notte, ma sta cercando una sistemazione vera e propria".

Carlo, che lunedì scorso aveva lasciato la comunità terapeutica di Buttigliera d'Asti, dove viveva da maggio, era voluto tornare a Volpiano. Qui aveva vissuto negli anni precedenti. ospite della comunità l'Arca. Qui è residente. "Sono qui potevo essere aiutato. Dal Comune in primis".

E invece la svolta è arrivata dai volpianesi.

"Non ho grandi esigenze - ci aveva raccontato nell'intervista che gli abbiamo fatto davanti al municipio - mi basterebbe una cascina dove possano farmi lavorare e darmi da dormire in un'unità all'interno della quale possa prendere la residenza. Mi andrebbe bene anche un maneggio".

"Vivevo a Torino, nel quartiere Santa Rita. Lavoravo per un'impresa di pulizie. Mi avevano trovato anche un alloggio dignitoso in una proprietà del Mauriziano. Prima avevo fatto molti altri lavori. Anche il ceramista. Sono un'artista, ma quella vita non mi permetteva di vivere dignitosamente e così mi ero cercato un'occupazione sicura".

Un bel giorno il mondo crolla addosso a Carlo: "Mi hanno mandato a fare la visita medica per il lavoro. Routine, insomma, mentre ero lì mi dicono di prendere delle medicine, di firmare dei fogli. Mi rifiuto di farlo, ma non serve a nulla. Vado via di là con un marchio che non mi ha più abbandonato: psichiatrico!".

Da quel giorno inizia per lui un'odissea attraverso le strutture convenzionate. Tra i vari spostamenti, il centro di salute mentale di Torino lo manda presso la comunità terapeutica l'Arca, nel centro di Volpiano a due passi dal Comune. E' il 14 ottobre del 2019.

La sua permanenza a Volpiano dura quasi cinque anni e il 7 gennaio 2021 gli viene spostata qui la residenza.

"Sono andato via il 5 maggio di quest'anno perché mi hanno mandato a Buttigliera D'Asti in un'altra struttura, all'interno di un appartamento, però, presso il Soggiorno Maria Teresa".

I problemi iniziano da lì a poco: "Io non sono un "forense", e cioè un malato che ha problemi cin la giustizia. Io non ho mai avuto problemi con la giustizia e non ne ho. Da lì, mi dicono che dovevo andarmene".

La situazione diventa presto incandescente: "Sia da parte loro, che da parte mia - ammette -. Gli errori stanno da entrambe le parti". Mi hanno chiesto di dimettermi spontaneamente. Hanno coinvolto pure il sindaco che ora dice di non volermi più vedere!"

La gatta Sidney vive con Carlo da 11 anni, ora è disorientata e spaventata

La prima notte in mezzo alla strada non è stata facile: "Sono stato bullizzato da dei ragazzini. Ora sono molto preoccupato. Trascorrere un'altra neotte così può essere molto pericoloso sia per me che per Sidney. A dire il vero più per lei che per me. Se mi prendo un calcio, pazienza, ma lei, non voglio che nessuno la tocchi. E' già frastornata, disorientata fuori dal suo ambiente. Mi hanno anche urlato "ti uccido i gatti!". Forse l'hanno fatto per farmi andare via. Non è gradevole vedere una persona buttata così in mezzo ad una strada. In paese non se ne sono mai visti. Ma io non ho più un posto abitativo. sono residente qui. E' il comune a dover far qualcosa per me". 

Qualcuno si è avvicinato per chiederle se ha bisogno di qualcosa?

"Gli unici che si sono avvicinati sono stati quei ragazzini. Quei bulletti":

A mezzogiorno iniziano a suonate le campane. Sembrano a festa. La chiesa parrocchiale è proprio qui accanto.

Il parroco si è fatto avanti?

"Chi, don Marco? Dicono che non ci sia, che sia andato a Roma e che qui ci sia un sostituto. Ma non ho visto nessuno neppure dalla chiesa".

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