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Ambiente

Aeroporti e inquinamento acustico: residenti al limite della sopportazione, quali soluzioni?

Le comunità vicine agli aeroporti lottano contro il rumore incessante: misure concrete per una convivenza sostenibile sono più che mai necessarie

Inquinamento acustico

Inquinamento acustico

Vivere in un ambiente silenzioso dovrebbe essere un diritto di tutti ma per chi abita vicino a un aeroporto, questa esigenza sembra sempre più lontana.

Per i residenti di Caselle, San Maurizio Canavese e San Francesco al Campo la realtà quotidiana è l'aeroporto di Torino – Caselle, importante infrastruttura per l'economia regionale e fonte di stress e disagio per le comunità che vivono nelle sue immediate vicinanze. Ma quali soluzioni sono state adottate per ovviare al problema?

In Piemonte già nel 2017 nella zona di Caselle era stata introdotta la IRESA, l’Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili, con lo scopo di finanziare i comuni disturbati per contrastare l’inquinamento acustico e all’eventuale indennizzo delle popolazioni residenti delle zone A e B aeroportuali, le aree così classificate da SAGAT, la società che si occupa della gestione e dello sviluppo dell’aeroporto di Torino.

Aeroporto di Caselle

Aeroporto di Caselle

La strategia di SAGAT per garantire che lo sviluppo del traffico aereo sullo scalo sia compatibile con il clima acustico sull’intorno aeroportuale si concretizza nell’installazione del sistema di monitoraggio del rumore aeroportuale, lo studio dell’impatto acustico sull’intorno aeroportuale e simulazioni mediante il software INM, l’attivazione di un servizio informatico per la ricezione e la gestione dei reclami da parte della popolazione limitrofa, l’implementazione di procedure antirumore, la partecipazione ai lavori della Commissione Aeroportuale e la partecipazione a iniziative promosse da ISPRA per l’approfondimento dei modelli di simulazione e delle tecniche di monitoraggio.

Una nuova soluzione può arrivare dall’aeroporto più vicino: la provincia di Novara attraverso una lettera inviata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha espresso il proprio disagio e quello dei comuni in merito interessati dalle rotte di volo al monitoraggio acustico dagli aerei dell’aeroporto di Malpensa e ha evidenziato che “tramite il monitoraggio condotto dall’Arpa – l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente – con strumentazione fissa e mobile e del rumore riconducibile agli aeromobili in decollo e atterraggio afferenti all’aeroporto di Malpensa, si può constatate come la situazione ambientale attuale del clima acustico, registrato presso le centraline fonometriche installate nel Novarese, risulta maggiormente impattata rispetto al recente passato”.

L’Arpa si è già monitorata con il rilevamento per valutare questi effetti sul territorio. Queste  elaborazioni permetteranno di valutare l’esposizione all’inquinamento acustico di origine aeroportuale di tutta l’area di interesse. Quindi, anche nel territorio di Comuni nei quali non sono state effettuate misurazioni strumentali aggiuntive rispetto a quelle fornite dalla rete di monitoraggio presente e solo ad analisi concluse sarà possibile stimare la popolazione esposta ai differenti livelli di rumore e identificare le rotte migliori per tutelarla.

Dunque è fondamentale che le istituzioni competenti adottino misure concrete e durature per migliorare la qualità della vita dei residenti delle zone interessate senza compromettere lo sviluppo dell'aeroporto e per prevenire future lamentele dei vicini residenti.

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