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Ivrea capitale delle erbacce, parte seconda...

Tim ha deciso di tagliarla e il sindaco Matteo Chiantore lancia un appello

Ivrea capitale delle erbacce, parte seconda...

Matteo Chiantore

C’è una città in Italia, una città che un tempo era simbolo di innovazione, cultura e progresso. Una città che oggi, ahìnoi, potrebbe diventare famosa non per le sue glorie passate, ma per la sua vegetazione rigogliosa e incontrollata...

Benvenuti a Ivrea, Patrimonio UNESCO, città dell'informatica e del castello del Conte Verde. Benvenuti nella città che, per ironia della sorte, è stata eletta "Capitale del Libro" ma che, a giudicare dalle ultime immagini circolate su Facebook, sembra più adatta al titolo di “Capitale dell’Erbaccia”.

Così scrivevamo qualche giorno fa, con la penna intinta in una punta di ironia e una goccia di amarezza, raccontando dei servizi fotografici professionali di Giuliano Caldinelli, un cittadino che aveva deciso di intraprendere una missione impossibile: documentare, post dopo post, lo stato di abbandono della città.

Se fosse stato un eroe greco, lo avremmo visto imbracciare la macchina fotografica come fosse una spada, pronto a lanciarsi contro l’idra di verde che minaccia di inghiottire la sua città.

Le sue foto, che immortalano prati trasformati in giungle urbane e marciapiedi ormai scomparsi sotto montagne di erba alta, erano diventate virali su Facebook, al punto che qualcuno aveva iniziato a chiedersi se, sotto quell’erba, ci fossero ancora dei marciapiedi o se non fossero stati completamente riassorbiti dalla natura.

“Ivrea la bella, capitale del libro, patrimonio dell'umanità… e dell'erbaccia,” scriveva Caldinelli con un sarcasmo che colpiva dritto al cuore. E chi poteva dargli torto davanti a quelle distese di erbacce degne di un documentario sulla savana africana.

A quel punto, mancava solo Alberto Angela a descrivere l’habitat delle nuove specie vegetali che stavano colonizzando la città.

Giuliano Caldinelli

I commenti ai post di Caldinelli non si erano fatti attendere, con cittadini divisi tra l’indignazione e l’ironia più pungente.

C’è chi ha proposto di trasformare Ivrea in un set cinematografico per un remake di Jumanji e chi, con un pizzico di romanticismo, ha suggerito di organizzare delle passeggiate botaniche guidate, giusto per approfittare della situazione e farci una risata.

Oggi però c’è una novità, ce l'ha data proprio il sindaco Matteo Chiantore.

“A quanto pare Tim, a seguito della nostra segnalazione, ha provveduto al taglio. Ringraziamo i cittadini per le segnalazioni tramite i canali ufficiali (da preferirsi) o anche per le vie brevi tramite social, perché ci spronano a fare sempre meglio. Occorrerà per i prossimi anni avviare una campagna preventiva per invitare anche i privati alla cura del verde in una sfida che ci deve vedere correre insieme…”.

E vabbè!!! Così, in un battito di ciglia, la giungla urbana è stata domata, o almeno così pare, e Ivrea può tornare a reclamare il suo titolo di "Capitale del Libro", senza dover aggiungere al logo un cespuglio di erbacce.

E di post in post, aspettiamo fiduciosi il prossimo capitolo di questa saga tutta eporediese, sperando che il lieto fine non sia sepolto sotto un altro strato di foglie cadute, su un letto di erbacce a Bellavista o a San Giovanni...

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